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17 Marzo 2023
17:59

Manifestazione a Trento per MJ5: «Tanti giovani in piazza per difendere l’orso»

Nuova manifestazione a Trento per chiedere che l'orso MJ5 non venga abbattuto. Gli organizzatori della manifestazione sono soddisfatti: «Eravamo numerosi e soprattutto giovani», afferma Francesca Manzini del collettivo Scobi.

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manifestazione treno

Si è concluso il presidio della campagna Stopcasteller, in Piazza Dante a Trento. Durante l'evento i partecipanti hanno spiegato le ragioni della propria protesta, attaccando l'operato della Giunta Provinciale guidata da Maurizio Fugatti, intenzionato ad abbattere MJ5, l'orso protagonista dell'incidente avvenuto in Val di Rabbi lo scorso 5 marzo.

«Siamo soddisfatti. In piazza eravamo numerosi e la platea era molto giovane – dichiara a Kodami Francesca Manzini del collettivo Scobi, al termine della manifestazione – La speranza è che ora le nostre richieste vengano ascoltate».

«Un tempo Fugatti promuoveva le grigliate di orso. Solo lui poteva pensare di ammazzare un orso di 18 anni»

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©Stopcasteller

«Solo la giunta preferita di Federcaccia e Coldiretti, guidata da un governatore che, quand’era Consigliere Provinciale,  promuoveva le "grigliate d’orso", poteva pensare di ammazzare un animale che in 18 anni non è mai stato aggressivo nei confronti dell’uomo e che, disturbato a 2000 metri di altezza dal solito escursionista col cane (quasi certamente senza guinzaglio), ha ferito solo lievemente l’uomo prima di scappare – dichiarano gli attivisti durante la manifestazione – Questo atteggiamento persecutorio nei confronti degli orsi e della fauna selvatica in generale, è valso al Trentino l’etichetta di "provincia ammazza-orsi”. Si tratta di un comportamento insensato e contrario alle leggi per la protezione della fauna selvatica, giustificabile soltanto con la propaganda rivolta alle lobby della caccia e dell’allevamento in vista delle prossime elezioni».

Ancora una volta, quindi, si ribadisce la diffusa convinzione che il comportamento di Fugatti sia guidato dall'intenzione di guadagnare consensi in previsione della campagna elettorale che si concluderà il prossimo ottobre, come dichiarato anche dal Consigliere Provinciale Filippo Degasperi in un'intervista rilasciata a Kodami pochi giorni dopo le dichiarazioni del Presidente della Provincia Autonoma.

Durante la manifestazione gli attivisti hanno ribattezzato MJ5 con il nome di Johnny, come il celebre partigiano protagonista del romanzo di Beppe Fenoglio, capace di nascondersi a lungo sulle montagne piemontesi. Proprio per questo motivo, lo slogan della manifestazione, organizzata in collaborazione con Assemblea Antispecista e il collettivo Scobi di Rovereto, è stato "Corri, orso, corri". «Speriamo che anche lui riesca a fuggire senza farsi vedere – dichiara Francesca Manzini – Inoltre ci auguriamo che la popolazione si attivi per dimostrare la propria contrarietà a questa gestione faunistica».

Nel comunicato pubblicato al termine della manifestazione, gli attivisti di Stopcasteller pubblicano anche la lista degli orsi morti in questi anni: «Oggi ci ritroviamo con circa 40 orsi morti, imprigionati o scomparsi, di cui sicuramente almeno 20 per mano dell'uomo».

I dati, ricavati dai "Rapporti Orso" della Provincia Autonoma di Trento e dai comunicati stampa che si sono susseguiti negli anni, riportano infatti molte morti avvenute per investimento, ma anche alcune per avvelenamento e 3 morti in fase di cattura: KJ2J1 (nel 2008), Daniza (nel 2014) e F43, pochi mesi fa.

Le richieste dei manifestanti: «Vogliamo una presa di posizione di Ispra»

Come anticipato in mattinata a Kodami, i partecipanti hanno ribadito la propria richiesta ad Ispra di esprimersi in merito alle dichiarazioni rilasciate da Maurizio Fugatti, il quale si è detto intenzionato ad abbattere l'animale a prescindere dalla risposta che riceverà dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

«Denunciamo il silenzio assordante e funzionale di Ispra e, in particolare di Piero Genovesi, Responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica, che non ci sembra fare proprio nulla per difendere i selvatici, in particolare gli orsi – affermano i manifestanti – Da quando il progetto di reintroduzione degli orsi ha avuto inizio, Ispra e Genovesi non hanno mosso un dito per spingere le amministrazioni locali a preparare la popolazione alla conoscenza e alla convivenza con questi animali. Al contrario, hanno avallato sistematicamente le terrificanti decisioni prese da Fugatti e dalla sua Giunta».

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Un ulteriore punto toccato durante la protesta è quello legato alla mancanza di informazioni riguardo le condizioni di vita dell’orso M49, rinchiuso al Casteller 2019: «Da oltre tre anni è imprigionato in un'area più piccola di un campo da calcio. Per un orso abituato a percorrere chilometri ogni giorno, significa una vera e propria tortura. Con la solita scusa della sicurezza, la Giunta ha giustificato fino a oggi ogni genere di ingiustizia, arrivando addirittura, nel 2021, a ignorare la sentenza del Consiglio di stato che per M57 si era espresso a favore della liberazione». 

M57, infatti, che nell'agosto del 2020 era stato protagonista di un incontro ravvicinato con una persona ad Andalo, è stato trasferito nel dicembre del 2021 in un parco faunistico in Ungheria.

Prima di concludere il corteo, i manifestanti hanno infine ribadito la propria posizione riguardo l'ipotesi dell'utilizzo della telenarcosi per il radiocollaraggio dell'animale: «Non ha senso pensare a questa pratica rischiosa – ha concluso Francesca Manzini – È già stata fatale per molti orsi, fra cui la tristemente famosa F43, morta nell'autunno del 2022 e Daniza, una delle prime orse arrivate dalla Slovenia».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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