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2 Agosto 2022
8:25

Come capire se il gatto è annoiato

Ci sono molti segnali che possono farci capire se il gatto è annoiato o stressato, Eccone alcuni per capirlo ed evitare malesseri sia fisici che mentali.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La noia è la nemica principale di un gatto che vive in appartamento perché non ha la possibilità di confrontarsi con la stessa quantità e, soprattutto, qualità di stimoli che offrirebbe l’ambiente esterno. Il problema della noia è che rappresenta l’anticamera di un malessere che nasce come psicologico e talora si traduce anche in malattia fisica.

Così oggi la preoccupazione della maggior parte dei pet mate attenti che vivono con gatti indoor è diventata capire quali possano essere i segnali in grado di indicare uno stato di noia. Ve ne indico qualcuno, consapevole che la lista non sarà mai esaustiva perché ogni gatto è un mondo a sé.

Non gioca con niente o è indolente

Quando i pet mate che incontro mi dicono che il loro gatto “non gioca con niente”, mi si accende sempre un campanello d’allarme in testa. Perché, a meno che il gatto non abbia la possibilità di uscire e avere una vita attiva all’esterno, un gatto che non gioca in un appartamento è un gatto a rischio di annoiarsi tantissimo e passare le sue giornate a ciondolare tra divano e ciotola.

Dorme troppo

Una dei primi segnali che dovrebbero metterci in allarme è relativo al rapporto ore di sonno/attività. Se il micio passa la stragrande maggioranza del suo tempo a dormire, è possibile che non trovi nulla di più stimolante da fare e, allora, bisognerà intervenire.

Ingrassa

Molti gatti annoiati trovano in capatine continue alla ciotola l’unica fonte di “eccitazione” della loro giornata. Questo li porta a ingurgitare più calorie di quelle sufficienti al loro sostentamento che, in condizioni normali, saprebbero auto-gestire tranquillamente. E metterli a stecchetto non è sempre la soluzione perché in alcuni gatti contribuisce solo ad aumentare stress e frustrazione.

Miagola davanti porte o finestre

Questo è un comportamento molto frequente tra i gatti giovani e con un temperamento vivace ed attivo. Il gatto sta chiedendo chiaramente di avere accesso ad un mondo alternativo perché quello che ha non gli basta o non gli è congeniale.

Elimina fuori dalla lettiera

Alcuni gatti manifestano lo stress indotto dalla noia iniziando ad eliminare fuori dalla cassetta. Questo può accadere anche a chi ha una gestione impeccabile della toilette felina, proprio perché il comportamento del gatto non dipende dal suo rapporto diretto con quella ma è una manifestazione di un’ansia più generale.

Troppa attenzione al mantello

Se il micio inizia a leccarsi in maniera eccessiva, arrivando persino a procurarsi delle zone glabre, la sua attenzione al mantello potrebbe in realtà celare un modo di combattere una noia che sta diventando pervasiva.

E’ irritabile o aggressivo

Ci sono gatti che, per temperamento, rispondono alla frustrazione indotta dalla noia diventando irritabili, nervosi, inquieti e persino aggressivi. L’aggressività può essere rivolta sia ad eventuali conviventi della stessa specie sia ad esseri umani… e a volte persino verso se stessi.

Dà il tormento ad altri conviventi

A volte la noia può essere riconosciuta dal fatto che il micio, pur non esibendo dei chiari comportamenti aggressivi verso i suoi simili, tende ad essere molesto, a disturbarli spesso, a “bullizzarli” e a dare loro il tormento. E, se dall’altra parte trovano personalità arrendevoli e miti, la cosa può escalare anche fino ad episodi di aperta aggressione.

Ha difficoltà a restare da solo

Se i vicini vi riportano di sentir spesso miagolare il gatto quando non ci siete o se vi sembra che la vostra uscita da casa gli provochi un eccesso di inquietudine, è possibile che il gatto stia mostrando di non riuscire più a tollerare la monotonia di un appartamento vuoto, dove tutto è immobile.

Cosa fare se il gatto si annoia

Ogni caso è a sé, non esistono ricette buone per tutti che permettano di risolvere la noia di un micio anche perché quello che va rivisto è un intero stile di vita. Possiamo fare, però, delle considerazioni generali perché tutto si riconduce ad un unico concetto: è indispensabile migliorare la qualità della sua vita. Questo significherà:

  • concedergli maggiori possibilità di esplorazione, magari ottimizzando l’ambiente in modo che risulti più funzionale alle esigenze di un gatto;
  • aumentare la quantità e la qualità delle attività che gli vengono proposte, in modo che siano più in linea con i suoi bisogni. lasciare maggiore opportunità di scegliere e di variare i suoi interessi nell’arco della giornata.

Come si fa tutto questo? Dedicandogli tempo quotidiano, giocandoci insieme, offrendo interazioni anche brevi ma costanti durante l’arco della giornata e fornendogli un ambiente fisico adatto alle sue esigenze di gatto. Potete anche divertirvi voi stessi costruendo giochi fai da te, da lasciare a disposizione in vostra assenza.

Posso affiancargli un compagno?

E’ costume diffuso proporre l’adozione di un secondo gatto per “fare compagnia” a quello residente. E’ un suggerimento sempre molto pericoloso e che rischia di provocare più problemi di quelli che intende risolvere. Nessuno, infatti, può garantire:

  • che il gatto residente accoglierà di buon grado il nuovo arrivo o viceversa (paradossalmente, la convivenza obbligata potrebbe diventare fonte di ulteriore stress, anche nel medio-lungo periodo)
  • che anche il secondo gatto, con il passare del tempo, diventi vittima della noia.

Prima di pensare di inserire un secondo gatto sarebbe sempre meglio impegnarsi prima a migliorare le condizioni di quello che c’è già.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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