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16 Giugno 2022
11:36

La storia di Rea, trovata incastrata tra i rovi di un cespuglio quando non aveva nemmeno due mesi

Rea è un simil Pastore Maremmano di due anni dal pelo folto e lucente, ma non è stato sempre così. La sua pet mate, Ramona, ci racconta la sua storia.

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«Le sue passioni sono le coccole, scavare buche in giardino, andare in montagna con i suoi compagni umani e sonnecchiare sul suo cuscinone». Così scrive una nostra lettrice, Ramona Cannea, allegando un'immagine di Rea al mare per la nostra campagna estiva contro l'abbandono "Vacanza Bestiale".

Rea è un simil Pastore Maremmano di due anni dal pelo folto e lucente, ma la sua vita non è stata sempre così.

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Come ci racconta Ramona, Rea è stata abbandonata in una campagna nel sud della Sardegna quando aveva poco meno di due mesi di vita, forse da un pastore del posto. Quando è stata trovata, nel dicembre di due anni fa, era incastrata tra i rovi di un cespuglio in cui era finita probabilmente nel tentativo di trovare un riparo. Il suo manto candido era infestato dalle pulci a cui, purtroppo, è allergica, tanto da avere un brutto sfogo sul dorso che impediva la normale crescita del pelo.

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«Abbiamo capito che volevamo adottarla e prenderci cura di lei nell'istante in cui abbiamo visto la sua foto pubblicata da un nostro amico che collabora con dei volontari che soccorrono cani liberi in difficoltà o abbandonati − spiega Ramona − La poverina è stata ritrovata sola, incastrata in un cespuglio. Il volontario che l'ha soccorsa ha provato a cercare sua madre nei dintorni, senza risultati».

Così Ramona e il suo compagno, dopo averci riflettuto, hanno deciso di conoscere Rea: «Il mio compagno da piccolo era cresciuto con un Pastore Maremmano di nome Neve e conosceva già molto bene la razza − spiega Ramona − Quando l'abbiamo vista era un batuffolo bianco, con un bel caratterino, del quale ci siamo innamorati».

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Una volta completate le pratiche per l'adozione, la coppia ha dato il benvenuto a Rea nella famiglia e la prima visita è stata quella dal dottore: «I veterinari che l'hanno visitata hanno concordato che lo sfogo sulla schiena, che appunto impediva la crescita dei peli, potesse essere causato da una massiccia infestazione di pulci alle quali evidentemente era allergica e che abbiamo curato con una schiuma dermatologica apposita. Poi abbiamo provveduto a farla vaccinare, microchippare e sterilizzare, una volta raggiunta l'età adeguata».

«Ormai ha due anni ed è diventata una signorina da casa e giardino, non più da campagna. Purtroppo qui in Sardegna l'abbandono e la prolificazione di cani da pastore è una vera e propria piaga a causa proprio dei tanti pastori che lasciano i propri cani incustoditi. Rea è stata fortunata. C'è un grande problema di randagismo, soprattutto nelle campagne. Ogni anno vari enti di volontariato e cliniche veterinarie pubblicano foto di intere cucciolate di maremmani e altri cani da pastore, abbandonati nelle campagne», spiega Ramona.

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In effetti, in Sardegna l'allevamento della pecora sarda rappresenta una voce fondamentale nell'economia, specie delle zone centrali e interne dell'isola e i cani da pastore sono animali che da molto tempo condividono con l'uomo l'importante mansione dell'allevamento, svolgendo compiti estremamente diversi tra loro, pur appartenendo tutti al medesimo gruppo secondo la classificazione FCI (Fédération Cynologique Internationale). Si suddividono in cani guardiani delle greggi e cani da conduzione, che svolgono compiti diversi ma complementari e hanno una forte dedizione al lavoro. I cani da pastore mantengono ancora oggi una memoria di razza solida e radicata che li porta a proporre con semplicità i comportamenti che la selezione ha voluto premiare.

Tuttavia, la mancata sterilizzazione degli animali porta a nascite incontrollate o, ancora, si tratta di cani abbandonati delle aziende che fanno fare loro le cucciolate per trovare l’esemplare che fa bene il suo lavoro. Ciò crea tanti "scarti" che vengono poi abbandonati sul territorio.

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In estate aumentano gli abbandoni, ma è questo il periodo migliore per adottare un cane. Perché? Semplicemente perché siamo in ferie, abbiamo più tempo da dedicare al nuovo arrivato e la prima avventura che vivremo insieme sarà quella di una vacanza. Adottiamo un cane dal canile e mettiamo fine a questa piaga sociale. Quest'anno abbiamo lanciato su Kodami una campagna di informazione e comunicazione che abbiamo chiamato "Vacanza bestiale" per sensibilizzare sul tema dell'abbandono estivo. Abbiamo deciso di focalizzarci su un'idea che non temiamo di definire rivoluzionaria perché, in fondo, così semplice in realtà da realizzare: adottate d'estate! Non esiste periodo migliore, credeteci, per scoprire quanto è straordinario trascorrere le vacanze e la vita insieme a un compagno animale.

Invia sui nostri canali social, video o foto e condividi con noi le esperienze più belle della vacanza col tuo amico a quattro zampe!

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