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5 Ottobre 2022
9:00

Alimentazione del gatto anziano: come variarla in base alle sue esigenze

Con l'avanzare dell'età, le esigenze nutrizionali del gatto cambiano. Vediamo come impostare l'alimentazione del gatto anziano, tenendo conto anche di patologie frequenti come insufficienza renale e obesità.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Negli ultimi anni, sono sempre di più i gatti che arrivano a essere anziani o persino in età geriatrica. Questo sicuramente è legato a molte ragioni, non ultime le cure che ricevono ora, probabilmente non riservate a molti gatti in passato. Diventare anziani assieme però può essere un’esperienza tanto bella, quanto brutta per entrambi (noi e il nostro gatto) a seconda del suo stato di salute.

Invecchiare bene o invecchiamento di successo, come definito in termini medici, è infatti fondamentale per permettere al nostro gatto di godere degli anni assieme. Tramite l’alimentazione quindi il nostro obiettivo non sarà solo farlo vivere a lungo, ma soprattutto che viva bene! Vediamo assieme quali caratteristiche deve avere l'alimentazione di un gatto anziano.

Come cambiano le esigenze nutrizionali del gatto anziano

Quando valutiamo di esigenze nutrizionali del gatto anziano, dobbiamo considerare prima di tutto l’apporto energetico. Alcuni gatti invecchiando tendono a diminuire il loro metabolismo basale, anche a causa di una diminuzione della massa muscolare, ma non tutti. In alcuni casi, molto più comuni rispetto a quello che vediamo nel cane, nel gatto anche se l'età avanza, il metabolismo aumenta. La prima valutazione quindi è a quale tipo di metabolismo ci troviamo di fronte. Attenzione: il metabolismo del gatto anziano potrebbe essere legato anche a patologia della tiroide, quindi soprattutto nel caso in cui siano magri, mi raccomando non si scappa: visita veterinaria!

Una volta stabilito se dobbiamo fargli perdere peso o meno, l’altro aspetto fondamentale da valutare è la digeribilità e il valore biologico degli alimenti che andiamo a dare, soprattutto della quota proteica. I gatti anziani infatti tendono a peggiorare le capacità digestive e devono quindi essere aiutati, tramite alimenti di facile digeribilità.

Ultimo aspetto, ma non in ordine di importanza: i gatti anziani devono bere molto. Più diventano anziani, più infatti i mici tendono a disidratarsi. Ovviamente anche in questo caso, alcune patologie si presentano proprio come aumento della sete, quindi dovrete chiedere aiuto al vostro Vet per capire quale può essere un buon livello di acqua assunto.

Rischi di un’alimentazione non corretta nel gatto anziano

Il rischio principale al momento è ancora rappresentato da una dieta povera di proteine. Per diversi anni infatti si è fatto molto “terrorismo” sulla questione proteine introdotte con la dieta soprattutto nel gatto in relazione alla patologia renale cronica. In realtà non vi sono studi che supportino questa tesi e anzi, il tenore proteico per un gatto anziano deve essere mediamente superiore a quello dell’adulto. Questo per ovviare all’aumento di catabolismo a cui purtroppo vanno incontro.

Un’alimentazione non adatta per il nostro gatto inoltre tenderà a provocare aumento di peso e dell’infiammazione generalizzato. In questo modo, quasi tutte le patologie potranno avere una maggiore possibilità di peggiorare. Purtroppo infatti sappiamo che l’obesità è in sé stessa una patologia!

Quale cibo dare a un gatto anziano e in che quantità

Per la scelta della migliore alimentazione per il gatto anziano dobbiamo tenere conto soprattutto della compresenza di altre patologie. Se infatti, oltre ad essere anziano, il nostro gatto presenta un’insufficienza renale o calcoli ricorrenti, la dieta dovrà essere cucita sul paziente.

In generale comunque la dieta di un gatto anziano sarà caratterizzata da:

  • tenore proteico importante, formato da proteine di alto valore biologico (ovvero di origine animale);
  • grassi in quantità moderata, dando precedenza a grassi facilmente digeribili, meglio di tutti se provenienti da olio di cocco almeno in parte;
  • acidi grassi essenziali Omega-3 in alta dose per aiutare il corpo e la mente del nostro gatto a mantenersi giovani. Gli Omega-3 (EPA e DHA) sono la vera assicurazione contro i problemi renali del nostro gatto, quindi non vanno mai dimenticati. Anche gli Omega-6 sono importanti, ma dobbiamo privilegiare piccole integrazioni di acido linoleico (olio di semi di lino) rispetto ad altre fonti;
  • giusta quantità di fibre: il nostro obiettivo è che il gatto si svuoti tutti i giorni, ma che le fibre non siano in quantità eccessive tanto da limitare l’assorbimento di altri nutrienti.

Come scegliere i giusti alimenti

Prima di tutto, nella scelta dell’alimento, dovremo decidere se optiamo per una dieta casalinga o per un commerciale. Se il nostro gatto non è abituato a mangiare fresco, purtroppo spesso arrivati a questa età è difficile far cambiare loro idea. Possiamo quindi privilegiare un’alimentazione commerciale umida, per aumentare il tenore di liquidi assunti.

Nella scelta, dobbiamo controllare attentamente il tenore proteico e il tipo di grassi che vengono aggiunti. Scartate tutti gli alimenti con proteine di origine vegetali aggiunte (inclusi piselli, ceci e altri legumi), mentre privilegiate tutte quelle contenenti carni bianche o pesce.

Altro aspetto da controllare da vicino, l’aggiunta di acidi grassi Omega-3, che deve essere chiarito siano EPA e DHA.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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