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2 Gennaio 2023
18:30

Per la campagna contro gli abbandoni il Ministero della Salute lancia uno spot già visto

Per dire basta agli abbandoni il Ministero della salute ha riproposto una campagna di sensibilizzazione nuova solo in parte, riproponendo alcuni video del 2021.

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«Ogni animale è una grande storia. A scriverla, sei tu». È il claim della campagna contro gli abbandoni promossa dal Ministero della Salute e appena rilanciata attraverso il progetto Code di casa. Nuova campagna, ma contenuti vecchi: sia lo slogan che i video di sensibilizzazione sono infatti gli stessi presentati già a Natale dell'anno scorso.

Una parte della campagna scaturisce dalla collaborazione avviata con la Lav, Lega Anti Vivisezione, per promuovere l'uso del microchip, obbligo di legge non sempre rispettato. "Una guida all'adozione e alla corretta convivenza con cani e gatti" e "Per restare sempre insieme. Dimostragli il tuo amore con il microchip" sono infatti due opuscoli realizzati con la Lav.

Esclusi gli opuscoli informativi, molti dei contenuti realizzati per la campagna vengono dalla precedente edizione della campagna informativa promossa dal Ministero della Salute. Martino, Ciuffo e Neve sono infatti i protagonisti dei 3 spot animati ideati dal disegnatore Giordano Poloni per il Ministero della Salute nel 2021 e riproposti oggi.

I video affrontano le principali tematiche legate al complesso fenomeno del randagismo, alla promozione dell’adozione consapevole, alla cultura della responsabilità, fino al contrasto dell’abbandono.

I dati forniti dal Ministero non sono incoraggianti: secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato a luglio 2022, con dati riferiti al 2021, sono stati 101.309 i cani in totale entrati o in canili sanitari (72.115) o in canili rifugio (29.194), mentre ne risultano ufficialmente adottati 33.981. Una percentuale pari a poco più del 33% del totale sugli ingressi.

I numeri però variano molto da regione a regione. In Lombardia, per esempio, su poco più di 8.000 cani entrati in canile ne sono stati adottati circa 2.000, in Piemonte quasi 3.000 sullo stesso numero di ingressi della Lombardia. Ancora, in Puglia risultano entrati in canile, nel 2021, 9.457 cani, e 6.259 sono stati adottati. In Veneto la percentuale di adozioni è molto bassa: 3.805 ingressi nei canili, appena 385 adozioni in un anno.Per alcune regioni, come la Sardegna, non ci sono dati relativi alle adozioni: risultano circa 8.600 ingressi e 0 adozioni, la stessa cosa vale per la Calabria, dove a fronte di 3.629 ingressi risultano zero adozioni.

Un quadro sconfortante che però coincide con quello tracciato da Legambiente nel report "Animali in città" che ha posto attenzione sul trattamento riservato dai singoli Comuni nei confronti degli animali liberi e vaganti sul territorio. Secondo l'associazione, solo 290 Comuni su 986 conosce il numero complessivo degli iscritti all’anagrafe canina, nonostante la gestione dei canili rifugio richieda il 61,9% del bilancio, una voce di spesa estremamente pesante trattata però con noncuranza da moltissime amministrazioni.

Come spiegato da Kodami nella video inchiesta "Abbandono, il patto tradito", l’unico modo per mettere fine all'incessante flusso di ingressi nei canili è agire promuovendo la consapevolezza dei cittadini, ancora prima del momento dell'adozione.

Anche se l'obiettivo della campagna del Ministero della Salute è proprio quello di diffondere consapevolezza rispetto al tema degli abbandoni, la riproposizione di uno spot già visto sembra essere proprio il segnale di uno scarso interesse che parte dai vertici dello Stato e arriva fino alle sue ramificazioni territoriali. Alla luce di questo, come è possibile chiedere ai cittadini una sensibilità che sembra assente nelle stanze del Ministero?

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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