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30 Aprile 2022
9:00

Senzatetto e animali: benefici per le persone, scelte istituzionali e progetti di tutela

Sono moltissimi i senzatetto che condividono la propria vita con gli animali. Un fenomeno che può sicuramente apportare benefici ai senza fissa dimora, ma che richiede investimenti in progetti per la tutela del benessere animale.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Con il passare degli anni e con l’aumento della povertà in alcune fasce della popolazione, il fenomeno dei senzatetto è cresciuto in modo esponenziale in tutte le grandi città italiane ed europee.

Vengono definiti “invisibili”, ma il Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni, svolto dall’Istat nel 2021, stima che le persone senzatetto, senza fissa dimora o che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei sono oltre 150 mila. Tra questi, le persone che vivono effettivamente per strada sono circa 50.000 nel nostro Paese.

Tra i senza dimora, sono numerosissimi coloro che condividono la propria vita con uno o più animali. Si tratta spesso di cani, ma anche gatti, volatili o, in minor misura, altri esemplari.

Attualmente non esiste un censimento affidabile che identifichi quanti senzatetto vivono con almeno un animale da compagnia né tantomeno si è a conoscenza dell’effettivo numero di animali; siamo però certi che si tratta di un fenomeno a sua volta in crescita.

Animali e senzatetto: benefici o sfruttamento?

Questa realtà richiede alle istituzioni e ai cittadini di osservare il fenomeno considerando molteplici aspetti. Da un lato è innegabile che le persone che vivono per strada o senza fissa dimora ricevono dagli animali enormi benefici, soprattutto in termini di appoggio emotivo e compagnia. Queste persone rifugiano solitamente nel compagno animale la stabilità della loro vita e si preoccupano della sua salute. Gli animali favoriscono, inoltre, una percezione maggiormente positiva da parte delle persone, definita "attenzione sociale positiva".

Non si può negare però che in queste condizioni, il benessere degli animali, proprio come delle persone stesse, può essere intaccato. La mancanza di un rifugio, la difficoltà di avere accesso a cure veterinarie, il freddo d’inverno e l’esposizione a stimoli e circostanze che non sempre rispecchiano le esigenze dell’animale sono però le situazioni che maggiormente preoccupano il mondo animalista.

Esistono anche casi di persone che utilizzano gli animali esclusivamente per stimolare la generosità dei passanti. Si arriva a vere e proprie condizioni di sfruttamento legate principalmente all’accattonaggio che fa leva sul suscitare sentimenti di empatia e di pietà  al fine di favorire l’elemosina. Talvolta si tratta di singoli individui o di veri e propri gruppi organizzati che si turnano gli animali, dei quali spesso si disconosce l'origine, che a volte spariscono e ci sono stati anche casi di accertati maltrattamenti.

Si delinea quindi un fenomeno ampiamente complesso, per il quale le istituzioni e altre entità competenti, come i servizi veterinari, le associazioni animaliste e le guardie zoofile dovrebbero investire forze e risorse in progetti per la tutela del benessere animale e la salvaguardia della relazione umano-animale.

Senzatetto e animali: i divieti comunali

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Alcuni Comuni sono intervenuti con misure specifiche per far fronte al problema della mendicanza con animali in strada, specialmente a seguito del divieto imposto di accattonaggio con minori.

Alcune misure sono adottate con il fine di tutelare il benessere animale e la relazione umano-animale, mentre altre hanno previsto o provato ad attivare misure più restrittive con divieti più drastici e discutibili.

Facciamo alcuni esempi che possono aiutare a chiarire le idee.

Il Comune di Torino, ad esempio, nel 2021 ha avanzato una proposta nel suo nuovo “Regolamento animali”, dove, al capitolo “Divieti generali” pone: “è vietato su tutto il territorio del Comune utilizzare qualsiasi specie animale, sia domestica, selvatica, esotica, per la pratica dell’accattonaggio …” e che “…gli animali di cui sopra saranno sequestrati a cura degli organi di vigilanza e ricoverati al Canile municipale, oppure in strutture definite in accordo con l’ufficio tutela animali”. Queste misure sono state però fortemente dibattute e considerate scelte ideologiche ben lontane da un lavoro equilibrato che pensi al benessere animale.

Nel Comune di Milano, il “Regolamento per il benessere e la tutela degli animali” vieta sì la pratica dell’accattonaggio esibendo animali ma tiene fuori dal divieto i cani (escludendo però le altre specie animali) "qualora si accerti che si tratta di compagni di vita del mendicante che li detiene e ai quali sono garantite condizioni di vita e tutela…" in accordo al Regolamento stesso. Certo, rimane dubbia la metodologia per classificare quali cani siano “compagni di vita”, ma se ne riconosce la morale.

Nel capoluogo meneghino, i cani dei senzatetto devono essere identificati e registrati in anagrafe; in assenza del microchip il cane viene ricoverato presso il canile sanitario ed il detentore dovrà presentare i documenti di proprietà.

Un altro esempio che possiamo riportare deriva da avvenimenti molto recenti tenutesi a San Benedetto del Tronto, a seguito del decesso di un cucciolo di un senzatetto per investimento stradale. Davanti a tale episodio si sono schierate due fazioni politiche, una affine al divieto assoluto di accattonaggio con animali sulla linea proposta a Torino nel 2021, e una più moderata che porta al superamento dell’equazione “cane senzatetto = cane maltrattato”.

A contrasto delle proposte più estreme, le controparti ricordano che il Comune di San Benedetto del Tronto ha già un regolamento per la tutela e il benessere animale, che vieta “…per motivi di accattonaggio e nella pratica dello stesso, utilizzare animali in stato di incuria, denutrizione e in precarie condizioni di salute, impossibilitati alla deambulazione, sofferenti per le condizioni in cui vengono esposti o in evidente stato di maltrattamento”, mettendo quindi in prima linea lo stato di salute psico-fisica dell’animale.

Progetti di tutela per gli animali dei senzatetto

Dinanzi a uno scenario tanto complesso e delicato, l’unica soluzione eticamente accettabile è promuovere azioni di aiuto ai senzatetto che diano garanzie di buon trattamento dei propri animali e di intervenire con le sanzioni e le azioni previste in caso di comportamenti perseguibili a livello amministrativo o penale, proprio come avviene, o dovrebbe avvenire, nei confronti di chiunque sia detentore di animali.

Insomma, il problema non si risolve togliendo i cani a queste persone, rinchiudendoli in canile, ma piuttosto affrontando la situazione nei suoi vari aspetti e casi.

In primis, andrebbe svolto un censimento degli animali che vivono in strada con il loro umano. Ad oggi, nessuna amministrazione ha raccolto o registrato informazioni sul numero di persone che convivono in strada o senza fissa dimora con il proprio animale. In mancanza di cifre, questa realtà rimane una questione di percezione, circostanza che impedisce di stabilire azioni strategiche e funzionali.

Un’altra azione importante in parallelo, è consentire l'accettazione dei senzatetto con i loro animali nei centri diurni, nelle case d’accoglienza, negli ostelli, eccetera. Troppo spesso ancora proibito. In numerosi casi le persone rinunciano all’opportunità di un riparo, e spesso di poter migliorare le proprie condizioni di vita, pur di non separarsi dai loro compagni.

Di cruciale importanza è l’identificazione mediante microchip e la registrazione in anagrafe degli animali. Anche la sterilizzazione/castrazione dovrebbe essere incentivata per evitare cucciolate indesiderate che andrebbero a fomentare l’abbandono animale, il randagismo, il passaggio dell’animale a persone poco affidabili o gli ingressi nei canili.

Imprescindibile, inoltre, fornire profilassi e cure veterinarie gratuite per gli animali dei senzatetto.

Su quest’onda stanno nascendo dei progetti per la tutela del benessere degli animali dei senzatetto e per la salvaguardia della relazione uomo-animale. A Milano, la città italiana con il maggior numero di senzatetto, l’associazione Save the Dogs, in collaborazione con Fondazione Progetto Arca Onlus, sta realizzando il primo progetto nazionale di monitoraggio e assistenza per gli animali di chi vive per strada. L’obiettivo del progetto è fornire agli animali assistenza veterinaria, facendosi carico delle vaccinazioni e della sterilizzazione delle femmine. Agli animali vengono inoltre forniti i “kit del cane senzatetto” contenente beni come cappottini in inverno e antiparassitari in estate, oltre a ciotola, guinzagli, alimento e set di primo soccorso.

Anche a livello internazionale vi sono progetti già avviati da anni, possiamo citare il progetto spagnolo “Mejores Amigos” della Fondazione FAADA, a Barcellona, o i numerosi progetti svolti da StreetVet nel Regno Unito.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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