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17 Novembre 2021
15:12

A Petra stop alle carrozze trainate dai cavalli: sono arrivate le “club cars” elettriche

L'ente del Turismo di Petra ha sostituto le carrozze trainate dai cavalli con micro auto elettriche. Il progetto ha visto la partecipazione della Princess Alia Foundation e di Four Paws.

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Giornalista
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Le nuove vetture elettriche volute dall’Ente turistico di Petra per sostituire le carrozze trainate dai cavalli (credits:@FourPaws)

Sono ormai solo un ricordo le piccole carrozze sovraccariche di turisti trainate da cavalli affaticati e feriti sotto il sole cocente della Giordania che erano sempre stati il terribile contraltare alla bellezza senza tempo di Petra e del suo parco archeologico. Niente più cavalli malconci, infatti, tra le rovine dell’antica capitale della Nabatea, 300 chilometri a sud di Amman, ma nuovissime “club cars”elettriche che l’Ente del Turismo di Petra ha acquistato e messo a disposizione dei turisti (e non solo dei Vip come succedeva in passato) al posto delle carrozze trainate da cavalli. Un notevolissimo passo in avanti per uno dei siti più belli del mondo, visitato ogni anno da oltre un milione di turisti molti dei quali attratti dalla comodità di una visita più comoda anche se a discapito della salute dei cavalli.

Le “club cars”, piccole auto elettriche, per trasportare i turisti al posto dei cavalli

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Una vecchia carrozza dismessa che veniva trainata da un cavallo per trasportare i turisti (credits:@FourPaws)

L’acquisto delle “club cars” che hanno soppiantato le ormai obsolete "botticelle" medio-orientali, è stata una scelta dell’Ente del Turismo di Petra: le piccole auto elettriche sono in grado di portare fino a 6 persone alla volta e hanno sostituito dalla fine dell'estate di quest'anno le carrozze a traino che obbligavano i cavalli a tirare pesi di centina di chili, potendo ospitare anche tre persone. Ma non è soltanto il peso da trascinare a danneggiare le articolazioni dei cavalli e a procurare loro ferite alle ginocchia e alle zampe. Anche il lastricato in pietra era un sentiero minato per gli zoccoli dei cavalli che rischiavano praticamente ad ogni trasporto. Ora i cavalli sono rimasti per trasportare soltanto i singoli e questo inciderà moltissimo sul loro benessere. E probabilmente con l'introduzione delle auto elettriche per il trasporto dei turisti, viene meno anche il timore, sempre molto avvertito, che dire addio al trasporto animale potesse essere un handicap per il turismo che porta nel sito archeologico migliaia e migliaia di turisti ogni giorno

Autobus e auto elettriche in tutta Petra: è il piano dell'Ente del Turismo locale

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I cavalli continueranno ad essere utilizzati solo per i trasporti dei singoli (credits:@FourPaws)

«Questo passaggio fa parte di un piano di reingegnerizzazione completo dei servizi turistici compreso il trasporto all'interno del sito Patrimonio dell'Umanità Unesco di Petra, in base al quale verranno introdotti auto e autobus elettrici senza privare la gente del posto della loro fonte di reddito – ha spiegato il dottor Suleiman A.D. Farajat, commissario capo dell’Ente del turismo di Petra (PDTRA) sottolineando che – gli animali sono spesso l'unica fonte di reddito per i proprietari e quindi il loro sostentamento. Un singolo animale può nutrire fino a sei persone. In totale, i cavalli generano il costo della vita di circa 8.000 persone nella regione intorno a Petra. Non solo quindi, miglioramento del benessere degli animali e dell'esperienza dei turisti, ma anche nuovi posti di lavoro».

Cavalli feriti alle ginocchia, agli zoccoli e alle articolazioni

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i cavalli curati ed acuditi da Four Paws negli ultimi sei anni (credits:@FourPaws)

Come per l’Egitto, come per le isole Greche, come per i paesi del nord dell’Africa, le immagini degli animali sfiancati dalla fatica per poter offrire a turisti poco sensibili un trasporto comodo erano usuali e spesso hanno fatto il giro del web. Erano le immagini che hanno sensibilizzato migliaia di persone sull’argomento e che hanno spinto associazioni come Four Paws, organizzazione internazionale che insieme alla Princess Alia Foundation (PAF) ha collaborato al progetto, a combattere per il benessere degli animali dei cavalli che lavorano nel turismo. «I carri di metallo trainati dai cavalli su sentieri di ghiaia, un tempo occupati dagli esseri umani, pesavano diverse centinaia di chili e lo sforzo alle articolazioni era enorme per gli animali – spiega Robert Hengl, capo progetto di Four Paws aggiungendo – dal 2015 abbiamo dovuto eseguire circa 1.000 trattamenti sugli animali che si erano feriti alle ginocchia, agli zoccoli o ad altre parti del corpo durante il lavoro pesante. Grazie all’associazione negli ultimi sei anni sono state costruite nuove scuderie e un sistema di drenaggio dell'acqua – conclude – e la vita di oltre 800 cavalli è stata migliorata attraverso controlli sanitari, trattamenti e terapie».

Nel 2018 la denuncia di Peta: «1.300 animali soffrono ogni giorno»

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Un cammello sofferente a Petra in un frame della video inchiesta di Peta

Oltre alla bellezza della famosa città rupestre, ora i visitatori possono quindi godere anche della soddisfazione data dall'aver contribuito al benessere di questi animali così a lungo maltrattati. Anche se, come segnalano spesso blog turistici e di avventure di viaggio, rimane ancora insoluta la questione dello sfruttamento dei cammelli e dei dromedari, altrettanto sfruttati per il trasporto umano, con pesi anche largamente superiori a quanto possibile trasportare da questi esemplari, e quella del randagismo endemico che, senza l'aiuto della sterilizzazione, porta al moltiplicarsi di cani e gatti che vivono senza alcuna assistenza, senza sufficiente cibo e spesso malati e pieni di piaghe. Già nel 2018 un'indagine di Peta che testimoniava le vessazioni a cui venivano sottoposti gli animali da trasporto a Petra, aveva portato a lanciare una petizione internazionale per l'eliminazione di questo sfruttamento. Secondo l'organizzazione animalista «più di 1.300 cavalli, asini e cammelli sono costretti a trasportare turisti o tirare carrozze in città ogni giorno, soffrendo terribilmente. I gestori regolarmente frustano e picchiano gli animali, colpendoli anche alla testa con pietre, mentre trascinano i turisti in un estenuante trekking di 6,2 miglia nel caldo soffocante, e non c'è acqua o ombra per loro. Gli asini sono costretti a trasportare le persone su e giù per i 900 gradini di pietra infidamente ripidi ed erosi fino al monastero della città. Se resistono o vacillano, i pestaggi spesso si intensificano». Ora, almeno per i cavalli, un piccolo passo sembra essere stato fatto. Ma si spera in un intervento altrettanto energico anche per la sopravvivenza degli asini, dei cammelli e dei dromedari.

Immagine di copertina: le nuove vetture elettriche volute dall'Ente turistico di Petra per sostituire le carrozze trainate dai cavalli (credits:@FourPaws)

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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