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15 Marzo 2023
16:02

MJ5 riaccende il dibattito sulla gestione degli orsi a pochi mesi dalle elezioni provinciali in Trentino

Maurizio Fugatti vuole abbattere MJ5 e la vicenda sta riaccendento il dibattito politico sul tema della gestione faunistica. Filippo Degasperi e Michele Dallapiccola, Consiglieri Provinciali, esprimono a Kodami la propria opinione a pochi mesi dalle elezioni.

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Il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti lo scorso 10 marzo, al termine di una conferenza stampa, ha dichiarato la propria intenzione di abbattere MJ5, l'orso protagonista dell'aggressione avvenuta in Val di Rabbi. La decisione ha riacceso le polemiche da parte delle associazioni attive nell'ambito della tutela della fauna selvatica ma ha anche riportato il tema della gestione degli orsi al centro del dibattito politico.

«Quando Fugatti è venuto in aula a presentare l'informativa, il giorno precedente alla conferenza stampa ha usato toni concilianti, dicendo che, prima di intervenire, si sarebbe accordato con il Ministero. Mi ero stupito ed avevo apprezzato il comportamento moderato ma poi mi sono accorto che siamo stati raggirati! – dichiara a Kodami Filippo Degasperi, Consigliere Provinciale di Onda – Le parole del giorno successivo, infatti, sono state molto più dure. Si è smentito e ha preso una decisione che di fatto è basata sul nulla. Una decisione che fa perno sugli umori politici e non certamente tecnici».

Anche Michele Dallapiccola, Consigliere del gruppo misto ed ex Assessore Provinciale all’agricoltura, foreste, caccia, pesca esprime a Kodami la propria opinione riguardo la decisione del Presidente Fugatti. «Al di là dell'opinione partitica riguardo la gestione della fauna selvatica, va detto che esistono regole ampiamente chiarite nel Pacobace ed è quindi la coscienza di un buon amministratore quella di guardare le norme, superando l'emotività generata da un fatto di cronaca come questo. C'è stato un contatto cruento e ciò produce inevitabilmente emozioni nei cittadini, ma credo che per Ispra e per chi valuterà l'aspetto tecnico, l'evento della Val di Rabbi, seppur grave, non sia sufficiente per considerare l'abbattimento».

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© Provincia Autonoma di Trento

La libertà gestionale del Trentino

Maurizio Fugatti, però, ha detto chiaramente di voler intervenire a prescindere dalla risposta che otterrà da parte di Ispra e, secondo Degasperi, questa libertà gestionale di cui gode il Trentino va addebitata anche alla precedente amministrazione che nel 2018 ha approvato la proposta di legge "Misure di prevenzione e d'intervento concernenti i grandi carnivori ai fini della tutela del sistema alpicolturale provinciale".

Il testo di questa legge prevede che, in caso di necessità, all'interno della Provincia Autonoma si possa: «Autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione di Ursus arctos e Canis lupus, a condizione che non esista un'altra soluzione valida».

Al tempo, questa normativa era stata fortemente voluta proprio dall'allora Assessore Provinciale all’agricoltura, foreste, caccia, pesca, Michele Dallapiccola che, a 5 anni di distanza conferma a Kodami la propria posizione: «So che possono suonare come parole dure, ma ritengo che per l'animale la soluzione dell'abbattimento sia molto più valida piuttosto che l'obbligo ad una captivazione perenne all'interno di un recinto».

Nel 2018, l'unico voto contrario alla proposta di legge era stato quello di Degasperi, il quale ritiene che, già allora, la gestione dell'orso venisse utilizzata come uno strumento politico: «Non a caso l'approvazione avvenne a quattro mesi dalle elezioni e, da allora, Fugatti ha avuto 4 anni e mezzo per applicare la libertà che gli è stata regalata, ma non l'ha mai fatto, se non ora, ancora una volta poco prima delle elezioni. Sono sinceramente dispiaciuto nel vedere che in questo momento anche la struttura tecnica provinciale, composta da funzionari pubblici, si mostri prona alla politica. Vorrei sentire l'opinione dei forestali e avere la certezza che nel loro operato tutelino davvero l'interesse pubblico e non quello del reparto politico».

Il futuro della gestione faunistica secondo Degasperi e Dallapiccola

«In questi ultimi anni ho visto la parte meno nobile della politica e, quindi, sono disincantato – commenta Degasperi –  Credo che questo tipo di gestione, volta unicamente ad accaparrarsi i voti degli elettori e gestire le emergenze con modalità discutibili, non porti alcun progresso».

La soluzione, per il consigliere di Onda, sarebbe quello di recuperare i contatti con Ispra e con il Governo: «Mi auspico che la prossima legislatura riagganci la relazione con Roma interrotta negli ultimi anni. Inoltre credo sia indispensabile tornare a presidiare il territorio. Al momento abbiamo pochi agenti della Forestale, ma è la presenza di figure competenti che fa sentire più tranquille le persone. Inoltre, bisogna essere vicini agli allevatori e rimborsare i danni in maniera rapida. Chi lavora nel settore deve sentirsi protetto e tutelato dalla Provincia. Solo in questo modo il disegno generale di convivenza pacifica con i grandi carnivori sarà lungimirante».

Per Dallapiccola, invece, è indispensabile aumentare il monitoraggio attivo degli orsi, reintrodotti oltre 20 anni fa con il progetto europeo LifeUrsus: «Personalmente interverrei con una progettazione fatta di più radiocollaraggi e maggiore sorveglianza dei soggetti considerati dannosi. Mi rifaccio al progetto portato avanti in Veneto per i lupi dove, grazie al controllo GPS, si conoscono sempre meglio i comportamenti dei selvatici. Inoltre, è opportuno lavorare per creare maggiore consapevolezza nei cittadini, in modo da ridurre i rischi. Sono interventi che costano, ma permettono agli orsi di fare gli orsi e, contemporaneamente, all'uomo di condividere lo spazio con la fauna, riducendo però il rischio di dover ricorrere all'abbattimento».

Le associazioni: «Maggiore dialogo con la politica»

Nei giorni successivi alla decisione di Fugatti di abbattere MJ5, sono esplose le polemiche da parte delle associazioni e, mentre Lav chiede una maggiore attenzione alla lettura della dinamica dell'incidente, Lipu e Wwf sono intervenute con una diffida alla Provincia Autonoma di Trento. Nel frattempo, su change.org è stata lanciata una petizione per cambiare il destino di MJ5 e, in pochi giorni, ha quasi raggiunto l'obiettivo di 1000 firme.

Il 15 marzo si è tenuto un sit in in PiazzaDante, mentre venerdì 17 marzo, sempre a Trento, si terrà il presidio "Corri orso, corri", organizzato dalla campagna Stopcasteller, in collaborazione con Assemblea Antispecista e il collettivo Scobi.

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Secondo Dallapiccola, però, il comportamento delle associazioni, seppur estremamente attivo in questo momento, si mantiene troppo lontano dalla politica: «Molte associazioni hanno atteggiamenti indipendenti che non vanno incontro al dialogo – conclude il consigliere – Finché ognuno opera nella propria direzione, senza parlare con le altre parti non ci sarà alcuna evoluzione».

Degasperi, invece, apprezza l'unione di intenti che ha osservato nell'ultima settimana da parte di molte associazioni, ma ha notato anche una mancanza di coerenza da parte di alcune personalità che si sono esposte: «Servono più fatti e meno parole. In particolare per quanto riguarda Michela Brambilla e Vittorio Sgarbi, due figure del Centrodestra, che devono fare più ordine e chiarezza sulle proprie opinioni e intervenire in maniera più coerente con le posizioni dei loro partiti. L'attivismo deve servire a smascherare i comportamenti politici come quello di Fugatti, ma bisogna farlo nella pratica e non solo nella teoria».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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