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Kodami Call

Le sofferenze e i maltrattamenti inflitti agli animali per bellezza

Cani con smalti, vestiti, e addirittura con i segni di interventi estetici. Queste sono solo alcune delle sofferenze inflitte agli animali per rispondere a canoni estetici stabiliti dagli umani.

5 Giugno 2023
15:00
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Ti è capitato di vedere un cane vestito con giacca o addirittura scarpette? Hai mai visto un cane con lo smalto, acconciature esagerate o pelo tinto? Un gatto tatuato? E se ti dicessi che per gli animali da compagnia esiste anche la chirurgia estetica, ci crederesti? Queste sono tutte mode in espansione profondamente preoccupanti che vanno attentamente analizzate e controllate.

Per i nostri amici a quattro zampe l’estetica non ha alcun valore biologico, ma noi essere umani ci siamo un po’ accaniti nel voler plasmare sugli animali, specialmente sui cani, un modello estetico assolutamente caratteristico della nostra specie, anche a costo di sacrificare il benessere animale.

Non ci collochiamo solo nell’ambito dei concorsi di bellezza, ormai si tratta dell’ostentazione di caratteri estetici accentuati a un livello individuale. Chi ne paga le conseguenze sono come sempre i nostri animali.

Vestiti e addobbi eccessivi

In alcune circostanze far indossare ai nostri cani un “capo d’abbigliamento” può essere utile. Pensiamo ad esempio alle razze “nude”; la selezione effettuata dall’uomo ha portato la perdita del pelo che rappresenta una barriera protettiva naturale. In questi casi è di fatti consigliabile coprire il corpo degli animali con una maglietta (di tessuto leggero e che sia comoda per il cane) nelle ore più soleggiate del giorno.

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Spesso però vediamo cani, specialmente di piccola taglia, bardati con cappottini e accessori assolutamente inutili, anzi fastidiosi. In questi casi, infatti, spesso si compromette la corretta mobilità e la comodità dell’animale generando a sua volta un effetto sulle sue emozioni dell’individuo (senso di insicurezza, calo dell’autostima, scomodità, eccetera) e sulla comunicazione con altri cani a causa dei movimenti alterati e l’andatura goffa (percepita però dalle persone come buffa e quindi graziosa).

Toelettatura estrema, profumi e smalto per le unghie

Anche la tolettatura, se ben fatta e con cadenza infrequente, ha il suo significato e la sua utilità. D’altro canto, invece, è sempre più frequente vedere cani pettinati e acconciati di tutto punto. In questi casi la tolettatura non ha più un significato legato all’igiene dell’animale ma piuttosto legato all’estetica. Anche in questo caso il desiderio umano di ostentazione della bellezza ha un effetto negativo sugli animali.

Essere sottoposti alla tolettatura è in ogni caso un evento stressante. La separazione temporanea dal pet-mate, un ambiente nuovo e pieno di stimoli negativi (spazzolature spesso aggressive, getti d’acqua, aria calda, eccetera) sono un esempio. Inoltre gli shampoo, i vari prodotti e la spruzzatina di profumo che l’animale riceve alla fine interferiscono con il normale odore identificativo dell’animale e, ancora una volta, con la corretta comunicazione tra individui.

Ultimamente è diventata più comune anche la moda dello smalto. Tagliare le unghie al nostro pet, soprattutto nei casi in cui esse non sono correttamente limate grazie all’attrito con il terreno, è una buona pratica che previene l’accrescimento eccessivo e quindi possibili rotture o dolore. Ma la manicure, con tanto di smalto, è davvero troppo!

La chirurgia estetica

La chirurgia estetica sottoposta agli animali è un settore purtroppo in crescita, non tanto in Italia mentre spopola ed esempio negli Stati Uniti.

Gli interventi estetici, senza nessuna finalità per la salute dell’animale sono assolutamente vietati e classificabili come reati di maltrattamento animale. Possiamo fare l’esempio delle mutilazioni come il taglio della coda (caudotomia) o il taglio dei padiglioni auricolari (conchectomia) o di altri interventi estetici come la protesi del, o dei, testicoli in cani monorchidi o anorchidi (senza uno o entrambi i testicoli). Questa pratica è diventata di moda anche per i cani castrati chirurgicamente e prende il nome di “Neuticles”. Scioccante, no?

L’unica chirurgia “estetica” ammissibile è quella volta al miglioramento della qualità di vita dell’animale o della sua aspettativa di vita.

Esempio sono l’allargamento delle narici nei cani brachicefali come i Bulldog Inglesi e i Bouledogue Francesi, gli interventi alle palpebre nei casi di entropion (protrusione della palpebra verso l’interno dell’occhio) o ectropion (protrusione della palpebra verso l’interno dell’occhio) frequenti nelle razze con pelle in eccesso (ad esempio gli Shar Pei).

E tu, cosa ne pensi della chirurgia con fini estetici applicata ai nostri animali?

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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