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18 Dicembre 2022
12:00

L’emù (Dromaius novaehollandiae)

L'emù è un uccello della famiglia casuaridi, unico membro vivente del genere Dromaius. È il più grande uccello autoctono dell'Australia e il secondo uccello più alto al mondo dopo lo struzzo. Le uova di emù possono arrivare a pesare 650 grammi.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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L'emù (Dromaius novaehollandiae) è un uccello della famiglia casuaridi ed è l'unico membro vivente del genere Dromaius. Vive in Australia, dove è la più grande specie di uccello autoctono. Viene considerato il secondo uccello più alto al mondo dopo lo struzzo. L'origine del suo nome non è chiara e, mentre per alcuni deriverebbe dall'arabo, per altri il termine "emù" sarebbe di origine portoghese e lo avrebbero importato i navigatori europei.

Come è fatto l'emù

L'emù è l'uccello autoctono più alto dell'Australia e raggiunge addirittura i 190 centimetri di altezza e, secondo quanto riportato sul sito dell'Australian Zoo, può arrivare a 45 chilogrammi di peso. I soggetti adulti sono ricoperti di ispide piume grigio-marroni, ad eccezione del collo e della testa, che sono in gran parte privi di piumaggio e hanno un colore nero-bluastro.

Le piume dell'emù sono caratterizzate da una doppia rachide. Ciò significa che, a partire dal calamo (la parte che si infila nella cute), la piuma si suddivide in due parti uguali.

Le ali sono di piccole dimensioni e raramente superano i 20 centimetri. L'emù, infatti, è incapace di volare. Le zampe, invece, sono lunghe e potenti e ogni piede è munito di tre dita rivolte in avanti.  Grazie alla potenza delle sue zampe e alla muscolatura pelvica altamente specializzata, in caso di necessità, può raggiungere i 50 chilometri orari.

Gli occhi sono dotati di una membrana nittitante, ovvero una terza palpebra trasparente, capace di proteggere l'occhio, permettendogli comunque di vedere.

Appena nati i pulcini sono sono grigi con strisce nere o marroni che li aiutano a mimetizzarsi per proteggersi dai predatori. Il dimorfismo sessuale degli adulti è determinato dal fatto che le femmine sono leggermente più grandi dei maschi (10% della massa corporea).

Durante la stagione degli amori, inoltre, la sacca tracheale presente sul collo del maschio aumenta di dimensione.

Questa specie è simile allo struzzo, da cui si differenzia per il collo e le zampe più corte.

Habitat e distribuzione

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Gli emù vivono unicamente in Australia, dove abitano preferibilmente le zone aride della savana. Si trovano più raramente nei territori densamente abitati dall'uomo e nelle foreste pluviali. Allo stesso modo, tendono ad evitare le zone desertiche.

In totale in Australia sono presenti circa 700 mila individui, ma il numero può variare in base alle piogge stagionali, le quali modificano il numero di uova schiuse.

Abitudini

Gli emù sono famosi per il loro insolito rituale di nidificazione caratterizzato dal fatto che, dopo la deposizione delle uova, la femmina si allontana e lascia che sia il maschio a covare e allevare i pulcini. In questo periodo si può dedicare anche ad altri accoppiamenti e solo raramente rimane nei pressi del nido per proteggerlo.

In questa fase il maschio smette completamente di nutrirsi e non beve, si dedica unicamente alla cura delle uova e può perdere fino a un terzo del suo peso.

Secondo uno studio condotto nel 2007 dall'Institute of Animal Science dell'Università di Praga, tra gli emù è piuttosto diffuso il comportamento del parassitismo, ovvero l'abitudine di covare e curare le uova non proprie, lasciate inavvertitamente senza protezione da altri adulti.

La durata media della vita di un emù allo stato selvatico è di circa 7 anni, mentre gli emù in cattività possono raggiungere anche i 20 anni di età.

Dieta

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Gli emù sono animali onnivori, ma mangiano prevalentemente frutta, semi, germogli di piante in crescita. Talvolta si nutrono anche di insetti, piccoli mammiferi ed escrementi di animali.

L'alimentazione avviene soprattutto durante le prime ore del giorno e le sostanze ingerite dipendono fortemente dalla disponibilità offerte dall'ambiente e dalle stagioni in corso. Come abbiamo visto, gli emù (in particolare i maschi durante la cova) possono sopportare lunghi periodi di digiuno, grazie alla capacità di immagazzinare in anticipo enormi quantità di grasso nel periodo che precede l'accoppiamento.

Riproduzione

Nel momento della nascita gli emù pesano circa 500 grammi e pochi giorni dopo la schiusa (che avviene circa 48/56 giorni dopo la deposizione) dell'uovo cominciano già ad allontanarsi dal nido.

Raggiungono la maturità sessuale intorno ai 18 – 20 mesi. Molti studi hanno approfondito il tema del comportamento sessuale dell'emù, perché in alcuni casi viene considerato promiscuo, mentre secondo alcuni ricercatori si tratta di un animale monogamo.

Uno studio condotto presso la Faculty of Agriculture and Animal Science della University of Western Australia e pubblicato nel 2016, ha rilevato le percentuali con cui gli emù maschi e femmine propongono comportamenti monogami o promiscui, rilevando una tendenza alla monogamia nel 70% dei casi. Il comportamento della femmina è risultato essere maggiormente concentrato nella formazione e nel mantenimento della coppia, mentre i maschi hanno dimostrato una maggiore tendenza a concentrarsi su più femmine. La promiscuità dei maschi tende poi a diminuire nel momento in cui comincia a prendersi cura delle uova e, a partire da allora, aumenta invece la promiscuità delle femmine.

Le uova di emù sono piuttosto grandi, misurano fino a 130 mm x 90 mm e possono arrivare a pesare 650 grammi. Generalmente vengono deposte a intervalli regolari di due/quattro giorni. Sono di colore verde-bluastro scuro e diventano sempre più chiare con l'esposizione al sole. I gusci sono spessi e hanno strati colore verde scuro, verde chiaro e bianco.

Conservazione e rapporto con l'uomo

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Gli emù occupano un posto di rilievo nella cultura e nelle storie degli aborigeni australiani. Sono stati di ispirazioni per danze, abiti tradizionali, mitologia astrologica e leggende della creazione. Ancora oggi è un importante simbolo culturale per la popolazione australiana che, infatti, lo vede ritratto sullo stemma di molte monete.

Purtroppo però, nei secoli scorsi, l'arrivo dei coloni europei ne causò la scomparsa dall'isola della Tasmania, dove questi grandi uccelli venivano spesso destinati all'alimentazione. Lo stesso avveniva anche in passato in tutta l'Australia, dove venivano cacciati anche dagli aborigeni.

In generale non sono animali che mostrano comportamenti aggressivi nei confronti dell'uomo, ma sono decisamente curiosi e, in alcune circostanze, si avvicinano con interesse. Come ogni animale selvatico, in caso di minaccia, potrebbero diventare pericolosi e, attaccando, infliggere ferite profonde con le grandi zampe.

In molti paesi del mondo, compresa l'Italia, vengono allevati in cattività, in quanto dal loro grasso viene prodotto un olio utilizzato per scopi medici. Questa sostanza, infatti, è in grado di abbassare il colesterolo, trattare alcune allergie e il mal di testa.

Vi è infine un conflitto con gli agricoltori, dovuto alla loro tendenza di nutrirsi presso i terreni coltivati. Sempre più spesso, però, vengono installate recinzioni capaci di proteggere i campi dagli emù.

Un fatto curioso riguardo a questo conflitto risale al 1932 ed è chiamato "The big emu war". Avvenne in alcune zone dell'Australia occidentale, dove furono chiamati addirittura i militari per allontanare i numerosissimi emù che avevano invaso i campi. L'operazione, però, non ebbe successo, perché gli animali fuggirono rapidamente e, grazie al loro mimetismo naturale, molti non vennero nemmeno scoperti. L'evento è stato raccontato anche in uno studio pubblicato nel 2019 e condotto dall'Università di Tianjin, in Cina.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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