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Per quanto tempo il gatto può stare senza mangiare?

Può capitare che il gatto smetta di mangiare per lungo tempo. Se però il digiuno dura più di 48 ore bisogna allora preoccuparsi. Vediamo le possibili cause e cosa fare se il gatto smette di mangiare per alcuni giorni.

12 Settembre 2023
9:00
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Può capitare che, spiazzato da un cambio di alimentazione, che magari non gradisce o anche a causa di malessere o patologia grave, il gatto non si alimenti e peggio ancora che non beva, queste sono due condizioni a cui prestare la massima attenzione! Perché nel gatto il digiuno per più di 48 ore è altamente sconsigliato: può infatti provocare una serie di alterazioni organiche severe tra cui disidratazione, ipoglicemia e lipidosi epatica. Vediamo insieme perché un gatto smette di alimentarsi e come possiamo intervenire.

Possibili cause del digiuno nel gatto

  • Cambio di alimentazione: i gatti sono particolarmente diffidenti nei confronti di novità, in particolar modo verso il cibo che non conoscono e che temono possa essere nocivo per loro;
  • Stress e cambi di ambiente: anche un viaggio, la presenza di persone non conosciute nell'ambiente domestico, cambiamenti di dimora o della posizione delle ciotole possono creare disturbo nel micio che potrebbe smettersi di alimentarsi;
  • Processionaria: questo bruco dai peli urticanti, se leccato accidentalmente dal gatto che vorrebbe invece giocarci, provoca necrosi ed infiammazione!
  • Patologie dentali: i gatti spesso soffrono di stomatite o gengivite, questa condizione in maniera blanda e non importante si può avere anche nei gattini quando erompono i denti definitivi e cadono quelli da latte, dove a causa del dolore e dell'arrossamento delle gengive il micetto può avere difficoltà o riluttanza ad alimentarsi. Ma soprattutto nei gatti adulti occorre prestare attenzione perché spesso la presenza di placca e tartaro con compromissione delle radici dentali, o di una gengivostomatite importante possono a causa del dolore impedire al gatto di alimentarsi;
  • Rinotracheite e raffreddore: anche la presenza di muco nel naso a causa di patologie infettive come la rinotracheite e/o cause batteriche o fungine, oltre al malessere generale, e alla difficoltà di respirare, non facendo "sentire" gli odori rende il cibo non identificabile dal gatto che spesso eviterà di alimentarsi;
  • Patologie infettive: herpes virus, calicivirus… oltre a provocare la su citata rinotracheite con scolo nasale che ostacola l'olfatto, possono provocare lesioni erosive sulla lingua e nel cavo orale da cui risulterà forte dolore e impossibilità di mangiare;
  • Traumi: lussazioni della mandibola o fratture di palato, denti, o mandibola o mascella, possono impedire la normale chiusura dell'articolazione temporomandibolare, oltre che forte dolore, motivo per cui il gatto è impossibilitato ad alimentarsi;
  • Patologie gastroenteriche: diarrea e vomito, causati da vermi intestinali o protozoi, bolo di pelo, boli di erba, oggetti, patologie infettive o batteriche, uso di farmaci non idonei… provocano nausea e malessere e dunque il gatto sarà restio ad alimentarsi;
  • Patologie metaboliche: insufficienza renale, diabete, ipercorticosurrenalismo ecc… possono nella fase più avanzata della patologia provocare grave malessere ed abbattimento tanto che il gatto non si alimenta;
  • Malessere e febbre: in generale in tutte le situazioni in cui c'è febbre e malessere o dolore a causa di un incidente o una infezione, il gatto diventa disoressico e spesso smette di alimentarsi;
  • Malattie oncologiche: tutte le forme oncologiche gravi possono portare anoressia.

Cosa succede se il gatto non mangia per alcuni giorni?

Il gatto, oltre ad essere un carnivoro stretto, in natura fa piccoli e frequenti pasti nella giornata, la disoressia e peggio ancora l'anoressia compromettono gravemente la sua vita. Si instaura subito ipoglicemia e disidratazione (soprattutto se non beve) e già dopo 48 ore di digiuno si inizia ad instaurare una condizione particolare detta "lipidosi epatica", in cui l'organismo del gatto mobilita le riserve di grasso per far fronte al digiuno, ma così facendo sovraccarica il fegato che se non si agisce subito resterà compromesso andando a complicare il quadro clinico.

Dopo 2-3 giorni di digiuno il gatto presenta debolezza forte e carenza di vitamine e minerali, che sono fondamentali. Il fenomeno della lipidosi epatica è più spiccato nei gatti in sovrappeso, motivo per cui anche se si decide di mettere a dieta il micio, si devono evitare digiuni e cali repentini di peso. Gattini, anziani e gatti con patologie tollerano poco il digiuno, in questi soggetti è sempre importante assicurarsi che l'alimentazione sia corretta e bilanciata. Nei gatti adulti, normopeso ed in salute il digiuno può essere tollerato anche fino a 3-5 giorni, a patto che abbiano modo di idratarsi.

Cosa fare se il gatto non mangia e non beve

Se notate che il micio non beve non sempre è grave, se ad esempio è riuscito a sopperire al suo fabbisogno di acqua mangiando del cibo umido. Se invece notate che per 24 ore non tocca cibo, nemmeno quello più appetitoso o di cui è ghiotto, o si avvicina e lo rifiuta, la situazione necessita di una visita urgente dal vostro veterinario per capirne la causa senza aspettare troppi giorni in prove fai da te.

Nel frattempo, se almeno il gatto beve e si idrata, potete proporgli brodi di carne o pesce, dello yogurt bianco o del kefir. Se nemmeno beve potete allora mettere sulle labbra un multivitaminico per gatti in pasta, o se non lo avete a portata di mano anche un po' di miele, in modo da assicuravi almeno un minimo di nutrimento e provare poi con una siringa senza ago a spruzzare un po' di acqua in bocca delicatamente, per evitare una forte disidratazione ed ipoglicemia nel frattempo che lo portiate dal veterinario.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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