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16 Aprile 2021
8:59

Lascialo annusare: perché è importante per il tuo cane

Per il cane poter uscire di casa ed annusare gli odori è il più grande interesse di vita da un punto di vista sociale. Gli odori gli consentono di riconoscersi, conoscere gli altri e mappare il territorio. Dobbiamo modulare senza mai inibire questo comportamento, tranne che in casi di emergenza.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Pur impegnandoci al massimo nell’organizzare una routine ideale per il nostro cane, non possiamo negare di avere poco tempo a disposizione. Tra lavoro, spesa, mansioni domestiche, figli e non potendo biologicamente rinunciare alle ore di sonno, il tempo che ci rimane è oggettivamente poco. La maggior parte di noi, tranne i più fortunati, può dedicarsi alle uscite con il cane solo nei ritagli di tempo. Per questo, per ottimizzare quel poco che abbiamo a disposizione, è consigliabile non fare spostamenti in macchina, soprattutto durante la mattina. Con questa scelta contribuiremo come esseri umani anche a rispettare l’ambiente e come individui a trarne vantaggio in termini di salute.

Perché i cani marcano il territorio con urine e feci

Uscire in passeggiata percorrendo le vie che si diramano a partire dalla propria casa consente al cane di strutturarsi una rappresentazione mentale dell’habitat che lo circonda. Per acquisire consapevolezza della complessità della mappa del proprio territorio, il cane dovrà cartografare gli itinerari tracciabili al suo interno facendoli quotidianamente e attivando tutti i sensi a sua disposizione. Attraverso le marcature con urina e feci fisserà le sue coordinate spaziali. Depositando tracce organiche di sé il cane rilascerà ormoni, feromoni e metaboliti residuali del processo digestivo. Un aroma strettamente personale, unico e caratteristico che gli consentirà di riconoscersi, ripercorrendo le stesse strade, ed essere riconosciuto dagli altri. Il cane si interessa così tanto all’esplorazione delle marcature per il valore sociale che possiedono ed è per questo indispensabile lasciarglielo fare. In tal senso ci tengo a rassicurarvi del fatto che soprattutto quando si tratta di feci, (escluso i casi di coprofagia), i cani si limitano ad annusarle.

Perché i cani leccano l’urina degli altri

I cani maschi, invece spesso, approfondiscono l’esplorazione dell’urina leccandola. Quando lo fanno sfiorano il punto bagnato con la punta della lingua per testarne il sapore (percezione a metà tra gusto ed olfatto) ed attivare così facendo i ricettori delle molecole feromonali che si trovano in bocca. Per questo insieme di ragioni dovremo modulare senza mai inibire l’esplorazione che il nostro cane fa dell’odore degli altri cani e censurare l’azione del marcare solo quando viene fatta su luoghi poco rispettosi come i portoni delle case, le finestre delle abitazioni, gli ingressi dei negozi. Lo stesso metro di giudizio andrebbe adottato quando il cane si sofferma a brucare le erbe spontanee, cercando di lenire i disturbi digestivi. Al netto di tutto ciò che abbiamo detto fin ora dovremmo basarci su un semplice criterio: quando dedichiamo l’uscita al cane dobbiamo avere la pazienza di aspettarlo mentre si concentra sui suoi interessi.

Perché i cani annusano ovunque quando vanno a spasso

Vivendo da sempre in città, troppe volte vedo persone che trascinano il cane via dagli odori tirandolo per il collo. Questa scena urta la mia sensibilità al pari della violenza gratuita esercitata ai danni di un essere umano. Quello che faccio, come persona e come istruttore cinofilo, non è giudicare l’altro che compie azioni che non condivido ma cerco di comprendere le motivazioni che stanno alla base di quel comportamento opinabile. In tal senso credo che il motivo per cui le persone tirano via il cane dagli odori in passeggiata affondi le sue radici non solo nell’igiene ma vada ancora più in profondità, nella funzione evolutiva del camminare per l’essere umano legata al vantaggio e alla gratificazione che traiamo raggiungendo una meta o completando un percorso. Forse è per questo che noi esseri umani a lungo andare percepiamo le soste del cane come una perdita di tempo che ci divide dal nostro obiettivo. Come al solito l’etologia comparata può aiutarci a comprendere. Proviamo ad immaginarci di poter camminare lungo una via dove ci sono, uno dopo l’altro, negozi che espongono e vendono merci di cui siamo molto appassionati. Percorrere una via del Paese dei Balocchi, potendo disporre di una grossa cifra di denaro per acquistare tutto ciò che desideriamo. In questo caso, di quanto tempo avremmo bisogno per fare anche solo cento metri? Per il cane poter uscire di casa ed annusare gli odori è il suo più grande interesse di vita da un punto di vista sociale.

Saper distinguere i pericoli: quando è giusto tirare via il cane da ciò che gli interessa

Con ciò non voglio dire che in casi di emergenza non sia giusto tirare via il cane che sta per ingerire qualcosa di pericoloso per la sua salute. Ad esempio nel caso in cui il cane voglia mettere in bocca pezzi di vetro, ceramica, plastica, fazzoletti di carta o più in generale qualcosa di evidentemente non commestibile. Questo non vuol dire che non gli consentiremo mai in assoluto di annusare o ingerire residui di cibo fortuitamente trovati a terra o bere l’acqua delle pozzanghere dopo una giornata di pioggia. Dopo tanti anni di lavoro ed esperienza vissuta al fianco dei miei cani vi posso assicurare che è assolutamente controproducente avere la pretesa che il cane non mangi mai qualche scarto di cibo trovato a terra o non si soffermi ad annusare piccoli oggetti che lo incuriosiscono lungo il marciapiede. L’inibizione ha un costo troppo alto all’interno della relazione da pagare in termini di controllo, competizione e vissuto d’ansia. Troppo alto, rispetto ai rischi  reali percorsi. Tirare sempre via il cane, soprattutto da cucciolo quando si trova con il naso a pochi centimetri dall’oggetto di interesse non farà altro che aumentare l’intensità e la velocità con la quale lo farà le volte successive. Innescherà un processo di competizione tra voi e lui che porterà il cane ad interpretare queste situazioni in modo competitivo e possessivo. Su un cucciolo l’inibizione può portare ad evolvere la possessività nel prendere in bocca ed ingoiare. A quel punto saranno guai!

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David Morettini
Educatore e istruttore cinofilo CZ
Laureato in Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Firenze, educatore e istruttore cinofilo. Sono docente SIUA e di altre scuole di formazione cinofila, e docente nei master universitari di istruzione cinofila e medicina comportamentale. La mia missione è quella di formare persone che sappiano lavorare nel pieno rispetto della dignità e dell’intelligenza del cane, tutelandone l’autonomia e non la dipendenza dall’essere umano.
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