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14 Luglio 2021
12:09

Catturata e munita di radio collare un’orsa nei pressi del Lago di Ledro

Un altro orso è stato munito di radio collare in Trentino. Questa volta l'animale è stato avvistato più volte in Val Concei, a pochi passi dal Lago di Ledro, dove in questi giorni molte persone si trovano in vacanza. Per questo motivo è importante ricordare i comportamenti da tenere in caso di incontro con l'animale, in modo da evitare spiacevoli conseguenze sia per noi che per il plantigrado.

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Nella tarda serata di lunedì 12 luglio, il Corpo Forestale Trentino è intervenuto in Val Concei, a pochi passi dal Lago di Ledro, dove un'orsa ha fatto scattare la trappola a tubo posizionata nei giorni precedenti. Nelle ultime settimane infatti l'animale aveva assunto comportamenti particolarmente confidenti e si era fatto notare tra l'Alto Garda e il Lomaso, nel Trentino meridionale. L'orsa, una femmina di 112, 5 kg è stata monitorata e, a seguito della cattura, è stata munita di radio collare e rilasciata.

Si attendono le analisi genetiche

Il plantigrado monitorato risulta in ottima forma fisica, fa sapere la Provincia Autonoma di Trento nel comunicato stampa che informa della cattura, aggiungendo che bisognerà, come sempre, attendere le verifiche genetiche per poter confermare l'identità dell'animale, il quale al momento si ipotizza possa essere F43. La Provincia Autonoma, che ha attuato anche azioni di dissuasione con l'utilizzo di munizioni di gomma, spera inoltre che l'attività di cattura abbia conseguenze sul comportamento confidente dell'orsa: «Si confida che la cattura abbia costituito anche un’importante azione di dissuasione – si legge nel comunicato stampa – nella speranza di rendere l’orsa più diffidente nei confronti dell’uomo». Grazie al radio collare e alla mappa aggiornata in tempo reale sarà ora possibile segnalare con anticipo la presenza dell'animale in zona, in modo da poter eseguire azioni di dissuasione che evitino l'insorgere di condizioni potenzialmente conflittuali con le relative conseguenze spiacevoli per l'animale rappresentate dalla reclusione o, come temono gli attivisti della zona, l'abbattimento.

Come comportarsi durante le escursioni nei boschi trentini

Qualche settimana fa il Corpo Forestale Trentino era già intervenuto altrove per radiocollarare un altro esemplare risultato poi essere M62 (fratello di M57) nei pressi di Andalo, scatenando le polemiche da parte degli attivisti di #Stopcasteller, spaventati dal fatto che, in seguito alla pubblicazione delle nuove linee guida della Provincia di Trento, l'orso possa ora essere abbattuto senza attendere il parere positivo di Ispra. Al momento non sono stati rilevati comportamenti potenzialmente "pericolosi" nella zona di Andalo, ma l'estate è ancora lunga e purtroppo, vista la grande presenza turistica in zona, in questa stagione gli avvistamenti aumentano inevitabilmente. Proprio per questo motivo è indispensabile rispettare i comportamenti consigliati da parte delle autorità locali, in modo da non mettere a rischio la nostra sopravvivenza ma, considerata la delicata situazione, anche quella degli orsi che si muovono nei boschi intorno a noi.

All'interno del Parco Naturale Adamello Brenta, dove oltre 20 anni fa l'orso è stato reinserito sul territorio grazie al Progetto Lifeursus, all'imbocco dei sentieri sono stati collocati cartelli che riportano le regole di comportamento da seguire durante le escursioni, ma in caso l'incontro rappresenti una preoccupazione, ci si può rivolgere anche ai proprietari delle strutture di accoglienza, i quali sapranno sicuramente consigliare i comportamenti da tenere e da evitare. Prima di tutto è ovviamente sconsigliato richiamare a sé l'orso, il quale molto probabilmente non è intenzionato a generare un incontro con gli esseri umani, a meno che non siano stati depositati rifiuti organici o avanzi di cibo che potrebbero attirarlo verso di noi nella ricerca di risorse alimentari. Nel caso in cui l'avvistamento avvenga a distanza, non bisogna avvicinarsi, ma allontanarsi lentamente senza dare le spalle all'animale. Nelle zone in cui l'orso viene avvistato più frequentemente inoltre, il Parco chiede di tenere i cani al guinzaglio, in modo da evitare che siano proprio loro a portare l'orso ad avvicinarsi a noi. In caso di avvistamento inoltre, è possibile avvisare le autorità del Parco che analizzeranno la situazione per valutarne l'effettiva pericolosità. Grazie a questi comportamenti responsabili si riduce la possibilità che l'incontro con l'animale generi conseguenze spiacevoli sia per noi umani che per l'orso, il quale potrebbe essere trasferito altrove o addirittura abbattuto.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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