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28 Febbraio 2023
9:00

Come funzionano davvero i concorsi di bellezza per animali

Alcuni pet mate e allevatori hanno tra i loro principali obiettivi partecipare ai concorsi di bellezza per animali. Quelli dei concorsi, però, sono degli ambienti molto stressanti per gli animali che, se potessero, probabilmente si rifiuterebbero di partecipare.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Alcuni pet mate e alcuni allevatori, sia di animali "da compagnia" che "da allevamento", hanno tra i loro principali obiettivi  la partecipazione a concorsi di bellezza per animali, dove la morfologia e la funzionalità degli animali vengono valutate rispetto a degli standard specifici.

Parliamo quindi di bellezza negli animali, ma non della sua accezione naturale o della sua esibizione per ottenere successo nel corteggiamento e per ostentare maestosità. Piuttosto del concetto di bellezza antropico applicato dall'essere umano agli animali.

Quelli dei concorsi di bellezza sono degli ambienti particolarmente stressanti per gli animali che, se potessero esprimere il loro parere, probabilmente non si presenterebbero.

Come funzionano i concorsi di bellezza per animali

Il primo esempio che forse ci viene in mente sono i canoni di bellezza applicati alle razze canine e feline. Standard portati all’ennesima potenza che vanno contro il benessere animale. Curve, linee, angoli e rotondità da rispettare che si trasformano però in sofferenza animale. La displasia dell’anca in alcuni pastori, la sindrome brachicefalica nel cane e nel gatto , le dermatiti da eccessive pieghe cutanee in alcune razze, sono solo alcuni esempi.

Ma l’esasperazione dell’ostentazione dei canoni estetici è rappresentata dai concorsi di bellezza per animali. I più comuni e conosciuti sono sicuramente i concorsi per cani e gatti, ma non sono gli unici. Il mondo è bello perché è vario, e così a livello mondiale esistono alcuni concorsi di bellezza davvero bizzarri.

Non molto tempo fa abbiamo parlato su Kodami di un concorso di bellezza per cammelli, il King Abdulaziz Camel Festival, svolto in Arabia Saudita.

Questo concorso è risultato particolarmente famoso quest’anno a causa della squalifica di alcuni partecipanti che avevano ricevuto dei ritocchini estetici, vietati per regolamento. Lifting facciali a labbra, mascelle e naso, sostanze anabolizzanti per aumentare le masse muscolari; insomma qualunque cosa pur di vincere.

Altri concorsi di bellezza nel mondo sono ad esempio la sfilata di bovini di Rohtak. In quest’occasione centinaia di vacche e tori sfilano nella città dell’India settentrionale e competono per il titolo e per il primo premio, che corrisponde a 250 mila Rupie (circa 3 mila euro).

Numerosissimi nel mondo, presenti anche in Italia, sono i concorsi di bellezza di cavalli. Tra tante, nel nostro paese è capostipite e appuntamento fisso la Fiera Cavalli di Verona. Una grandissima expo le cui aree tematiche sono lo sport e le competizioni, l’intrattenimento e gli spettacoli, le aree espositive commerciali e gli spazi dedicati agli allevatori.

I cavalli che partecipano ai numerosi défilé della fiera sono messi a lucido e fatti sfilare a ritmo incalzante.

Anche nel mondo degli allevamenti, le stesse fiere zootecniche rappresentano sessioni di concorsi di bellezza degli animali. Canoni estetici che portati all’ennesima potenza sono associati ad una maggiore produzione: la vacca con le mammelle più grosse e simmetriche è una grande produttrice di latte, i vitelli dalla muscolatura ipertrofica sono dei grandi produttori di carne, gli ovini con il vello più bello sono i migliori produttori di lana.

Che effetti hanno i concorsi di bellezza sugli animali?

Dietro i concorsi di bellezza per animali vi è l’attribuzione di concetti umani come l’eleganza, la fierezza e la nobiltà. Questo è vero soprattutto per cani, gatti e cavalli; mentre la bellezza nel mondo zootecnico è attribuita alla produzione.

Ma siamo sicuri che da un punto di vista etico tutto questo mondo possa essere accettabile?

Le riflessioni sono molteplici e riguardano sia la relazione tra benessere animale e standard di bellezza, ma anche lo stesso benessere animale durante le esposizioni.

Benessere animale e standard di bellezza

Gli standard di bellezza quando portati all’ennesima potenza sono spesso incompatibili con un reale benessere animale.

Nel mondo dei cani e dei gatti abbiamo già citato precedentemente alcuni problemi congeniti che vanno di pari passo all’estremizzazione di alcuni standard. Problemi respiratori, articolari, dermatologici, ma anche malattie genetiche renali, cardiache o neurologiche sono causate dalla selezione umana.

Tutto per l’ostentazione della bellezza, la cui massima rappresentazione sono le fiere e le mostre espositive.

Pensiamo anche però alla qualità della vita di una vacca da latte con le mammelle spinte ad un livello eccessivo. Animali che hanno difficoltà a camminare, che presentano lesioni articolari agli arti posteriori o le cui mammelle stesse arrivano a lesionarsi per il peso. Condizioni è molto dolorose per gli animali.

Ma ciò non importa perché l’idea è produrre tanto a costo di una vita più breve e sofferente.

Benessere animale e esposizioni

Anche nel settore delle esposizioni i punti critici sono notevoli.

Come abbiamo visto, non sono di minor importanza gli interventi diretti sugli animali come lifting, protesi e mutilazioni, che sono anzi da considerarsi oltraggi al benessere animale.

Il taglio delle orecchie e della coda, ormai illegali in Italia ma non ancora aboliti a livello internazionale; l’impianto di protesi come quelle testicolari in caso di maschi monorchidi (con un solo testicolo) o anorchidi (senza testicoli); il riempimento con silicone delle fosse temporali nei cavalli con il fine di farli sembrare più giovani; il lifting facciale nei cammelli, sono alcuni esempi raccapriccianti di questa realtà.

Ma le esposizioni sono di per sé eventi particolarmente stressanti per gli animali. Basterebbe guardare attentamente le foto di alcune mostre per vedere lo stato degli animali. Narici dilatate come sintomo di stress, posture rigide e sguardi nervosi, le continue “bacchettate” e strattonate che ricevono dagli accompagnatori.

Non sottovalutiamo poi l’ambiente in sé molto stressante.

La presenza di tanti animali e persone sconosciute, rumori, musica alta, la restrizione spaziale e la costrizione corporale. Insomma c’è da impazzire.

Il tutto si somma a quegli eventi che precedono e seguono le esposizioni intrinsecamente stressanti e traumatici per gli animali. Gli allenamenti estenuanti e non sempre svolti con metodi gentili, il viaggi, il carico e scarico per il trasporto, spesso su lunghi tragitti.

Insomma, un quadro allarmante quello delle esposizioni di bellezza.

Meglio starne alla larga ed esprimere un dissenso alla loro celebrazione.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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