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4 Febbraio 2024
11:00

Perché alcuni cani tengono la testa fuori dal finestrino dell’auto?

Gli odori che provengono dalla strada e il piacere del vento sul muso: sono questi alcuni dei motivi per cui i cani amano viaggiare con la testa fuori dal finestrino dell'auto. Questa abitudine, però, è pericolosa per la loro salute e vietata dal Codice della strada.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Ad alcuni cani piace tenere la testa fuori dal finestrino dell'auto mentre si è in movimento, un'abitudine però pericolosa e vietata dal Codice della Strada. I motivi possono essere diversi: alcuni cani, ad esempio, apprezzano la possibilità di sentire gli odori che provengono dall'ambiente esterno che si sta attraversando, altri invece, potrebbero ritenere gradevole l'aria fresca del vento, soprattutto durante le calde giornate estive.

Mentre la testa è fuori dall'abitacolo, il cane potrebbe però incorrere in diversi rischi ed è quindi bene evitare che prenda questa abitudine, soprattuttoquando ci si sposta ad elevate velocità.

Bisogna sottolineare che quando invece non si è in marcia, in particolare quando le temperature si alzano (soprattutto in assenza di aria condizionata), è ovviamente meglio abbassare i vetri (anche solo parzialmente), piuttosto che obbligare i cani a pericolose situazioni di ipertermia, in cui vi è il rischio di colpo di calore, ovvero una condizione di emergenza acuta, che può portare anche alla morte dell'animale.

Gli odori dell'ambiente

Dobbiamo considerare che il cane ha una percezione del mondo differente rispetto a quella degli esseri umani. Mentre per noi la vista è il senso più rilevante, per loro sono gli odori a rappresentare quanto di più importante ci sia in un paesaggio che scorre fuori dal finestrino. Proprio per questo motivo chi vive con un cane avrà certamente notato che, non appena si abbassano i vetri, tende ad inseguire le piste olfattive che provengono dall'esterno.

Ciò è particolarmente evidente quando si ha a che fare con i cani da caccia, che sono abituati a seguire le informazioni che raggiungono i loro tartufi, attivando la loro incredibile abilità nel riconoscere ogni dettaglio nascosto nelle molecole dell'aria.

Tenendo fuori il muso dal finestrino, il cane può comprendere meglio cosa vi sia dall'altra parte e può quindi appagare alcuni dei bisogni e desideri tipici della specie, ovvero quelli legati all'esplorazione e alla perlustrazione del mondo. I cani, si sa, sono animali curiosi e vedere l'universo da un finestrino chiuso, significa vederlo solo a metà.

Il piacere del vento sul muso

Alcuni cani possono trovare un piacere profondo nel sentire il vento scorrergli addosso, ma se ci pensiamo è lo stesso anche per noi esseri umani, che apprezziamo profondamente la possibilità di sentire la corrente mentre viaggiamo in motorino o in un'automobile decapottabile.

In particolare nelle calde giornate estive, inoltre, il vento può essere un modo per provare leggero sollievo. Si tratta però di un'attitudine soggettiva: mentre alcuni non vedono l'ora di godere questa opportunità, altri ne sono fortemente disturbati e preferiscono invece evitare le fonti di corrente.

Tenere la testa fuori dal finestrino è pericoloso

Tenere la testa fuori dal finestrino durante i viaggi rappresenta un pericolo per il cane (e per il conducente) per diversi motivi. Il primo è quello legato ai rischi di sinistri, ma vi è anche la possibilità che il muso venga colpito da insetti in volo o da oggetti persi da un altro mezzo di trasporto. In questi casi il cane potrebbe essere esposto a traumi fisici anche gravi.

A causa della corrente del vento, inoltre, soprattutto gli individui più soggetti a questo tipo di infezioni, potrebbero sviluppare irritazioni agli occhi, al naso e alla bocca. Il cane potrebbe infatti essere esposto a detriti e polveri. Il vento forte e l'aria potrebbero anche penetrare nel condotto uditivo, aumentando il rischio di infezioni dell'orecchio.

L'inalazione di aria ad alta velocità potrebbe inoltre causare problemi di respirazione, specialmente se il cane ha condizioni preesistenti come asma o altre malattie dell'apparato respiratorio.

Vi è anche la possibilità (remota ma da non escludere) che il cane, attratto da quanto si trova fuori dall'auto, si possa lanciare dal finestrino, mettendo in pericolo la sua salute e anche quella della sua famiglia. Per lo spavento, infatti, il guidatore potrebbe frenare senza preavviso, con l'intento di recuperare l'animale.

Molti di questi rischi si riducono viaggiando secondo quanto indicato dal codice della strada. La legge di riferimento è l’Articolo 169, il quale recita: «(…)È vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete o altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri».

Non si fa accenno al finestrino aperto, in quanto è normale che, in caso di necessità esso debba venire abbassato, ma viene comunque sottolineato come il cane non debba rappresentare un pericolo per il conducente. Sempre all’articolo 169, inoltre, viene vietato ad ogni viaggiatore di: «determinare sporgenze dalla sagoma trasversale del veicolo», esattamente come accade nel caso in cui il cane metta la testa fuori. Chi viola questa norma, oltre ai rischi per la salute dell'animale e per la propria sicurezza, può andare incontro ad una multa da 85 a 338 euro.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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