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9 Gennaio 2022
17:00

Gli animali simbolo delle nazionali della Coppa d’Africa

La Coppa d'Africa sta per cominciare e molte delle nazionali di calcio che partecipano a questa edizione sono rappresentati da animali. Scopriamoli tutti uno per uno. C'è persino un pesce che fino a non molto tempo fa era considerato estinto da almeno 66 milioni di anni.

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La Coppa delle nazioni africane di calcio sta per cominciare, la 33ª edizione del massimo torneo continentale partirà infatti il 9 gennaio in Camerun e prevede la partecipazione di 24 squadre suddivise in sei gironi. Inizialmente prevista per il 2021 la competizione è stata poi rimandata a causa della pandemia di COVID-19 e nonostante la situazione nel continente nero sia tutt'altro che tranquilla si giocherà ugualmente.

Chi segue il calcio sa che da sempre le nazionali africane si distinguono dal resto del mondo per folklore, simbologia e legame indissolubile con le tradizioni, la natura e la zoologia del proprio Paese di appartenenza. Non sorprende quindi che la maggior parte delle squadre è rappresentata da alcune delle specie animali più iconiche del selvaggio continente nero.

Tanti i felidi in gara, anche quelli estinti

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Il leone è la specie più rappresentata in questa edizione della Coppa d’Africa

La partita inaugurale della Coppa d'Africa vedrà contrapposte Camerun (padrone di casa) e Burkina Faso, i leoni indomabili (Les Lions Indomptables) contro gli stalloni (Les Étalons). Non si tratta però del più classico scontro tra il re della savana e le zebre della prateria, la nazionale del Burkina Faso prende il suo soprannome dal cavallo di Yennenga, la leggendaria principessa madre del popolo Mossi. Gli "indomabili" non sono però gli unici leoni presenti in gara, come prevedibile anche altre nazionali hanno scelto come simbolo la specie più rappresentativa dell'Africa.

Ci sono infatti i leoni della Teranga (Les Lions de la Teranga) del Senegal, che in lingua wolof significa accoglienza, ospitalità, i leoni dorati della Sierra Leone (Leone Stars), presenti anche sullo stemma ufficiale del Paese, i leoni di Cinguetti (Lions of Chinguetti), città santa della Mauritania, e soprattutto i leoni dell'Atlante del Marocco. Questi ultimi erano una sottospecie nordafricana un tempo diffusa tra le Montagne del Nord Africa e purtroppo cacciati fino all'estinzione all'inizio del secolo scorso. Tra i felidi ci sono anche le pantere del Gabon (Les Panthères), termine che fa riferimento ai leopardi (Panthera pardus) dal manto quasi completamente nero e lucido.

Volpi, licaoni e rapaci

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Il fennec è una piccola volpe diffusa nel deserto del Sahara

Restando in Nord Africa e cambiando famiglia zoologica, troviamo invece le volpi del deserto dell'Algeria, conosciute anche come fennec. I fennec (Vulpes zerda) sono piccole volpi dalle grandi orecchie diffuse nel deserto del Sahara. Sono canidi vivaci e curiosi che le popolazioni locali chiamano anche "folletti del deserto". Le loro enormi orecchie sono un adattamento al clima torrido del deserto e li aiutano a dissipare il calore in eccesso e a regolare la temperatura corporea. Tra i canidi troviamo anche i licaoni (Lycaon pictus), i maculati e sociali cani selvatici sono stati scelti per rappresentare i calciatori della Guinea-Bissau.

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Un’aquila urlatrice fotografata in Kenya

Anche i rapaci – e in particolare le aquile – sono ben rappresentate in questa edizione del torneo. Ci sono infatti le aquile del Mali (Les Aigles) e le aquile di Cartagine della Tunisia (Les Aigles de Carthage). Il rapace è presente anche sul logo ufficiale della nazionale e per colori ricorda molto un'aquila testabianca americana (Haliaeetus leucocephalus) o un'aquila urlatrice (Haliaeetus vocifer), diffusa però soprattutto nell'Africa Subsahariana. Infine ci sono poi le super aquile della Nigeria (Super Eagles), e anche in questo caso il rapace è raffigurato anche nello stemma ufficiale. Hanno scelto i falchi invece (Falcons of Jediane) come uccello rappresentativo dei giocatori della nazionale del Sudan.

Elefanti, stambecchi e specie molto particolari

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Con appena 500 esemplari rimasti in natura lo stambecco del Siemen è la specie più minacciata della Coppa d’Africa

Non potevano mancare i più grandi mammiferi terrestri: gli elefanti. I pachidermi africani sono il soprannome dei calciatori della nazionale della Guinea (Syli Nationale) e il simbolo della Costa d'Avorio (Les Éléphants), che visto il nome non poteva avere altro rappresentante animale. I calciatori dell'Etiopia sono invece chiamati gli stambecchi del Semien (Walyas), una specie (Capra walie) endemica degli omonimi monti e seriamente minacciata di estinzione. Ne restano infatti circa 500 esemplari, minacciati dalla perdita di habitat e dal bracconaggio.

Ci sono però anche specie un po' meno iconiche e convenzionali: i calciatori della nazionale di calcio di Capo Verde – per esempio – sono infatti soprannominati gli squali blu (Tubarões Azuis) mentre quelli del Gambia gli scorpioni (The Scorpions). Ma la specie animale che senza alcun dubbio vince su tutte le altre presenti alla Coppa d'Africa è quella scelta per rappresentare la nazionale delle Comore. Il soprannome scelto per i calciatori del piccolo stato insulare è infatti i celacanti (Les Coelecantes).

Una specie leggendaria

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Il celacanto (qui ricostruito in 3D) è senza dubbio la specie più particolare in gara

Fino a non molto tempo fa si pensava che questi pesci preistorici fossero estinti da almeno 66 milioni di anni, fino a quando, nel 1938 non ne fu pescato uno nelle acque al largo del Sud Africa che fu conservato (con enormi difficoltà) solo grazie all'impegno di Marjorie Courtenay-Latimer, curatrice di un piccolo museo locale. Vivono nelle profondità marine, sono molto difficili da osservare e oggi se ne conoscono due specie differenti: il celacanto delle Comore (Latimeria chalumnae) e quello indonesiano (Latimeria menadoensis).

Questi sono tutti gli animali presenti in questa edizione della Coppa d'Africa. Non sappiamo ancora se qualcuno di questi trionferà su tutti gli altri ma per scoprirlo non ci resta che aspettare la finale che i terrà il prossimo 6 febbraio a Yaoundé, la capitale del Camerun. Per quale di questi farete il tifo?

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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