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14 Giugno 2021
9:11

L’accoglienza del secondo cane in famiglia

L'arrivo in casa di un altro cane va gestito con serenità e curando l'aspetto relazionale con il primo animale già presente. Dalla gestione degli spazi al gioco, importante è essere presenti e dare fiducia a entrambi i compagni di vita e inserire il nuovo arrivato con calma e presenziando nei momenti della pappa, condividendo il gioco e evitando un impatto negativo nella sistemica familiare.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Seppure prima di adottare un secondo cane avremmo vagliato ogni singolo aspetto, magari con la supervisione di un educatore cinofilo, possiamo stare sicuri che quando varcherà la soglia di casa saremo investiti da una serie di dubbi. Sarà utile allora avere dei riferimenti per evitare di perderci nelle incertezze. L’arrivo del secondo cane non necessita obbligatoriamente di un ampliamento degli spazi, però è importante che questi vengano organizzati in modo funzionale.

L'organizzazione degli spazi: dalla cuccia alle ciotole

Dobbiamo sapere per esempio che per il cane la cuccia rappresenta il primo e più importante luogo di sicurezza all’interno di un ambiente nuovo. Perciò se il nostro primo cane vorrà fare il bullo e dimostrare il suo status occupando la copertina del suo nuovo compagno di vita dovremo essere in grado di fermarlo e dirottarlo verso la sua, meglio se collocata nella stessa stanza. Se fate dormire il vostro cane sul letto o sul divano non sarà ora il caso di cambiare questa abitudine. Parimenti non è necessario estendere da subito il privilegio anche al secondo cane. Anzi, mantenere inizialmente una differenza di gestione rappresenta il punto di partenza intorno al quale organizzare il nuovo inserimento. Adottare questa linea di condotta sarà efficace solo se non vi sentirete in colpa nel metterla in atto e non penserete con ciò di creare gelosie. Nelle prime settimane di convivenza si consiglia dislocare in più punti della casa  ciotole con acqua sempre a disposizione. Un cane che fa ingresso in un nuovo ambiente domestico, in particolare modo se adulto e proveniente da un canile, inizialmente sarà agitato. Questa condizione psicologica necessita fisiologicamente di idratazione. Da un punto di vista comportamentale l’acqua è una risorsa con la quale il cane tende a calmarsi. Evitiamo al contrario di lasciare il cibo a disposizione nelle ciotole. La risorsa alimentare infatti può facilmente innescare competizione e conflitto tra i cani.

L'importanza di evitare liti nei primi giorni: il pasto

Evitare liti nei primi giorni di convivenza è piuttosto importante per far partire la relazione con il piede giusto. Non sarà necessario invece far mangiare i cani in tempi e luoghi diversi. Anzi somministrare il pasto nello stesso momento e nella stessa stanza, seppure in punti lontani tra loro, permette di costruire le fondamenta della vita di gruppo. Nel primo periodo, fin quando non avremo raggiunto un equilibrio, dobbiamo presenziare il momento del pasto. Dovremo mediare fisicamente interponendoci e fermando con adeguatezza comunicativa il cane che avrà finito per primo di mangiare e che vorrà andare verso la ciotola dell’altro. Così facendo insegneremo ad entrambi il rispetto delle distanze e degli spazi in presenza di risorse. Porsi come garanti del rispetto di queste regole avrà la doppia funzione di permettere al nuovo cane di comprendere il nostro ruolo di leader e a quello che vive già con noi di sentirsi tutelato dalle invadenze della nuova presenza.

Come giocare insieme: evitare situazioni competitive

Discorso diverso va fatto per i giochi. Non mettiamoci subito a giocare in casa con le palline o con il tira e molla. Il movimento, l’agitazione e la presenza di oggetti di gioco aumentano la possibilità di una lite. La cosa più saggia da fare sarà dunque giocare all’esterno dove poter distribuire negli spazi le risorse ludiche. Il copione da interpretare nell’inserire il secondo cane all’interno della nostra famiglia si deve articolare su due tracce: evitare situazioni competitive che evochino lo scontro e gestire le nostre attenzioni verso i cani in modo corretto. In  primis non dobbiamo sconvolgere le abitudini del nostro primo cane, sottraendogli i privilegi di cui godeva (ad es. dormire sul letto e sul divano).

Se in casa è arrivato un cucciolo?

Se ad essere inserito è un cucciolo non dobbiamo inibire l’adulto ad esprimere segnali comunicativi di stop o minaccia. Se gli ringhia perché non vuole averlo troppo vicino o non lo lascia avvicinare ad alcune risorse non dovremmo rimproverarlo ma monitorare la situazione e assicurarci che il tutto avvenga in modo equilibrato. Dovremmo intervenire saltato se i comportamenti sociali sono ingiustificati ed eccessivamente nervosi. Onde evitare comunque di essere travolti improvvisamente da una complessità di variabili, soprattutto se inseriamo un soggetto adulto, sarebbe importante far incontrare prima i cani più volte in un ambiente neutro all’aperto. Questa gradualità ci permetterà di evitare l’impatto negativo del nuovo arrivo sulla sistemica familiare già in essere. Se dovessero però verificarsi conflitti di alta intensità sarà fondamentale non andare nel panico. Dobbiamo invece rivolgerci subito ad un istruttore cinofilo o ad un veterinario esperto del comportamento che ci possa dare consigli utili e professionali per mettere in sicurezza la situazione e reimpostare l’inserimento in maniera corretta.

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David Morettini
Educatore e istruttore cinofilo CZ
Laureato in Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Firenze, educatore e istruttore cinofilo. Sono docente SIUA e di altre scuole di formazione cinofila, e docente nei master universitari di istruzione cinofila e medicina comportamentale. La mia missione è quella di formare persone che sappiano lavorare nel pieno rispetto della dignità e dell’intelligenza del cane, tutelandone l’autonomia e non la dipendenza dall’essere umano.
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