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5 Aprile 2021
9:00

Le femmine di cercopiteco avvertono i maschi quando avvistano un predatore

Le femmine di cercopiteco nasobianco maggiore hanno richiami specifici per radunare i maschi quando viene avvistato un predatore. È questo il risultato di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science. Secondo i ricercatori queste piccole scimmie dal naso bianco potrebbero persino avere dei dialetti.

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Le femmine di cercopiteco nasobianco maggiore (Cercopithecus nictitans) hanno un richiamo specifico per radunare i maschi e farsi difendere dai predatori. È questo il risultato di un nuovo studio condotto dai ricercatori del Congo Program della Wildlife Conservation Society (WCS) che è stato pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science. La ricerca è stata effettuata osservando ben 19 gruppi diversi che vivono all'interno delle foreste nel Parco Nazionale Nouabalé-Ndoki, nella Repubblica del Congo.

Negli anni lo studio dei richiami e delle vocalizzazioni nel regno animale ha permesso di compiere tantissimi scoperte sul modo in cui le specie comunicano e si scambiano una vastissima gamma di informazioni. Molti mammiferi sociali sono in grado di trasferirsi informazioni sul proprio status all'interno del gruppo o di manifestare le proprie intenzioni nei confronti dei membri del clan. Alcuni primati o i cani della prateria, invece, sono in grado di avvisare i propri compagni dell'arrivo di un potenziale predatore. Possiedono persino un sofisticato sistema di richiami specifici in grado di segnalare il tipo di predatore che sta arrivando, come un rapace o un serpente, e persino le sue dimensioni o la distanza. Prima d'ora però non si era mai studiata la possibilità che potessero esistere richiami d'allarme differenziati per sesso.

Lo studio sui richiami e il ruolo della selezione sessuale

Utilizzando un modello di leopardo i ricercatori hanno osservato sia le risposte dei maschi che quelle delle femmine alla vista del potenziale predatore. Quando le scimmie femmine avvistavano il leopardo e lanciavano l'allarme i maschi venivano di corsa in loro soccorso, ma la stessa cosa non si verificava quando erano i maschi a lanciare l'allarme. Hanno quindi scoperto che i richiami delle femmine servivano a reclutare specificamente i maschi per la difesa del gruppo. L'agitazione delle femmine cessava poi solamente quando i maschi, rispondendo alla chiamata, iniziavano a produrre allarmi anti-predatore per scacciare il finto leopardo.

Le femmine quindi chiedono aiuto ai maschi, che rispondendo alla chiamata si fanno riconoscere mentre si avvicinano, manifestando apertamente l'intenzione di proteggerle. Con le loro risposte i maschi rassicurano le femmine sulla proprie abilità nella difesa dai predatori emettendo uno specifico richiamo chiamato "pyow". Questo permette alle femmine di identificare la qualità dei maschi nella difesa già a distanza, contribuendo a far crescere la loro reputazione all'interno del gruppo e consentendo alle stesse femmine di scegliere i partner più abili e che garantiscano maggiori probabilità di far sopravvivere la propria prole.

I maschi meno reattivi nei comportamenti di difesa è probabile che lascino il gruppo a discapito di quelli più capaci che ne prendono il comando. La selezione sessuale operata dalle femmine su questi maschi, quindi, potrebbe svolgere un ruolo sull'evoluzione dei sistemi di comunicazione molto più importante di quanto si pensasse finora.

Nuovi richiami e possibili dialetti

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I vari tipi di vocalizzazioni del cercopiteco nasobianco maggiore (Cercopithecus nictitans). Credits: WCS – Communications

Nel corso dello studio i ricercatori hanno registrato anche un nuovo richiamo mai ascoltato prima in questa specie, il "kek". I maschi utilizzavano questa risposta solamente quando il modello di leopardo era in movimento. Secondo gli scienziati il "kek" potrebbe essere quindi una risposta specifica alle minacce in movimento oppure una forma dialettale esclusiva di questa popolazione. Ciò potrebbe suggerire che esistono diversi "dialetti" anche tra i cercopitechi e dimostrerebbe una forte componente culturale nell'apprendimento e nella produzione di vocalizzazioni.

Negli ultimi anni sono sempre più numerose le specie in cui è stata dimostrata la presenza di dialetti specifici che cambiano in base alla popolazione e alla provenienza geografica. I canti degli uccelli e dei cetacei, ad esempio, possono cambiare da popolazione a popolazione, e di recente anche il curioso e bizzarro eterocefalo glabro è entrato nel sempre più numeroso club degli animali che "parlano" con dialetti.

Questo nuovo studio contribuisce enormemente ad ampliare la comprensione delle diverse vocalizzazioni di allarme nei maschi e nelle femmine, sia in termini di dimorfismo sessuale nella produzione di richiami, che nell'utilizzo che ne fanno i singoli sessi. Secondo gli autori i maschi possiedono repertori vocali più vasti, ma le capacità cognitive necessarie per utilizzare in maniera strategica le semplici vocalizzazioni femminili sembrano essere molto più complesse di quelle utilizzate dai maschi. I richiami delle femmine contengono quindi meno informazioni, ma questo rende più facile la manipolazione mirata del comportamento maschile.

Foto: C. KOLOPP / WCS

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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