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7 Giugno 2023
10:30

Le carrozze trainate da cavalli sono vietate?

Ogni anno in estate torna la questione delle carrozze trainate dai cavalli. Nonostante le alternative non manchino e diverse città, tra cui Caserta, abbiano vietato le botticelle, manca un divieto valido in tutta Italia.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
carrozze cavalli

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo che questa porta con sé, ogni anno torna d’attualità l’attività delle cosiddette botticelle, ovvero le carrozze trainate dai cavalli. Un problema che non ha ancora trovato una soluzione dato che ad oggi non c'è nessuna legge nazionale che vieti le carrozze trainate da cavalli. Nel frattempo si susseguono notizie di stampa e post sui social che ci raccontano di cavalli che stramazzano rovinosamente al suolo perché colti da malori, spesso davanti agli sguardi increduli e sempre più indignati di passanti e turisti.

Tutto ciò continua ad accadere nonostante plurimi tentativi di limitare i turni di circolazione di questi veicoli, effettuati attraverso l’emanazione di regolamenti e ordinanze comunali (finiti in un nulla di fatto anche per via di talune decisioni assunte dai tribunali amministrativi regionali); continua ad accedere nonostante le sperimentate e vane istituzioni di collegi di veterinari a tutela degli animali utilizzati in tale pratica; e tutto ciò accade – e probabilmente accadrà ancora – perché la legge lo consente, non essendo mai passati in parlamento dei provvedimenti finalizzati ad eliminare questa arcaica “tradizione”.

Un provvedimento, nella precedente legislatura, prevedeva di introdurre un divieto alla circolazione delle carrozze trainate da cavalli in tutta Italia. L'ordine del giorno pur essendo stato approvato alla Camera non ha mai completato il suo iter, ed è rimasto quindi lettera morta.

La situazione attuale delle carrozze trainate da cavalli e la normativa di riferimento

In questo contesto prosegue lo sfruttamento economico degli animali costretti a trainare carrozze cariche di turisti. I tanti incidenti di cui si è detto sopra, inoltre, rappresentano la conferma concreta dei pericoli a cui vanno incontro i cavalli che svolgono, loro malgrado, questo ingrato compito. Conseguenze gravi e spesso letali che non si può far finta di ignorare, anche perché vengono immortalate in centinaia di immagini e video che fanno il giro del web. In tanti si chiedono: ma la normativa vigente cosa prevede in proposito?

Ebbene, il Codice della strada, come accennato, non vieta minimamente questa pratica. Al contrario, la consente espressamente e la regolamenta in maniera molto superficiale, con statuizioni finalizzate a garantire la sicurezza della circolazione e assai meno il benessere animale. Lo fa con diversi articoli tra i quali:

  • Articolo 49 che definisce i veicoli a trazione animale come quei «veicoli trainati da uno o più animali» che si distinguono in: «veicoli destinati principalmente al trasporto di persone; veicoli destinati principalmente al trasporto di cose; carri agricoli destinati a trasporti per uso esclusivo delle aziende agricole».
  • Articoli dal 67 al 70 che si occupano delle loro caratteristiche tecniche.
  • Articolo 183 intitolato “Circolazione dei veicoli a trazione animale”. Questa norma stabilisce che: «ogni veicolo a trazione animale deve essere guidato da un conducente che non deve mai abbandonare la guida durante la marcia e deve avere costantemente il controllo degli animali. Un veicolo adibito al trasporto di persone o di cose non può essere trainato da più di due animali se a due ruote o da più di quattro se a quattro ruote. Fanno eccezione i trasporti funebri. I veicoli adibiti al trasporto di cose, quando devono superare forti pendenze o per altre comprovate necessita', possono essere trainati da un numero di animali superiore a quello indicato nel comma 2 previa autorizzazione dell'ente proprietario della strada. Nei centri abitati l'autorizzazione è rilasciata in ogni caso dal sindaco. I veicoli trainati da più di tre animali devono avere due conducenti. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 26 a euro 102».

Cosa prevedeva il provvedimento approvato alla Camera

Come accennato sopra, si sono rivelati inutili – anche per via della volontà contraria espressa da differenti forze politiche – plurimi tentativi di porre fine a questa attività. Tra di essi si può citare l’ordine del giorno a firma della deputata del Partito Democratico Patrizia Prestipino che quando era parlamentare nell’estate 2022 impegnava il governo «a vietare l’utilizzo di animali per la trazione di veicoli e di mezzi di ogni specie adibiti al servizio di piazza e per i servizi pubblici non di linea finalizzati ai trasporti di persone a fini turistici e ludici, nell’intero territorio nazionale».

Il testo a prevedeva anche «sanzioni amministrative e confisca del mezzo e dell’animale in caso di trasporto non autorizzato». L’ordine del giorno è stato approvato dalla Camera dei deputati ma non ha avuto seguito.

Con l’approvazione del provvedimento infatti non è scattato lo stop automatico. Era un atto che impegnava semplicemente il Governo nazionale ad agire per arrivare all’eliminazione definitiva di questi mezzi. Una delle vie individuate a questo scopo da Prestipino era quella di favorire la conversione delle licenze per questo tipo di veicoli in licenze per la guida di carrozze elettriche o taxi. I vetturini, in questo modo, avrebbero potuto continuare a lavorare utilizzando mezzi elettrici e non a trazione animale per accompagnare i turisti.

Tutto si è concluso in un nulla di fatto, anche in ragione dell'uscita dal Parlamento della deputata Pd che aveva proposto l'odg.

Le alternative alle carrozze trainate da cavalli

Il tentativo di superare questa pratica dannosa e arcaica, attraverso la conversione delle licenze, evidentemente non vuole essere un modo per lasciare senza lavoro coloro che ancor oggi la svolgono (si tratta, per vero, di numeri assai ridotti rispetto ad altre professioni). Quel che si auspica, invece, è una immediata limitazione per giungere ad una graduale e definitiva transizione verso altre forme di mobilità turistiche e di diletto.

Similmente a quanto già accade in numerose città degli Stati Uniti, dove amministrazioni locali particolarmente lungimiranti hanno vietato le carrozze trainate da cavalli. Ma non serve andare oltreoceano per trovare esempi virtuosi, basta recarsi a Caserta. Nella famosa Reggia appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie, infatti, dopo la morte di un animale a causa del caldo eccessivo nel 2020, sono state revocate le licenze dei vetturini in favore di golf car, mezzi di trasporto decisamente cruelty-free. 

«Si è inteso sin da subito imprimere una svolta ecosostenibile e rispettosa del patrimonio artistico, vegetale e animale alla gestione dell’intero complesso vanvitelliano», così la Direzione della Reggia di Caserta motivava la sua decisione.

Tra le ultime città statunitensi a introdurre il divieto figura Chicago. Dopo una lunga mediazione e il voto del Consiglio comunale, gli operatori, circa 10, non hanno potuto rinnovare le loro licenze e la città a sua volta ha smesso di rilasciarne di nuove, ponendo così fine allo sfruttamento. 

E in Italia? Le alternative ci sono e vengono costantemente proposte dagli esperti e politici attenti:

  • In primo luogo si deve immediatamente far sì che le botticelle non possano più operare al caldo e soprattutto nel caos del traffico cittadino, tra auto e smog;
  • In secondo luogo si deve, quanto prima, intraprendere una dismissione di tutti i mezzi trainati da animali verso già esistenti forme di trasporto tecnologiche, moderne, rispettose dell’ambiente e del benessere animale.
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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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