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20 Settembre 2022
17:22

Il dramma di Eleonora che si occupa dei randagi nel Vesuviano: «Ho ricevuto lo sfratto, aiutatemi a trovare una nuova casa»

Eleonora Samà e i suoi 94 cani a cui ha dato rifugio, devono lasciare la loro casa a Terzigno, nel vesuviano: «Aiutatemi a trovare una nuova sistemazione».

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Quello del randagismo è un fenomeno complesso e purtroppo lontanissimo dall’essere gestito in maniera adeguata, soprattutto in alcune zone del Sud Italia, dove talvolta l’assenza delle istituzioni spinge comuni cittadini ad agire in prima persona, con tutte le problematiche e le difficoltà che ciò comporta.

Eleonora Samà, volontaria che da anni si occupa di recuperare cani abbandonati e in difficoltà, vive a Terzigno, Comune ai piedi del Vesuvio, dove negli ultimi due anni ha creato un rifugio tra le campagne con le sue stesse mani e che adesso ospita ben 94 cani.

Dovrà però abbandonare quest’area insieme agli animali e al momento non ha ancora trovato una soluzione: «Non posso più stare qui per motivi contrattuali legati alla casa. Ho ricevuto lo sfratto e non so dove andare. Io e i cani abbiamo disperatamente bisogno di aiuto. Aiutateci a trovare una nuova sistemazione».

Nei paesi vesuviani, tra le strade e le campagne dei Comuni, e fin troppo facile imbattersi in gruppi composti anche da decine cani abbandonati a loro stessi che si riproducono e che mettono in pericolo in primis la loro stessa vita, ma anche la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Ci sono persone che come Eleonora fanno ciò che possono per aiutarli, andando spesso a colmare l’assenza delle istituzioni senza alcun tipo di aiuto.

«Sono nata in Germania e da qualche anno mi sono trasferita in Campania, spostandomi tra varie cittadine fino ad arrivare qui – racconta Samà – Quando sono arrivata avevo con me circa 40 cani, cosa che i proprietari di casa ovviamente sapevano e hanno accettato. Ma qui a Terzigno ho trovato una situazione davvero disperata e fuori controllo e il numero è ovviamente cresciuto rapidamente».

Tra cani recuperati in strada in precarie condizioni, abbandonati o consegnati a lei direttamente, Eleonora e un amico ora ne accudiscono 94, tutti regolarmente microchippati, registrati e in buona salute, come confermato anche dai controlli dell'ASL. Si tratta quindi a tutti gli effetti di un rifugio, dove gli animali vengono adottati e affidati a nuove famiglie, pronte finalmente a dargli la vita che meritano. Molti cittadini hanno perciò riconosciuto il ruolo sociale di Eleonora e del suo rifugio e si sono spesso rivolti a lei quando erano in difficoltà.

«Ho salvato e aiutato tante persone che mi chiamavano quando trovavano cani abbandonati o feriti – prosegue Eleonora – Non potevo dire di no e l’ho fatto con piacere, ma ora sembrano tutti avermi voltato le spalle e non so proprio dove andare. Se non trovo un nuovo posto in cui stare, tutti i cani dovrebbero finire in canile ma sono tanti e non c’è posto per tutti».

Eleonora dovrà lasciare casa e terreno il prossimo 28 settembre ed è alla disperata ricerca di un nuovo terreno in cui trasferire il rifugio e i suoi cani: «Sono disposta ad andare ovunque, soprattutto nelle zone dell'agro nocerino-sarnese, datemi una mano. Qui non c’è più posto per me e i cani».

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In Campania e nel vesuviano sono tantissimi i cani che vivono e si riproducono in strada

Dal canto suo il Comune di Terzigno sta provando da tempo a gestire il randagismo con non poche difficoltà: «La nostra amministrazione regolarmente porta avanti campagne di sterilizzazione e reimmissione sul territorio con l’ASL – spiega il sindaco Francesco Ranieri – oltre ai cani di quartiere, integrati sul territorio con i cittadini, ce ne sono altri che invece ospitiamo nei canili convenzionati. Conosciamo la situazione della signora Samà, ma purtroppo non possiamo fare molto perché si tratta di cani di proprietà appartenenti a un privato. Non possiamo prenderli in custodia e non possiamo nemmeno individuare una nuova area».

Sul territorio vesuviano, d'altronde, le difficoltà urbanistiche legate anche alla sicurezza per il rischio Vesuvio, rendono difficile anche riuscire a costruire strutture comunali: «Abbiamo nel piano comunale, già approvato, la costruzione di un rifugio per cani – afferma Ranieri – Purtroppo le procedure sono molto lunghe e le difficoltà legate all’urbanistica e al territorio rallentano troppo questo processo, ma ci stiamo lavorando da tempo».

Il tempo per Eleonora Samà e i suoi cani sta però per finire e ha bisogno di un nuovo posto in cui trasferirsi quanto prima: «Tutti i cani sono stati presi dalla strada, attraverso rinunce di proprietà o portati a me da persone del luogo – conclude Samà – Ho aiutato tante persone e animali ma adesso siamo noi ad aver bisogno di una mano. Il mio è un appello affinché qualcuno ci aiuti a trovare una sistemazione quanto prima, altrimenti non so che fine faranno i cani».

Chiunque sia disposto ad aiutare Eleonora e i suoi cani a trovare un nuovo terreno dove trasferirsi può contattarla al numero 334 537 5817.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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