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26 Maggio 2023
9:00

Perché il gatto non miagola più?

Un gatto che non miagola più potrebbe essere malato, oppure stressato. Vediamo quali sono tutti i possibili motivi per cui un gatto di punto in bianco smette di miagolare o lo fa senza riuscire ad emettere suoni e come agire.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
gatto

Un gatto che non miagola più potrebbe essere malato, ma potrebbe non interagire più con l'uomo attraverso il miagolio anche a causa di fattori emotivi e comportamentali, come ad esempio lo stress.

In generale, alcuni gatti sono particolarmente "chiacchieroni" e altri invece miagolano molto poco, a seconda della loro indole, del loro carattere, dell'impriting materno e dal rapporto che hanno con il pet mate. Ma un gatto che di punto in bianco smette di miagolare o lo fa senza riuscire ad emettere suoni ha sicuramente un problema in atto che va indagato.

Quando il gatto rimane senza voce?

Esistono numerose patologie a causa delle quali il micio può smettere di miagolare o non riuscire più a farlo. In tutti questi casi, è sempre bene rivolgersi al medico veterinario:

  • laringite, l'infiammazione della laringe (porzione che possiamo identificare tra la parte posteriore della bocca e l'inizio del collo), che può essere dovuta dalle stesse infezioni virali che affliggono le vie respiratorie (herpesvirus, calicivirus, ecc…). Di solito è accompagnata anche da muco o secrezioni agli occhi, starnuti o tosse;
  • stomatite e gengivostomatite. Anche l'infiammazione di denti, gengive e porzione posteriore della bocca può provocare afonia o riluttanza a miagolare, per via dell'infiammazione e del dolore;
  • polipi rinofaringei, che di solito danno come ulteriore sintomatologia anche scolo nasale, starnuti, respiro stertoroso;
  • tumori e neoformazioni che interessano la laringe, la bocca o anche la porzione alta del collo;
  • ipertiroidismo, che affligge di solito i gatti adulti e anziani;
  • febbre;
  • ipotermia;
  • denutrizione;
  • abbattimento;
  • mancato imprinting. Un gattino cresciuto senza madre né fratelli non saprà ben interagire e dunque andrà seguito anche dal punto di vista comportamentale;
  • stress, soprattutto se il gatto ha cambiato ambiente o se è subentrato un nuovo elemento che gli ha comportato stress. Il micio potrebbe reagire interagendo meno e dunque non miagolare.

Perché il gatto ha smesso di miagolare?

Se il micio sta bene ma smette di miagolare, cosa può essere successo? Beh, il problema potremmo averlo causato noi. Il gatto in effetti ha poca necessità di "parlare" con gli altri gatti con cui ha a disposizione altri mezzi per farsi capire (feromoni, gesti, posizione di orecchie, baffi e coda…), quindi ad eccezione del periodo degli amori, dove le vocalizzazioni sono frequenti, il felino ci fa dono della sua voce proprio per interagire in gran parte con noi!

Quindi se il gatto smette di miagolare, probabilmente noteremo anche un cambiamento nella sua interazione nei nostri confronti: magari si avvicina poco rispetto a prima, dorme da una altra parte, gioca meno. Alla base, escludendo cause di malessere organico, potrebbe esserci un malessere psicologico, altrettanto importante, che gli ha fatto perdere la "fiducia" in noi, oppure è intervenuto un elemento stressante nel gruppo familiare o ancora, è avvenuto un cambiamento a cui il micio non riesce ad adattarsi.

Cosa fare?

Se ci sono evidenti problematiche di salute o ne avete il sospetto ovviamente contattate subito il vostro veterinario. Se invece pensate che il problema sia legato effettivamente allo stress, dovreste contattare un veterinario esperto in comportamento e benessere, che vi possa aiutare nella gestione a lungo termine, in alcuni casi anche con dei farmaci o integratori che aiutino il micio in questa fase delicata.

Nel frattempo, potete iniziare ad aiutarlo mettendo a casa dei diffusori di feromoni, che hanno un effetto calmante e antistress, poi cercate di creargli delle zone di rifugio confortevoli: una nicchia messa in alto ad esempio dove si possa sentire protetto ma comunque osservare l'ambiente che lo circonda. Ancora creategli dei giochi di attivazione mentale: scatoli di cartone bucherellati con crocchette o premietti all'interno, in modo che si possa impegnare nel tirarli fuori, tunnel gioco in cui nascondersi, graffiatoi nuovi.  Provate così piano piano a riconquistare il vostro privilegiato ruolo di suo compagno di vita.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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