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3 Marzo 2021
11:00

Somma Vesuviana: i tubi per le caditoie diventano dispenser per i cani randagi

A Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, l'associazione "Cani di Somma" ha ideato un progetto per aiutare i cani randagi: riciclare dei vecchi tubi per le calditoie, ormai in disuso, e trasformarli in dispenser di croccantini e acqua per i cani randagi. Ogni cittadino può fare la sua parte rimpinguando i tubi ogni volta che ce n'è bisogno.

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A Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, l'associazione "Cani di somma" coordinata da Mariarosaria Di Prisco ha avuto un'idea originale e molto utile: riciclare i tubi per le caditoie ormai da tempo in disuso e trasformarli in dispenser di acqua e croccantini per i cani randagi. «L'iniziativa è appena cominciata ma ha già riscosso l'approvazione della popolazione», spiega a Kodami Rosalinda Perna, assessore al Randagismo di Somma. Il progetto infatti ha iniziato la sua fase sperimentale il 2 marzo 2021 con sei postazioni poste in differenti luoghi all'interno del Comune.

La collaborazione è stata sin da subito il punto di forza dell'iniziativa: la polizia municipale ha dato una mano a montare i dispenser che verranno costantemente monitorati dai volontari dell'associazione. Anche i cittadini però possono fare la loro parte: chi vuole può infatti rimpinguare i tubi di acqua e croccantini ogni volta che ce n'è bisogno.

Il comune di Somma Vesuviana sembra essere all'avanguardia in tema di benessere animale e randagismo: a fine gennaio infatti l'Assessore al Randagismo Rosalinda Perna ha annunciato un nuovo regolamento che comprende disposizioni tra cui la stipulazione di una convenzione con le guardie zoofile per monitorare il territorio, la creazione di aree verdi per cani e di un rifugio per gli animali che non sono più abili al lavoro. In più è stata prevista anche l'istituzione del Garante degli animali, una figura molto importante per tutelare i diritti degli animali, che si pone da intermediario tra i cittadini e le istituzioni.

Il randagismo è un fenomeno molto complesso e frequente soprattutto nel Sud Italia. A tal proposito l'assessore Rosalinda Perna, in una precedente intervista rilasciata per Kodami, aveva già sottolineato la sua posizione: i cani a Somma Vesuviana vengono portati in canile il meno possibile e solo quando non vi sono altre possibilità perché sono, ad esempio, davvero problematici e non possono quindi essere reimmessi. Bisogna inoltre ricordare che la legge regionale n.3 del 2019 della Regione Campania riconosce il cane come un animale libero e in quanto tale, se le condizioni lo permettono, deve avere la possibilità di vivere come tale.

Rosalinda Perna: «E' solo l'inizio, tra poco arriverà anche il Garante degli animali»

«Il progetto, frutto della collaborazione tra l'associazione "Cani di Somma" e il Comune, è appena nato ma già ha avuto un buon riscontro – dichiara Rosalinda Perna, Assessore al Randagismo di Somma Vesuviana – Nella giornata di ieri il Comune si è infatti occupato di installare i tubi che sono stati donati dall'associazione e con grande piacere ci siamo resi conto dell'interesse delle persone sull'iniziativa e sul randagismo». Già nella precedente intervista infatti, l'assessore aveva raccontato che sono tantissime le associazioni e soprattutto i privati cittadini che si adoperano quotidianamente per tutelare il benessere dei cani presenti sul territorio. «Abbiamo deciso di installare i tubi dove sappiamo che c'è già qualcuno che da tempo si occupa dei randagi, così da facilitarli e al tempo stesso mantenere la città pulita evitando i piatti di plastica – continua l'assessore – La reazione dei cittadini è stata molto positiva e, con il consenso di tutti, in futuro potremo installarne anche altri. Il prossimo passo sarà quello di prevedere dei ticket che aiutino le associazioni a comprare cibo e farmaci per gli animali. Inoltre a breve ci sarà anche la manifestazione d'interesse per istituire la figura del Garante degli animali e sarebbe bello se venisse scelto uno tra i volontari del territorio che già conosce i branchi e le procedure per la sterilizzazione necessarie per limitare il fenomeno».

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