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13 Maggio 2021
14:40

Faustino, il cane libero di Monteponi accalappiato e portato in canile

Faustino viveva libero per le strade di Montepono, a pochi chilometri da Iglesias. Pochi giorni fa però, i volontari che si occupavano di lui hanno scoperto che era stato trasferito al vicino canile di Musei e, per farlo tornare al suo luogo, hanno organizzato una raccolta firme su Change.org. Gli abitanti del quartiere sono disposti a prendersi carico della sterilizzazione del cane, ma l'Assessore all'Ambiente Francesco Melis è cauto: «Un cane lungo un'importante arteria stradale rappresenta un rischio».

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Faustino era un cane che viveva libero lungo le strade della frazione Monteponi, a pochi chilometri dalla cittadina di Iglesias, nel Sud Ovest della Sardegna. Veniva curato e nutrito dalle persone del posto, ma il 10 maggio scorso è stato prelevato dall'accalappiacani e trasferito al vicino canile di Musei, dove resterà in attesa di un'adozione.

Chi conosceva Faustino e ogni giorno si occupava di lui si chiede il perché di questo intervento e ha lanciato una petizione su Change.org per restituire la libertà all'animale: «Il canile per lui è la prigione, sono animali colpevoli solo di essere liberi contro chi li vorrebbe sotto un tetto che loro NON desiderano – si legge nel testo – Firmare questa petizione aiuterebbe a farli microchippare a nome del Comune come cani di quartiere e restituirgli la loro zona, il loro territorio, la loro vita libera. Sono cani buoni e socievoli con gli altri animali, bambini e persone». Secondo Patrizia Sitzia, responsabile del canile di Musei però, il cane non si fermerà a lungo presso la struttura: «Probabilmente abbiamo già trovato qualcuno che voglia adottarlo».

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Faustino alle porte di Iglesias

Il quartiere ha nostalgia di Faustino: «Siamo disposti a sterilizzarlo e prendercene cura»

«Gli abitanti del quartiere sono estremamente dispiaciuti per la scomparsa di Faustino – spiega Andrea Vinci, uno degli abitanti del quartiere Monteponi, impegnato nella ricerca di una soluzione alternativa al canile – Ad adottarlo sarà indubbiamente qualcuno della zona, perché si tratta di un cane estremamente socievole ed amato da tutti. Era abituato a girare intorno alle nostre case e dobbiamo dire che era anche un po' viziato: sceglieva lui che cibo accettare». La presenza del cane quindi, secondo Vinci non rappresentava alcun problema per la comunità, che aveva accolto Faustino con piacere: «Viveva da anni nel quartiere insieme a un Maremmano bianco che è suo papà. Non si trattava di cani randagi, ma erano di proprietà di un uomo anziano che poco tempo fa è venuto a mancare. L'uomo non aveva mai munito di microchip i suoi cani, i quali erano liberi di spostarsi sul territorio».

Papà e figlio sono quindi da molto tempo di casa a Montepono: «Sicuramente Faustino, a differenza del Maremmano, si avvicina di più alle persone e ai cani di proprietà che girano al guinzaglio, ma la maggior parte di noi è felice di incontrarlo perché si lascia coccolare e non è assolutamente aggressivo. Se ci venisse data la possibilità, saremmo proprio noi del quartiere ad occuparci della sterilizzazione e dei costi di un'assicurazione. La disponibilità da parte nostra c'è e la conferma arriva dai social, dove da giorni la gente ne parla chiedendosi dove sia finito». E infatti, mentre le immagini di Faustino diventano popolari sul web, la raccolta firme pubblicata il 10 maggio, ha già superato le 1000 adesioni e non accenna a fermarsi.

L'assessore Melis: «Nutrire il cane nei pressi della strada è pericoloso»

Nonostante l'amore dimostrato dai cittadini di Montepono attraverso la rete, secondo Francesco Melis, Assessore all'Ambiente del Comune di Iglesias, il cane rappresentava un rischio per la comunità e il trasferimento è stato necessario: «Le segnalazioni sono iniziate pochi mesi fa – spiega l'Assessore – Certo, si tratta di un cane davvero straordinario e molto socievole con le persone, ma purtroppo ha più volte mostrato comportamenti aggressivi verso i cani di proprietà che passavano in zona al guinzaglio e, a causa di questo comportamento, abbiamo ricevuto segnalazioni alla Polizia Locale. Alcuni cittadini non erano più in grado di passare in quel luogo in compagnia dei propri cani. Inoltre, la strada è molto trafficata e la presenza di cani che attraversano senza preavviso rappresenta un pericolo per il Comune, chiamato a rispondere in caso di incidenti».

Per Francesco Melis però, il fatto che i cani si muovessero lungo la strada non era un caso: «Non è solo la vicinanza con il terreno del defunto proprietario a spingere i due cani a muoversi in questo contesto – spiega l'assessore – ma anche l'abitudine, da parte di un gruppo di volontari, a nutrire i cani nei pressi dell'arteria stradale. Un'usanza molto rischiosa, perché inevitabilmente abitua i cani a cercare cibo in uno dei più trafficati accessi alla città».

Secondo l'Assessore quindi, non esistevano alternative al trasferimento al canile di Musei: «Sono assolutamente favorevole all'istituzione del cane di quartiere curato e microchippato dal Comune, ma in questo caso esiste un reale rischio per la sua incolumità e per quella di chi guida lungo la strada che attraversa Montepono e si dirige al centro. Ad assumersi la responsabilità non può essere il Comune -conclude l'Assessore – Siamo tutti dispiaciuti, ma probabilmente, se Faustino fosse stato nutrito altrove, lontano dalle arterie stradali, questa storia si sarebbe evoluta diversamente».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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