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11 Marzo 2022
14:58

Come capire se il gatto è stressato

Disturbi urinari come la cistite, bisogni fuori dalla lettiera e leccamento eccessivo sono alcuni dei sintomi di stress nel gatto. Vediamo come capire se il nostro gatto è stressato e come aiutarlo.

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Il gatto è un animale pieno di fascino, che nonostante una lunga convivenza può mantenere lati che per gli umani restano imperscrutabili. Ogni gatto ha la sua personalità, i suoi bisogni e le sue motivazioni, ma un tratto che li accomuna è sicuramente la predisposizione a stressarsi.

Capita di frequente di osservare da vicino i comportamenti di un gatto stressato e di non capirne sino in fondo i motivi, e altrettanto spesso capita di non sapere come comportarsi per riportarlo a uno stato di calma e benessere. Per questo è importante avere ben presente i generali fattori di stress, e cercare per quanto possibile di evitarli nell’ambiente domestico.

I segnali di stress nel gatto

Prima di passare ad analizzare le cause, è opportuno individuare i sintomi dello stress nel gatto. I felini, come detto, sono molto sensibili allo stress, e lo possono manifestare in diversi modi.

Un sintomo comune di natura clinica sono i disturbi urinari: un gatto molto stressato può avere difficoltà a urinare, urinare sangue o sviluppare una cistite. In alcuni casi ci si possono verificare anche vomito e diarrea da stress, seppure non si tratti di un comportamento frequente.

Dal punto di vista comportamentale, un campanello d’allarme sul livello di stress è il leccamento compulsivo: il gatto si lecca freneticamente il pelo, arrivando sino a strapparselo, in modalità ben diverse dalla “classica toilette” che è solito fare. I gatti maschi possono inoltre marcare oggetti o zone della casa ignorate in precedenza, oppure (questo anche le femmine) urinare fuori dalla lettiera.

Sempre a livello comportamentale, un gatto stressato può nascondersi con più frequenza e rifuggire il contatto con gli umani di riferimento, in alcuni casi diventare anche più aggressivo, miagolando o soffiando se qualcuno si avvicina eccessivamente invadendo la sua “zona sicura”.

Perché il gatto è stressato?

Elencati a livello generale – va sempre tenuto conto che ogni gatto reagisce allo stress a modo suo – si può passare ad analizzare i motivi per cui un gatto è stressato. Che sono molti, e che dipendo molto sia dal carattere del gatto sia dall’ambiente in cui è inserito, e anche dalle sue abitudini.

Essendo un animale molto abitudinario, il gatto si può stressare, per esempio, se viene cambiata la tipologia di cibo o se vengono spostate di posto le ciotole. Anche l’ingresso in casa di una persona sconosciuta può essere fonte di stress, così come un cambio di disposizione dei mobili o un trasloco. Anche nuovi ingressi in famiglia, una nascita o l’arrivo di un altro animale in casa, potrebbero rappresentare una fonte di stress, così come rumori molto forti costanti o un cambio di abitudini degli umani. Se, per esempio, l’umano di riferimento passa molto tempo in casa dopo un periodo in cui invece trascorreva la giornata al lavoro, il gatto potrebbe avere bisogno di un po’ di tempo per metabolizzare e andare in stress.

Lo stress è strettamente correlato anche a patologie, soprattutto se causano dolore o malessere e se sono croniche. Le stomatiti, per esempio, o le gengiviti, e ancora insufficienza renale, diabete, raffreddore, diarrea. In questi casi la malattia contribuisce ad aumentare lo stress, che dal canto suo può aggravare la malattia.

Un’altra fonte di stress possono essere i parassiti. Le pulci, in particolare, con il loro morso e il prurito che causano contribuiscono a innalzare notevolmente i livelli di stress nel gatto.

Come prendersi cura di un gatto stressato

Lo stress, come detto, è quasi sempre provocato da qualcosa. Se causato da una patologia, lo stress si elimina anche curando la malattia: una volta eliminata la causa primaria, nel caso in cui i sintomi rimangano è necessario analizzare la situazione anche dal punto di vista comportamentale.

La cosa principale da fare, se il gatto manifesta sintomi in questo senso, è quindi andare a ricercare possibili elementi di disturbo che potrebbero averlo scatenato. Controllare dunque se è cambiato qualcosa in casa, fare mente locale sulle marche di cibo o la tipologia di lettiera, fare molta attenzione agli odori, cui i gatti sono sensibilissimi: un deodorante o un profumatore per ambiente, persino il profumo personale diverso, potrebbero causargli fastidio o malessere, e da lì stress. Eliminare le nuove condizioni o ripristinare quelle vecchie può bastare ad abbassare i livelli di stress.

Per aiutare il gatto a gestire lo stress esistono prodotti a base di erbe o ferormoni che possono essere nebulizzati nel trasportino, nelle zone in cui il gatto passa più tempo o in interi ambienti della casa; ci sono diffusori ambientali che hanno un’azione calmante, e anche gocce a base di erbe da somministrare per bocca che hanno lo stesso effetto (i cosiddetti fitoterapici, a base per esempio di camomilla o valeriana).

Esistono anche mangimi particolari, crocchette a base di triptofano che svolgono sempre un’azione calmante. In linea generale però prima di somministrare qualcosa, cambiare alimentazione o utilizzare ferormoni o altre sostanze da nebulizzare è fondamentale chiedere il parere di un veterinario e di un comportamentalista per non rischiare di destabilizzare ulteriormente il gatto.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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