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28 Marzo 2024
9:00

Cosa succede se il cane mangia aglio e cosa fare

L'aglio è conosciuto per i suoi effetti contro i parassiti intestinali e per le proprietà antibatteriche, ma per il cane è estremamente tossico: se il cane mangia aglio, rischia un avvelenamento ed è importante agire subito.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La medicina tradizionale suggerisce di dare aglio al cane per combattere le parassitosi intestinali, ma è sbagliato perché si tratta di un potente agente ossidante con effetti gravi sulla sua salute. Se il cane mangia aglio, rischia un avvelenamento ed è importante agire subito.

L’aglio appartiene al genere Allium, di cui fanno parte anche cipolle, scalogni e altri bulbi tossici per il cane. Per centinaia di anni è stato utilizzato nelle culture umane sia per scopi culinari sia per utilizzi medicinali e si riconosce per il suo odore ricco di composti sulfurici, che tutti noi ben conosciamo.

Alcuni dei composti presenti nell’aglio sono conosciuti per la loro azione su parassiti intestinali, sia per l’uomo che per il cane. Per questo studi moderni di etnomedicina (studio della medicina tradizionale) si è interessata molto a questa semplice pianta, con tante e importanti scoperte. La scienza moderna ha scoperto che l’aglio contiene moltissimi aminoacidi, minerali e vitamine, è dotato di effetti antibatterici, visibili soprattutto in vitro (ovvero in laboratorio) sia su batteri gram positivi che negativi.

Gli effetti positivi che si possono eventualmente verificare in vitro, però, sono assolutamente controbilanciati dal rischio di intossicazione per cani e gatti, che da bravi carnivori hanno problemi a disattivare alcuni dei loro principi chimici.

Cosa succede se il cane mangia aglio?

Il meccanismo di azione tossica principale dell’aglio è la presenza di componenti solforati con azione ossidante (il più importante è il N-propyl-disulfide), che vanno a distruggere i globuli rossi provocando quella che viene chiamata emolisi. Normalmente la capacità di rispondere ai danni ossidativi dei globuli rossi del cane, infatti, è più bassa rispetto ai nostri, risultando quindi molto più suscettibili a questo meccanismo.

Il problema di questo tipo di tossicità è che non notiamo subito i sintomi. In generale infatti iniziano 3 o 4 giorni dopo l’ingestione, ma possono apparire anche dopo 7-10 giorni, quando ormai il danno ai globuli rossi è stato fatto e il cane comincia a mostrare malessere.

I sintomi principali dell’avvelenamento da aglio nel cane sono improvvisa depressione, disappetenza, debolezza, respiro accelerato e, in alcuni casi, vomito e diarrea. Potrebbero essere visibili anche una colorazione gialla della sclera (parte bianca dell’occhio) e le urine scure (emoglobinuria).

In tutti i casi, quando notate questi sintomi, sappiate che state arrivando molto tardi e che solo la terapia intensiva potrà salvare il vostro cane. È importante invece che sappiate da subito cosa fare, soprattutto se vedete effettivamente il vostro ingerire dell’aglio.

Cosa fare se il cane ha mangiato dell’aglio

Prima di tutto se il vostro cane ha mangiato dell’aglio, è importante che possiate riportare al vostro medico veterinario tutti i dati più importanti per valutare la gravità della situazione:

  • Da quanto tempo lo ha ingerito? Se agite tempestivamente ovviamente è meglio.
  • L’aglio era crudo o cotto? Crudo è più tossico.
  • In che quantità lo ha mangiato? Non è ancora ben chiaro la dose tossica di aglio per il cane, ma probabilmente è superiore a 5 grammi di aglio per kg di peso corporeo. Questa informazione è fondamentale per il vostro veterinario.
  • Se chiamate in pronto soccorso, comunicate sempre quanto pesa il cane, la razza del cane (Akita e Shiba Inu sono più sensibili alla tossicosi da aglio) e la sua età (animali anziani sono più sensibili dei giovani).

Una volta stabilito con il vostro medico veterinario la gravità della situazione tramite tutte queste informazioni, sarete guidati sul da farsi. Se infatti l’aglio è stato ingerito da poco tempo e le dosi sono preoccupanti, è possibile che il vostro Veterinario vi proponga di indurre il vomito al vostro cane farmacologicamente o, meglio ancora, eseguire una lavanda gastrica. In questo modo, i principi tossici vengono allontanati e il rischio diminuisce drasticamente. Se invece avete già un cane con sintomatologia manifesta, dato che non esiste antidoto, purtroppo la terapia intensiva e il supporto medico è fondamentale per riuscire a sopravvivere.

Biliografia
Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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