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12 Febbraio 2023
9:00

Come misurare la temperatura al gatto

Il gatto ha la febbre quando la temperatura corporea supera i 39,3-39,5 °C. Per misurare la temperatura al gatto non basta basarsi solo su orecchie calde o naso secco, è necessario misurargli la febbre con un apposito termometro.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quante volte ci si domanda: ma il mio gatto avrà la febbre? Si può parlare di febbre, ovvero di rialzo della temperatura corporea nel gatto quando effettivamente abbiamo una temperatura che supera i 39,3-39,5 gradi Celsius. Sì: nel gatto la normale temperatura basale oscilla tra questo range. Quindi potremo affermare che il gatto ha la febbre solo se la temperatura corporea è vicina o supera i 40 gradi.

Come riconoscere i sintomi della febbre nel gatto

Capire se il gatto ha la febbre non è semplice, basarsi infatti solo su parametri come le orecchie calde o il naso secco non sempre è attendibile. Questo perché anche quando dormono raggomitolati o vicino ad una fonte di calore, se hanno corso o giocato o infine se si sono crogiolati al sole potrebbero avere un rialzo della temperatura corporea e "sentirli" più caldi, ma in questo caso non hanno la febbre.

Alcuni sintomi che ci possono aiutare a capire che il micio abbia effettivamente la febbre sono:

Le cause della febbre nel gatto

Le patologie che possono provocare  la febbre nel gatto sono innumerevoli. In primis abbiamo tutte le infezioni, sia virali che batteriche, che il gatto può contrarre dall'ambiente esterno, ma anche infezioni che può provocarsi in seguito a traumi, ferite o in seguito a scontri o lotte. Anche patologie parassitarie, sia intese come verminosi intestinali che da ectoparassiti (pulci, zecche), possono provocare la febbre. Senza dimenticare poi qualunque affezione organica che possa coinvolgere il sistema immunitario. In pratica, la febbre è un sintomo con il quale sappiamo che l'organismo sta "combattendo" contro qualche patologia.

Come misurare la febbre al gatto

Il metodo più attendibile per misurare la febbre al gatto è utilizzando il termometro (simile a quelli pediatrici) che va inserito nell'ano, spinto per circa 3-5 cm all'interno del retto e sempre inclinato con un angolo di 45-60 gradi, in modo che il bulbo del termometro possa essere a contatto con la parete del retto e non finire tra le feci presenti nell'ampolla rettale, cosa che darebbe un risultato falsato.

L'ideale è poi procurarsi un termometro la cui punta sia morbida e oliarla con dell'olio di vaselina in modo da creare meno disagio. Il gatto può essere in qualunque posizione a lui comoda e la coda va spostata o leggermente sollevata facendo attenzione a non tirarla eccessivamente con il rischio di far del male.

Il termometro ad infrarossi molto utilizzato in medicina umana purtroppo è risultato poco preciso nel misurare la temperatura nei gatti, anche per la presenza del mantello.

Nell'ultimo anno una casa farmaceutica ha brevettato il thermochip, un microchip identificativo che in aggiunta permette di rilevare anche la temperatura corporea. Il thermochip è fatto dello stesso materiale e delle stesse dimensioni dei normali microchip identificativi, ma in più utilizzando un apposito lettore e poggiandolo dove è stato impiantato il microchip (di solito nella zona della spalla), sul display comparirà sia la temperatura corporea che il numero identificativo del micio.

Una novità  tecnologica questa che permette al veterinario di non stressare il gatto attraverso la misurazione della febbre e al pet mate di monitorarlo  in tranquillità.

Cosa fare se il gatto ha la febbre?

Nel caso in cui il micio abbia la febbre, dovete necessariamente rivolgervi al vostro veterinario in modo da identificare la causa che gli ha provocato il rialzo febbrile e iniziare l'adeguata terapia. Sconsiglio il fai da te perché molte delle molecole usate in umana e per i bambini sono tossiche per il gatto e potreste rischiare di  fare danno.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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