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27 Aprile 2024
18:00

Come gestire un cane maschio con una femmina in calore?

E' importantissimo che i due cani, in quel periodo, non stiano mai insieme, soprattutto se da soli. Ideale spostare il maschio, tenere gli animali separati e avere molta pazienza. Il periodo è lungo e comporta stress per entrambi i soggetti ma vanno scongiurate le cucciolate casalinghe.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Se viviamo con due cani di sesso opposto, ed entrambi sono sessualmente attivi, almeno due volte l’anno (a parte rare eccezioni) ci troveremo ad affrontare un difficile periodo, ossia quando la femmina andrà in calore. Questo periodo sarà molto stressante per tutti quanti, soprattutto per il cane maschio (diamo per scontato qui che sia già maturo sessualmente parlando), e ci darà diversi grattacapi nella gestione.

La prima cosa che infatti dovremo fare è che i due, in quel periodo, non stiano mai insieme, soprattutto se da soli, altrimenti l’accoppiamento sarà praticamente inevitabile. È certamente vero che può accadere che la femmina, nonostante tutto, non accetti il maschio, ma diciamo che in linea di massima, non avendo alternative, una cucciolata indesiderata è quasi certa di lì a 60 giorni. Cosa possiamo fare dunque? Facciamo delle riflessioni in merito e vediamo alcuni consigli che ci possano aiutare nel gestire questo difficile momento.

Prepararsi per tempo al calore

Le femmine di cane vanno in calore due volte l’anno, all’incirca ogni sei mesi. Ci possono essere delle irregolarità, ma diciamo per comodità che i sei mesi sono quasi sempre rispettati. Significa che, a parte il primo calore, che potrebbe manifestarsi anche in modo silente e, a seconda del soggetto in momenti molto diversi dai sei mesi in poi di vita, se ci teniamo appuntato sul calendario il periodo in cui probabilmente la nostra femmina andrà in calore, non ci troveremo impreparati.

Attenzione, le considerazioni e accortezze che seguiranno valgono anche per cani conviventi che sono “parenti”, come per esempio madri e figli, o fratelli e sorelle, soprattutto perché le femmine non avranno l’opportunità di scegliere il compagno “migliore” per loro, che solitamente non è un parente stretto. Quindi prepararsi per tempo è il primo consiglio.

Se abbiamo dubbi sul fatto che la nostra femmina stia per entrare in questa delicata fase, suggeriamo – come faremo più volte in questo articolo – di consultare repentinamente il nostro medico veterinario di fiducia. Conoscere però le fasi di quello che prende il nome di “ciclo estrale” ci sarà di molto aiuto.

Il ciclo estrale della femmina

Il calore della femmina attraversa diverse fasi, che prendono il nome di “ciclo estrale”, e queste sono: proestro, estro, diestro e anaestro. Ognuna di queste fasi dettate dai vari ormoni femminili, ha delle caratteristiche sia fisiche che comportamentali.

Nel proestro, per esempio, la femmina ha delle perdite ematiche, la vulva si ingrossa e il maschio comincia ad essere attratto da lei, ma la femmina accetterà solo l’avvicinamento e il corteggiamento, ma non l’accoppiamento. Potrebbe anche rivoltarsi in modo assai assertivo nei confronti del maschio che non riesce a mantenere l’autocontrollo, cosa per altro molto difficile per lui soprattutto se adolescente e privo di esperienze simili. Questa fase può durare anche una decina di giorni o più, fino a 20.

Nella fase di estro le cose cambiano: le perdite diminuiscono o cessano addirittura e la vulva della femmina è meno turgida. Questa è la fase in cui avviene l’ovulazione, la femmina è pronta per l’accoppiamento. Diciamo pure che è la fase clou, qui le avance del maschio generalmente vanno a buon fine. Il problema è che anche questa fase dura parecchi giorni, da 3 a 20 in alcuni casi, solitamente una decina. Qui il maschio è incontenibile, potrebbe essere inappetente, lamentarsi spesso, essere molto nervoso. Insomma il suo carattere potrebbe cambiare parecchio a causa dello scombussolamento ormonale che lo coinvolge soprattutto per i feromoni e l’odore rilasciato dalla femmina. Teniamo presente che un maschio può percepire una femmina in calore a chilometri di distanza, figuriamoci se condividono la stessa abitazione, grande che sia, ciò è praticamente irrilevante.

Poi arriva il diestro e possiamo rilassarci tutti quanti. Questa fase giunge anche se la femmina non è gravida: aumentano i livelli di progesterone e il maschio non è più attratto dalla femmina. Dura quanto una gravidanza, più o meno una sessantina di giorni, nei quali la vulva torna normale. Ci può essere un lieve scolo vaginale chiaro, non più del colore del sangue, per intenderci, come avvenuto nel proestro. Siamo fuori pericolo, dunque, e entriamo nella fase di anaestro, fino al prossimo ciclo estrale, quindi della durata di circa 3/4 mesi.

Netta divisione dei cani

Il consiglio, che ci mette al riparo dai problemi maggiori di gestione dei cani, è certamente quello di operare una netta divisione dei due individui, meglio se a partire dal periodo di proestro: il vostro maschio sarà molto bravo a farvi capire quando sta per iniziare, noterete infatti qualche cambiamento nel suo comportamento in generale, specialmente nei confronti della femmina. A maggior ragione la separazione deve avvenire soprattutto nella fase dell'estro.

Per “netta divisione” si intende proprio spostare il maschio da un’altra parte, per esempio a casa di parenti affidabili, a mali estremi anche in una ottima pensione per cani, spiegando le ragioni della lunga separazione al gestore. Questo perché se il nostro maschio potrebbe aver già “annusato” il cambio ormonale imminente nella sua compagna, il suo carattere solitamente socievole e affabile, in particolar modo nei confronti degli altri cani, già potrebbe essersi un poco irrigidito – diciamo così – rispetto al solito, e magari ciò si va a sommare al fatto che non è abituato alla separazione dal nucleo famigliare.

Prevenzione definitiva

Naturalmente vi sono delle strategie preventive come la sterilizzazione di uno dei due cani, o di entrambi. Ecco che qui il consiglio di un medico veterinario, soprattutto se esperto in comportamento, ci potrà aiutare a fare tutta una serie di valutazioni dei pro e dei contro, del momento opportuno o meno di procedere, ma anche sul “come” procedere.

Vi sono infatti diversi tipi di intervento che possono rendere sterile un maschio o una femmina in modo anche temporaneo, come la castrazione chimica. Ma, come detto, lungi dal dare consigli medici qui, vi rimandiamo al medico curante di riferimento.

Certo è che, dato soprattutto il periodo storico, ci sentiamo vivamente di disincentivare in modo pressoché assoluto cucciolate domestiche – in realtà in un senso anche più generale – mettendo l’accento sulla complessa gestione dei cani conviventi nel caso siano fertili. Ridurre a zero l’eventualità di una gravidanza è infatti ciò che auspichiamo.

Uso di sostanze naturali calmanti

È possibile che l’utilizzo di particolari sostanze odorose naturali, possa avere qualche effetto calmante, soprattutto per il nostro maschio, nel “mascherare”, per quanto possibile, l’odore della femmina in ambiente domestico. Ora, sull’efficacia di queste strategie non possiamo certo mettere la mano sul fuoco, reputiamo assai rischioso farne troppo affidamento, soprattutto nella fase di estro della femmina.

Queste sostanze possono essere sotto forma di spray, da nebulizzare in punti strategici, come per esempio sotto le porte di casa per evitare che gli odori migrino con troppa facilità da un ambiente all’altro, ma come detto dobbiamo far conto con l’incredibile olfatto dei cani, che se è possibile ingannare per un certo lasso di tempo, difficilmente lo sarà a lungo.

Ci sono anche sostanze naturali che possono essere somministrate al nostro maschio come blandi rilassanti o fitoestratti che possono avere un effetto calmante, ma non certo anticoncezionale. Aiutano il cane a tollerare meglio la pulsione riproduttiva (o motivazione sessuale), per un certo lasso di tempo, ma il loro effetto è molto variabile da soggetto a soggetto.

Comunque sia non è affatto consigliato lasciare i cani insieme, men che meno da soli, anche se per pochi minuti, altrimenti la natura farà il suo inarrestabile corso. Questi rimedi possono essere utili soprattutto se il nostro cane maschio sente il calore di una femmina che vive nelle vicinanze, quindi non a casa con lui nel suo stesso ambiente familiare. Anche in questo caso suggeriamo di rivolgersi al proprio medico curante per dei suggerimenti in merito a quali sostanze naturali utilizzare.

Uscite frequenti

Nel caso in cui non ci sia possibile allontanare uno dei due cani da casa durante il periodo dell’estro della femmina, dovremo fare in modo di separare fisicamente i cani facendoli soggiornare in stanze diverse. Ovviamente il tutto dipende da come è strutturata la nostra abitazione, se c’è per esempio un giardino, se ci sono stanze su più livelli, eccetera.

Mantenendo saldo l’obbligo di non lasciare i cani da soli, e di avere un monitoraggio molto attento e costante quando siamo costretti a tenerli insieme, suggeriamo di aumentare la frequenza e la durata delle passeggiate all’esterno per dare delle distrazioni e consentire ai nostri cani di lenire lo stress che si accumula facilmente in questo periodo. Sarebbe molto meglio fare queste frequenti uscite con un cane alla volta, e se insieme che siano condotti da persone diverse. In taluni casi si possono anche utilizzare delle coperture per la femmina, delle specie di mutande che possano impedire fisicamente l’accoppiamento, solo e soltanto quando i cani sono insieme, se la femmina le tollera e non la innervosiscono troppo.

Non siamo avvezzi a questo tipo di consigli, ma in taluni casi pur di scongiurare un accoppiamento ben vengano. Ovviamente un cane maschio spinto dalla pulsione sessuale, se lasciato con la femmina troverà il modo di aggirare quell’ostacolo, a costo di strapparlo a morsi pezzo a pezzo. Sconsigliamo comunque di lasciare questa sorta di “cintura di castità” sulla femmina per lungo tempo e quando non serve.

Gestire questo periodo non è cosa facile, come abbiamo visto, e la posta in gioco è alta. Dovremo essere anche molto pazienti perché il nostro cane, il maschio soprattutto, sarà in uno stato molto particolare, poco ricettivo nei nostri confronti, orientato in modo più o meno ossessivo verso la compagna(non tutti i cani però reagiscono in modo differente). Ricordiamoci che l’accoppiamento, e la trasmissione del proprio patrimonio genetico, è la pulsione primaria ti tutte le forme di vita e la natura ha edificato tutto quello che necessita, in miliardi di anni, per far sì che ciò avvenga, quindi un po’

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di comprensione è dovuta nei confronti dei nostri compagni canini.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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