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20 Aprile 2023
15:22

Cosa ci insegnano (e cosa no) i video virali sugli incontri tra orsi e umani

In questi giorni spopolano online video di incontri tra orsi e umani. Sono però quasi sempre completamente decontestualizzati e si rischia di generare confusione e sovraesposizione, aumentando il rischio percepito o la desensibilizzare verso i pericoli di un eventuale incontro con un orso.

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Dopo la tragica scomparsa di Andrea Papi, ucciso dall'orsa JJ4 nei boschi di Caldes lo scorso 5 aprile, spopolano online i video di incontri tra umani e plantigradi. L'intento di chi propone, o più spesso ripropone, questi video sarebbe soprattutto quello di mostrare il complicato rapporto tra umani e orsi, promuovendo allo stesso tempo comportamenti virtuosi e non da tenere in caso di incontro. Tuttavia, con la diffusione incontrollata di video quasi sempre completamente decontestualizzati si rischia di generare confusione e sovraesposizione, aumentando inevitabilmente il rischio percepito oppure, al contrario, desensibilizzare verso i potenziali rischi di un eventuale incontro con un orso.

Abbiamo quindi selezionato alcuni di questi filmati, assolutamente non esaustivi dell'enorme quantità di video e immagini che stanno circolando in questi giorni, per promuovere un riflessione quanto più consapevole possibile sugli effetti che possono generare su chi li guarda.

Prendiamo per esempio uno dei più condivisi negli ultimi giorni: David Oppenheimer si sta rilassando in giardino su una sdraio e all'improvviso, mentre legge un libro, compare un orso. Il confronto è ravvicinato e inaspettato per entrambi, come documenta il video pubblicato su Facebook dall'uomo che vive in North Carolina, ed è durato qualche secondo. Oppenheimer si è comprensibilmente spaventato alla vista dell'animale così come l'orso che è fuggito appena si è accorto della presenza dell'uomo.

L'animale protagonista del video, però, è un'orso nero americano o baribal (Ursus americanus), specie presente esclusivamente in un'ampia porzione del Nord America e parte del Messico. Si tratta di un orso relativamente piccolo, dal peso e dalle dimensioni che possono essere anche la metà di un orso bruno europeo (Ursus arctos arctos), quelli presenti in Italia sulle Alpi. Sono inoltre animali che tendono a vivere intorno alle città compiendo spesso incursioni urbane persino all'interno delle abitazioni. Per di più, sono anche tra le specie maggiormente timorose nei confronti degli umani e che – come accade nel video – preferiscono il più delle volte la fuga all'attacco, che resta comunque un'eventualità in casi estremi.

Confrontare un incontro di questo tipo – cosa che negli Stati Uniti e in Canada accade quasi quotidianamente – con il contesto italiano non ha quindi molto senso. Questa specie di orso non è presente in Italia (né tantomeno in Europa), ha abitudini e comportamento molto differenti rispetto agli orsi nostrani ed è inserita in un contesto ambientale, urbano e sociale completamente diverso e non paragonabile a quello italiano. È inoltre abbondantemente presente praticamente da sempre in Nord America e le popolazioni umane sono perciò abituate a convivere con questi animali e, soprattutto, a incontrarli anche nelle cittadine.

Un altro video diventato parecchio virale è quello dell'incontro tra un grosso orso bruno e alcuni motociclisti avvenuto invece tra i boschi della Bulgaria. Rider e orso, in questo caso, si incrociano in natura, ma anche in questa occasione l'evento coglie di sorpresa tutte le parti in causa. Il plantigrado viene infatti avvicinato all'improvviso da almeno tre motociclisti che guidano i loro motocross nella foresta e fuori sentiero. Circostanze come questa sono tra le più rischiose e infatti l'orso, comprensibilmente spaventato dagli uomini a cavallo delle moto, reagisce aggredendo il veicolo lasciato a terra da uno dei rider e, dopo averlo caricato, si dà subito alla fuga.

Casi del genere, qui in Italia, sono però altamente improbabili. Le attività sportive, soprattutto a motore, quando non sono completamente vietate in Parchi Nazionali e altre aree protette, vengono rigidamente regolamentate, soprattutto nei territori frequentati da orsi, anche per evitare proprio incontri di questo tipo. Muoversi quindi fuori strada o lontano dai sentieri con motocross e quad, oltre a causare disturbo alla fauna selvatica ed avere un impatto sull'ambiente, non è perciò un'eventualità rappresentativa delle difficoltà nella ricerca di una pacifica convivenza con gli orsi.

Ancor più pericolosi sono poi i video che mostrano invece interazioni con orsi confidenti o addirittura tenuti in cattività, talvolta raccontati come vere e proprie storie di amicizia. Spesso questi video arrivano dalla Russia, dove sportivi, imprenditori e talvolta modelli si lasciano riprendere mentre abbracciano, giocano o convivono con i plantigradi che sono vere e proprie star dei social. Immagini del genere avrebbero l'intento di dimostrare la docilità e la bontà degli animali ma non fanno altro che restituire un quadro fiabesco distorto ed estremamente pericoloso del modo corretto di approcciarsi con gli animali estremamente pericoloso, cosa tra l'altro vietata qui in Italia.

Sono infatti molto alti i rischi che corrono le persone che interagiscono con un orso bruno adulto, anche se abituato agli esseri umani o nato e cresciuto in cattività come gli animali protagonisti di questi video. Con i selvatici come orsi, lupi o tigri comportamenti imprevedibili ed errori di comunicazione possono essere sempre dietro l'angolo e i media sono pieni di storie tragiche avvenute in giro per il mondo che vedono come protagonisti i selvatici "addomesticati". Questa pericolosa spettacolarizzazione, oltre a mettere spesso a rischio il benessere degli animali, alimenta una rischiosissima visione della fauna selvatica completamente distaccata dalla realtà e che promuove comportamenti pericolosi per animali umani e non.

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Diverso è invece l'ormai famosissimo video del 2020 girato a Sporminore, nelle Dolomiti di Brenta, con protagonista il bambino che riesce a mantenere la calma nonostante ci sia un orso incuriosito dietro di lui, che prima lo segue per qualche secondo e poi fugge via, anche lui parecchio spaventato. Il contesto e la tipologia dell'incontro sono sicuramente molto più rappresentativi della situazione italiana (del resto eravamo proprio in Trentino) e offrono certamente diversi spunti di riflessione molto più interessanti.

La condotta del bambino e degli adulti è senza dubbio degna di nota: mantengono calma, si fanno notare dall'orso parlando con voce calma e si allontanano senza correre o urlare, lasciando all'animale più vie di fuga. Tutte indicazioni e comportamenti corretti da tenere in caso di avvistamento suggeriti sia da esperti che dalle istituzioni. Tuttavia, occorre però sottolineare che non si può certamente risolvere una questione tanto complessa come i comportamenti da tenere in caso di incontro semplicemente condividendo un video virale come questo. Ogni incontro, contesto e individuo sono diversi e vanno affrontati e raccontati singolarmente con estrema cautela.

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Gli orsi bruni europei temono gli esseri umani e generalmente tendono quasi sempre a evitarli, questo è un sicuramente uno dei principi fondamentali da cui partire. Ricordiamo però che restano animali selvatici potenzialmente pericolosi, individui con una propria storia personale che possono comunque manifestare comportamenti aggressivi per difendersi, per proteggere i propri piccoli (una delle situazioni più rischiose), il proprio pasto oppure se vengono semplicemente colti di sorpresa. Presi singolarmente e completamente decontestualizzati, questi video rischiano quindi di banalizzare un argomento estremamente complesso, diffondendo confusione, paura ingiustificata e allarmismo da un lato, e una visione completamente irrealistica attraverso messaggi sbagliati e che potrebbero persino incentivare comportamenti pericolosi dall'altra.

Se si vuole davvero sensibilizzare e diffondere informazioni corrette per promuovere consapevolezza e comportamenti adeguati da tenere in caso di incontro con un orso, occorre attenzione, cautela ed educazione alla complessità e alle singolarità del caso. Ogni incontro e diverso da un altro e ogni circostanza viene classificata all'interno di una classifica di rischio via via più crescente, come ribadisce per esempio il PACOBACE, il Piano d'Azione per la Conservazione dell'Orso Bruno nelle Alpi Centro-Orientali.

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Le parole chiave devono essere consapevolezza ed educazione alla natura. Conoscere il territorio, i boschi, la biologia, il comportamento della specie e le azioni da attuare in ogni specifica circostanza riduce il rischio di incidenti. Incontrare un orso tra le strade del paese non è come imbattersi in una femmina con cuccioli, così come convivere con i plantigradi in Abruzzo non può essere paragonato al contesto alpino. Per questo motivo, attraverso le pagine e i contenuti di Kodami, cerchiamo ogni giorno di raccontare con attenzione e attraverso l'autorevolezza degli esperti di settore, la difficile ma necessaria e inevitabile convivenza tra umani, orsi e altri animali selvatici.

Partendo dal cosa fare se ti trovi davanti un orso, fino ad arrivare ai conflitti tra plantigradi e umani spiegati dalle parole di chi si occupa di questa materia per lavoro, passando anche per le differenze tra i vari contesti territoriali e animali. Solo così potremo riabituarci alla natura, promuovere la consapevolezza e prendere nuovamente coscienza dell'ambiente e delle altre vite che con noi condividono il Pianeta, con tutti i vantaggi, i contro, i compromessi e i rischi che qualsiasi tipo di interazione e coesistenza umani-selvatici comporta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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