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16 Novembre 2021
14:01

Dall’artico alla Campania, il lungo viaggio del falco pellegrino ora in cura al CRAS

Un giovane falco pellegrino siberiano è stato recuperato grazie ai volontari a Palinuro, in Cilento. Ora si trova al CRAS di Napoli, dove subirà un intervento alla zampa fratturata. Questo sottospecie, più grossa e meno comune dei pellegrini nostrani, nidifica nella fredda tundra artica e può migrare fino all'estremo sud del continente africano.

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È partito dalla fredda tundra artica per trascorrere l'inverno in sud Italia, o magari in Africa, ma il suo viaggio si è purtroppo interrotto a Palinuro, in Cilento, proprio a piedi dell'Arco Naturale. Il protagonista di questa storia è un giovane falco pellegrino siberiano (Falco peregrinus calidus), una delle sottospecie più grosse e rare del rapace più veloce al mondo. Fortunatamente l'animale è stato recuperato dai volontari dell'ENPA e grazie una serie di staffette e chiamate di emergenza è riuscito ad arrivare al Centro di Recupero per Animali Selvatici di Napoli, dov'è tutt'ora in cura.

Il falco era visibilmente denutrito e aveva una zampa rotta che probabilmente gli impediva catturare le prede e di nutrirsi. La frattura del femore sembra però non essere troppo grave e grazie alle cure del CRAS le sue condizioni sono ora stabili. Subirà un intervento chirurgico e se riuscirà a riprendersi come tutti sperano, potrà presto tornare a volare libero.

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La prima radiografia effettuata presso la clinica di Roccagloriosa

«Il falco è stato avvistato a terra con un drone da alcuni passanti, che vedendolo in palese difficoltà e incapace di alzarsi in volo hanno contattato noi – racconta a Kodami Roberta Teti, volontaria ENPA che ha partecipato al recupero e alla messa in sicurezza del rapace – abbiamo subito allertato gli amici di Eso es Palinuro che erano più vicini e che lo hanno portato immediatamente in una clinica veterinaria di Roccagloriosa per un primo controllo. Dalla radiografia è subito emersa la frattura del femore e così ci siamo rapidamente attivati per consegnarlo a CRAS di Napoli, dove è in attesa dell'intervento. È un animale davvero bellissimo e poco comune da noi, speriamo tutti possa tornare presto in natura».

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Il giovane falco pellegrino siberiano durante il viaggio che lo ha condotto a CRAS di Napoli

A differenza del falco pellegrino nostrano, che solitamente è stanziale e resta tutto l'anno nella stessa area, quello siberiano migra regolarmente ogni anno. Dalla fredda tundra artica dove nidifica a terra, dalla Finlandia orientale fino alla Siberia occidentale, ogni inverno si sposta in volo per migliaia di chilometri verso sud. Alcuni si fermano lungo le coste dei paesi che affacciano sul Mediterraneo, altri invece si spingono addirittura all'estremo sud del continente africano passando per la penisola arabica e il Mar Rosso.

Dai gelidi e desolati paesaggi artici alle lussureggianti savane africane, è questa la vita in viaggio del falco pellegrino siberiano, che in pochi messi passa dal sorvolare le renne e gli orsi polari a lanciarsi in picchiata a oltre 300 km orari tra le zebre e gli elefanti. Non sappiamo dove fosse diretto il giovane esemplare di Palinuro, ma qualunque fosse la sua destinazione invernale speriamo presto possa tornare a migrare nei nostri cieli.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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