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16 Aprile 2022
9:00

L’appoggio emotivo e i benefici generati dagli animali nella società umana

Gli animali hanno un importantissimo ruolo sul benessere psichico delle persone con cui interagiscono: dalle emozioni che possono farci provare alle maggiori possibilità di interazioni sociali, scopriamo insieme i benefici sociali della convivenza.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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È studiato ormai da decenni che le relazioni sociali positive hanno effetti protettivi sulla salute delle persone dalle influenze potenzialmente patogene degli stimoli stressanti, qualunque essi siano. Questo è vero tanto per le relazioni tra persone come per le relazioni tra persone e animali.

Abbiamo descritto su Kodami già alcuni dei benefici che la convivenza con cani e gatti può apportare alla salute umana fino a determinare, su larga scala, una diminuzione dei costi delle spese sanitarie pubbliche.

Gli animali hanno però anche un importantissimo ruolo sul benessere psichico delle persone. La capacità di generare in noi emozioni positive, fornirci appoggio emotivo, favorire comportamenti pro sociali e suscitare un’attenzione sociale positiva, fanno sì che gli animali abbiano un ruolo imprescindibile nella nostra società multi-specie.

Appoggio emotivo

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Il nostro cane è parte integrante della famiglia

Molte persone considerano il proprio compagno animale come parte integrante della famiglia, instaurando non solo un legame di attaccamento, ma anche rinforzando comportamenti come parlare o confidarsi con loro.

Gli animali sono generalmente percepiti come non-giudicanti, non-critici, e “sempre presenti nei momenti di difficoltà”. La loro presenza e i loro comportamenti suscitano nelle persone la sperimentazione dell’amore incondizionato, della fedeltà e dell’affidabilità.

Numerosi studi sono stati effettuati su popolazioni di bambini ed adolescenti che vivono con un animale in famiglia. Risultati comuni ci indicano che gli animali da compagnia sono per i giovanissimi una fonte di sensazione di confort, generano autostima e sono considerati custodi delle confidenze più intime.

Uno studio ci descrive come una popolazione di bambini d’età compresa tra gli 8 e i 10 anni, al ritorno da scuola o a seguito di un evento emotivamente stressante si confidi con più facilità e naturalità con il proprio animale rispetto ai genitori, un amico o un nonno.

Un altro studio effettuato su una popolazione di ragazzi che hanno vissuto il divorzio dei propri genitori nella fascia d’età tra gli 11 e i 17 anni e che avevano una relazione positiva con il proprio cane prima e durante il divorzio riporta risultati molto interessanti. Nel descrivere l’esperienza emotiva del divorzio, tutti i ragazzi riportano che il cane rappresenta un aiuto nella gestione di sentimenti negativi come la solitudine, la rabbia, lo stress, l’ansia, la tristezza e la vergogna. Inoltre dichiarano che il cane rappresenta una fonte di distrazione e compagnia affidabile, di ascolto e confidenza, di sicurezza e stabilità, ma anche dimostrazione di un comportamento coerente.

Nel mondo degli adulti, gli animali hanno invece un importante ruolo nella gestione dello stress e sono capaci di generare sensazioni di calma e felicità, anche in presenza di fattori stressanti.

In uno studio particolare, una popolazione di persone divisa in pet mate (cane o gatto) e non, è stata sottoposta ad un’autovalutazione delle emozioni percepite e all’osservazione fisiologica dei cambiamenti della pressione sanguigna (come indicatore di variazione dello stato emotivo) a seguito di una forte stimolazione al freddo tramite l’immersione di una mano in acqua gelida. Inoltre veniva esplorata la loro capacità di risolvere semplici problemi matematici. Tutti i test sono avvenuti rispettivamente in queste quattro situazioni:

  • da solo
  • con il proprio pet o in presenza di un amico per chi non vivesse con un pet
  • con il proprio compagno/a
  • con il proprio compagno/a e anche con il pet/amico.

I risultati di questo studio hanno dimostrano che gli animali possono tamponare la reattività allo stress acuto, nonché diminuirne la percezione. Inoltre, possono influenzare i risultati dei calcoli matematici, in termini di errori compiuti e di velocità nel risolverli.

Le differenze sono state notate genericamente tra le due popolazioni oggetto di studio (persone che vivono con un animale e persone che non vivono con un animale) ma anche all’interno della popolazione di persone che vivono con un animale, dove in presenza del pet tutte le prestazioni erano migliori se comparate con le prestazioni negli altri setting (soli, con un amico, con il proprio partner).

Attenzione sociale positiva

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I cani inducono un’attenzione sociale positiva

Oltre a suscitare emozioni positive e fornire appoggio emotivo, vivere con un animale può da generare comportamenti pro-sociali principalmente perché allena l’empatia nelle persone che sperimentano questa convivenza e sviluppa la capacità di prendersi cura dell’altro, specialmente quando la convivenza è iniziata fin dalle più giovani fasce d’età.

Qualcosa di ancora più interessante è stato però studiato. D’altra parte, oltre i benefici generati dalla convivenza con un animale, l’osservazione di un individuo estraneo in presenza di un animale genera quella che è definita “attenzione sociale positiva”. L’animale diventa un elemento di transizione, ovvero un’opportunità per l’interazione sociale, la relazione e la cura degli altri.

Alcuni studi riportano ad esempio che:

  • una persona su sedia a rotelle riceve più attenzioni e assistenza quando accompagnata da un cane;
  • la presenza di un cane migliora l’interazione e la disponibilità delle persone nell’aiutare uno sconosciuto in differenti test sperimentali, come la richiesta di denaro, di effettuare una telefonata o di aiuto nel raccogliere un oggetto caduto a terra;
  • il cane migliora la percezione di un'altra persona rispetto a se questa porta con sé, in ordine crescente, un oggetto, una pianta, un peluche o, appunto, un cane al guinzaglio;
  • una persona sovrappeso viene definita con termini meno giudicanti ed offensivi, come appunto “sovrappeso” o “obesa” quando accompagnata da un cane, rispetto ai termini utilizzati verso persone senza cane, dove più comunemente vengono utilizzati termini come “ciccione” o “grasso”.

In sintesi, i risultati di questi numerosi ed interessantissimi studi incentrati sull’attenzione sociale positiva generata dalla presenza di un cane, ci mostrano quindi distinti scenari:

  • un più alto tasso di comportamenti di aiuto verso una persona sconosciuta;
  • una maggiore disponibilità alle richieste avanzate da una persona sconosciuta;
  • la migliore percezione sociale di uno sconosciuto;
  • un più efficace superamento di un atteggiamento giudicante.

Bibliografia

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Siegel et al, 1999. AIDS diagnosis and depression in the multicenter AIDS cohort study: The ameliorating impact of pet ownership. AIDS Care, 11, 157–169.

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Mueller, 2003. Boys of divorce and their dogs. The role of the pet dog in helping to manage some gender role conflict issue. PhD thesis.

Mc Nicholas and Collins, 2002. Children’s’ representation of pets in their social network. Child: health, care and development. Volume 27, Issue 3, p. 279.

Wells, 2004. The facilitation of social interactions by domestic dogs. Anthrozoös. Volume 17, Issue 4, p. 340-352.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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