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5 Agosto 2022
9:00

Omega-3 per gatti: a cosa servono, come darli e controindicazioni

Gli acidi grassi essenziali Omega-3 sono fondamentali per la salute del gatto, perché mantengono sano il sistema nervoso e riducono l’infiammazione. Vediamo quali benefici hanno, quali rischi e come introdurli nell'alimentazione.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Gli acidi grassi essenziali Omega-3 sono fondamentali per la salute del gatto. Per spiegare cosa sono e perché sono tanto utili, potremmo dire in due parole che si tratta della fonte dell’eterna giovinezza. Sì, forse sembra esagerato, ma in effetti è proprio così!

Rimanendo nelle definizioni nutrizionali, gli acidi grassi della serie Omega-3 sono dei grassi "essenziali", cioè che il nostro gatto non è in grado di sintetizzare da solo a partire da altri alimenti. Per questo devono essere introdotti con la dieta, per tutta la vita del gatto, ovviamente variando in quantità a seconda della taglia e dell’età del nostro amico. Si tratta di uno dei più potenti aiuti che possiamo dare con la nutrizione per la salute del nostro gatto.

Vediamo nei dettagli cosa sono gli Omega-3, in cosa si differenziano dagli Omega-6, quali benefici hanno per il gatto e come somministrarli.

Cosa sono gli Omega-3 e gli Omega-6

Ripartiamo dal principio: se avete sentito parlare di Omega-3, probabilmente vi sono stati nominati assieme ad altri acidi grassi: gli Omega-6. Questi due tipi di grassi possiamo dire che sono come parenti stretti, differendo però nella composizione chimica. Pur essendo infatti entrambi delle “catenelle” più o meno lunghe di atomi di carbonio, nel caso degli Omega-3 il primo doppio legame fra uno di questi due atomi occupa la terza posizione (da cui il numero 3), mentre nel caso degli Omega-6 è in sesta posizione.

Questa differenza è solo apparentemente insignificante, in quanto tutta la funzione delle molecole cambia completamente. Mentre infatti gli acidi grassi della categoria Omega-6 tendono a svolgere ruoli pro-infiammatori nell’organismo, quelli della serie Omega-3 sono fortemente antinfiammatori. Fino a qui ci siamo e approfondiremo le loro funzioni.

Abbiamo due punti però molto interessanti su cui soffermarci:

  • per il gatto, anche gli Omega-6 sono essenziali, ovvero non può produrli da solo a partire da altre basi alimentari. In particolare, sono essenziali l’acido linoleico e l’acido arachidonico;
  • mentre è sempre possibile per quasi tutti gli organismi superiori trasformare Omega-3 in Omega-6 (ovvero far “arretrare” quel doppio legame dalla posizione 3 alla posizione 6), non è possibile per il gatto (e neanche per l’uomo) compiere il passo inverso. Quindi i gatti non posso creare Omega-3 a partire da Omega-6, ma devono assumere anche questi con l’alimentazione.

Ultimo, ma non meno importante: il gatto non è in grado di trasformare gli Omega-3 di origine vegetale come l’ALA (acido alfa linolenico) nelle forme attive antinfiammatorie EPA e DHA. Importante quindi sarà dare al nostro gatto, non genericamente “degli Omega-3”, ma esattamente quelli necessari e nella quantità corretta.

A cosa servono gli Omega-3 per i gatti

Dopo aver visto cosa sono, vediamo ora quali sono le funzioni che svolgono gli Omega-3 nell’organismo di un gatto. In sintesi abbiamo detto sopra sono anti-infiammatori, ma come? Gli acidi grassi essenziali Omega-3 entrano a comporre la membrana cellulare, rendendola più flessibile e permeabile, permettendo quindi degli scambi migliori fra interno e esterno della cellula stessa. In sostanza, fanno respirare meglio la cellula.

Quando arriva uno stimolo infiammatorio qualsiasi, nel tessuto le cellule si rompono. Questa rottura provoca la liberazione negli spazi attorno di tutte le molecole che la componevano, inclusi gli Omega-3 della membrana cellulare. È a questo punto che si vede l’azione anti-infiammatoria, in quanto gli Omega-3 liberati faranno in modo che il sistema immunitario si occupi il prima possibile di ricostruire i tessuti.

Se al contrario sono inclusi gli Omega-6 nella pareti cellulari, queste sono più rigide e in presenza di uno stimolo di “rottura” andranno a spingere il sistema immunitario a proseguire nella sua attivazione massiccia, provocando così ulteriori danni ai tessuti sani intorno.

Sì, ma come riassumiamo questa bellissima spiegazione nella pratica? Vi dico in parole più chiare quali funzioni svolgono gli Omega-3 nell’organismo di un gatto:

  • mantengono sano il sistema nervoso, permettendo ai neuroni di comunicare bene fra di loro e quindi mantenendo il vostro gatto sempre giovane da un punto di vista cognitivo;
  • nel gattino in crescita, gli Omega-3 aiutano lo sviluppo neuronale e quindi fanno sì che il vostro micio cresca letteralmente più intelligente;
  • mantengono sani i vasi sanguigni, permettendo all’ossigeno di raggiungere tutte le cellule del corpo del vostro gatto;
  • riducono la pressione sanguigna a livello soprattutto di reni, facendo sì che si mantengano sani a lungo;
  • riducono l’infiammazione in tutti i distretti corporei, ad esempio migliorando sintomi di artrosi/artrite e facendoli quindi saltare in giro senza dolore;
  • riducono l’infiammazione anche a livello intestinale, migliorando quindi tutti i sintomi di enterite cronica, come ad esempio vomito e diarrea.

Immaginate che ovunque vi sia una cellula, gli Omega-3 possono migliorare la situazione.

Come vanno assunti gli Omega-3

Penso di avervi fatto comprendere come mai gli Omega-3 sono tanto importanti, ma dobbiamo ora vedere come farli assumere al vostro gatto. La maggior parte dei miei clienti infatti sbaglia confondendo Omega-3 con Omega-6 e su questo primo punto non ci tornerei troppo. Gli Omega-6 come dicevo sopra sono ben diversi e svolgono quasi un’azione che potremo dire contrapposta rispetto agli Omega-3.

Gli altri errori più comuni sono:

  • pensare che dare pesce una volta a settimana basti per dare Omega-3 al gatto;
  • dare Omega-3 di origine vegetale, pensando che possano avere le stesse funzioni anti-infiammatorie di cui abbiamo parlato.

In sostanza, le dosi giuste per avere gli effetti di cui parlavamo sopra non sono coperte neanche se deste al vostro gatto pesce tutti i giorni (a meno che non fosse pesce azzurro, ma in quel caso avremo un eccesso di vitamina D, quindi non fatelo!).

Gli Omega-3 di origine vegetale (quindi ad esempio olio di lino, noci etc.) abbiamo già detto che non funzionano nel gatto, dato che non riescono a convertirli nelle forme attive.

Anche dare olio di fegato di merluzzo non è una buona idea, in quanto si può eccedere facilmente di Vitamina A e D.

Insomma, per dare Omega-3 al vostro gatto quello che funziona meglio sono le perle di olio di pesce o olio di Krill, che essendo forme concentrate e pure di acidi grassi essenziali sono utili per raggiungere le dosi adatte al vostro gatto.

Quanti Omega-3 dare al gatto

Veniamo quindi alle dosi di Omega-3 da dare al gatto. Un gatto dal peso di 5kg dovrebbe assumere, se vogliamo che siano effettivamente preventivi verso tutte le patologie che abbiamo detto sopra, un quantitativo di EPA e DHA pari a circa 300-500mg al giorno. Ovviamente la quantità potrebbe variare anche di molto in base all'età e alle patologie del vostro gatto, oltre che alla taglia e per questo sarebbe sempre bene che vi seguisse un Medico Veterinario esperto in Nutrizione o che chiedeste al vostro Medico Veterinario di fiducia.

Dato che vi ho spiegato che gli Omega-3 funzionano in quanto formano parte delle membrane cellulari, è facile capire inoltre che questi acidi grassi non debbano essere assunti “a cicli” e che non abbiamo un vero e proprio eccesso. Il gatto dovrebbe assumerli sempre, tutta la vita, in modo che tutte le sue cellule possano poco alla volta e continuamente essere costruite con questi mattoncini, così sani per lui/lei.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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