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18 Giugno 2022
9:00

Perché alcuni animali fanno la muta

C’è chi semina peli in giro, e chi scivola via dalla propria pelle. Chi lo fa una volta l’anno, e chi ne impiega anche due. Ecco come funziona la muta negli animali.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La muta è la sostituzione periodica del pelo nei mammiferi, delle piume negli uccelli e della pelle nei rettili. Nonostante il termine “muta” venga oggi dai più considerato sinonimo di ecdisi, è possibile trovare "ecdisi" solo in riferimento al processo di eliminazione dell’involucro esterno che si verifica negli invertebrati, come gli artropodi, i nematodi e i tardigradi in crescita o che stanno cambiando forma.

In tutti i casi, è una delle attività energeticamente più dispendiose per l’organismo, perciò alcune specie, come il manachino dalla coda a fili (Pipra filicauda), un uccello passeriforme con piumaggio giallo e nero e testa rossa, evitano addirittura di migrare e di alimentarsi nel periodo della muta. Nessuna specie, invece, è mai stata osservata saltare un intero ciclo di muta, a testimonianza di quanto questo sia un processo fisiologicamente molto importante.

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Upupa epops

Come avviene la muta

Uccelli e mammiferi hanno sviluppato un'ampia varietà di strategie per rinnovare il pelo o le piume. La maggior parte può essere semplificata e suddivisa in due categorie in base alla frequenza: muta annuale (ogni 12 mesi) e muta semestrale. Nella muta semestrale, la prima sostituzione avviene dopo la riproduzione, e produce il piumaggio di base negli uccelli e il mantello invernale nei mammiferi. La seconda sostituzione dell'anno, invece, genera il piumaggio riproduttivo negli uccelli e il mantello estivo nei mammiferi.

Inoltre, alcune specie possono rallentare o arrestare una muta a causa di carenze nutrizionali o per esigenze migratorie, per poi riprenderla in un secondo: in questi casi si parla di muta facoltativa. In casi estremi, gli animali possono interrompere il ciclo della muta, e allora di parla di muta parziale. Ancora, alcune specie possono effettuare la muta tutto l'anno (muta continua) o richiedere più di un anno per una muta completa (muta biennale), come capita ai condor della California (Gymnogyps californianus).

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Maschio di cardellino americano (Spinus tristis) muta nel piumaggio riproduttivo durante l’inizio della primavera.

A cosa serve la muta negli animali

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Peli e piume sono strutture cheratinose che si degradano nel corso del ciclo di sviluppo. Poiché sono composte da cellule morte, non possono essere riparate ma soltanto sostituite. Questa sostituzione è fondamentale per gli animali perché un manto o un piumaggio scadente sono un indice di scarsa forma fisica: essi possono difatti compromettere attività quali il volo, la termoregolazione e l’accoppiamento, e quindi inficiare la sopravvivenza dell’individuo.

Quali sono gli animali che fanno la muta?

Sono tanti gli animali che fanno la muta, vediamone insieme alcuni. Tra i rettili, le lucertole e i serpenti sono quelli che cambiano la pelle, scivolando fuori da quella vecchia in tempi più o meno lunghi a seconda della specie.

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La maggior parte degli uccelli rinnova il piumaggio una volta all'anno, ma questa non è la regola: il parrocchetto ondulato (Melopsittacus undulatusa) può fare la muta da 2 a 3 volte l'anno, mentre altri psittacini possono impiegare fino a 2 anni per completare un singolo ciclo. La muta naturale si manifesta dopo la maturità sessuale nelle galline, che, durante questo periodo, sospendono la produzione delle uova. Durante il processo di muta, la richiesta metabolica degli uccelli aumenta. Se ne abbiamo uno o più in casa con noi, è bene assicurare loro una dieta equilibrata, col giusto apporto di proteine.

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Nei tardigradi, la muta inizia con l'espulsione di tutti i rivestimenti cuticolari e la perdita dell'appetito. Quindi, questi microscopici animali si adoperano per ricostruire una nuova cuticola e i nuovi artigli, e terminano la muta abbandonando la vecchia cuticola che, in molti casi, viene riciclata come contenitore per le uova.

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Téléphérique Pic du Midi

Gli insetti sono dotati di un esoscheletro, che è in larga misura responsabile del loro successo come animali terrestri. Il processo di muta è innescato, su base ormonale, quando un insetto è cresciuto al punto da raggiungere i limiti fisici del proprio esoscheletro. Siccome non può sopravvivere senza il supporto e la protezione che questo gli fornisce, il nuovo esoscheletro più grande si deve formare all'interno di quello vecchio: un po' come mettere un soprabito sotto al maglione! Tutto questo non va avanti all’infinito però. Quando raggiunge la maturità sessuale, l’insetto diventa adulto. La muta quindi si interrompe e l'energia fino a quel momento utilizzata per crescere viene incanalata nella produzione di uova o sperma.

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Tra i mammiferi, anche i mammiferi marini fanno la muta. Alcuni pinnipedi, come gli otariidi (otarie e leoni marini), sostituiscono gradualmente il pelo durante tutto l'anno, mentre spesso nelle foche si osserva un ciclo di muta episodico annuale, che esse svolgono trascinandosi sulla terra o sul ghiaccio.

otaria

Bibliografia

Pitman R.L., Durban J.W., Joyce T., Fearnbach H., Panigada S., Lauriano G. 2019. Skin in the game: Epidermal molt as a driver of long distance migration in whales. Marine Mammal Science 36(2):565-594.

Nel 2003 mi laureo in Medicina Veterinaria. Dal 2008 sono ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegno Etologia Veterinaria e Benessere Animale. Studio il comportamento degli animali e la relazione uomo-animale.
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