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20 Settembre 2022
9:00

Ossa ai cani: quali si possono dare e come?

Si possono dare le ossa ai cani? La risposta è sì, ma con alcune accortezze: dare solo ossa polpose crude, mai cotte, e nelle giuste quantità. In alcuni casi però, è meglio evitare.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Si possono dare le ossa ai cani? Rispondere in modo chiaro a questa domanda non è affatto semplice, perché la risposta è sì, ma bisogna conoscere i rischi che si corrono nel darle. Inoltre, nel caso in cui vi rimanessero dubbi, mi raccomando, meglio astenersi e non darle piuttosto che darle nel modo sbagliato e creare dei danni anche gravi.

Proviamo quindi a ripartire dal principio: sì, le ossa possono essere date al cane, ma solo nel caso in cui siano ossa polpose (ora vi spiego di che si tratta). Devono inoltre essere date a cani abituati a mangiarle, nel modo corretto, che quindi stiano seguendo una dieta BARF. Vediamo meglio cosa intendo, punto per punto.

Quali ossa si possono dare ai cani?

Le ossa che il cane può eventualmente mangiare sono solo e unicamente le così dette ossa polpose (acronimo OP). Per Ossa Polpose si intende un osso particolare, di alcune determinate specie e specifiche parti anatomiche, ricoperto di carne (polposo in quel senso). Le ossa polpose sono ossa non particolarmente consistenti, che hanno la tendenza a non scheggiarsi in modo pericoloso e che essendo ricoperte di carne hanno meno possibilità di fare danni.

Inoltre la regola fondamentale è che le ossa polpose debbano essere date crude. Cuocendo l'osso, infatti, è molto più facile che si scheggi. Inoltre, la polpa che ha l’osso attorno tende a staccarsi e quindi non ha un ruolo protettivo.

Fra le specie animali più comuni da cui possiamo ricavare ossa polpose abbiamo pollo, tacchino (solo il collo in questo caso), coniglio e per i cani più esperti agnello (testa e coste, non singole) e vitello (solo coste, unite a gruppi di 2-3). La motivazione che sta dietro questa “selezione” riguarda la durezza delle ossa, la loro tendenza a scheggiarsi o meno e l’età dell’animale alla macellazione.

Ossa ai cani: crude o cotte?

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Al contrario, al nostro cane non dovremo mai dare ossa cotte. Le ossa cotte infatti come abbiamo visto sopra, anche se appartenenti alle specie animali “corrette”, tendono a perdere la polpa più facilmente e le schegge possono andare a perforare il tratto gastrointestinale.

Il classico scarto da tavola quindi, quando stiamo mangiando una coscia di pollo al forno, non deve assolutamente essere dato al cane. Questo perché sono ossa cotte e fra l’altro direttamente senza polpa (chiamate ossa nude).

Fra le ossa che non devono essere date al cane anche tutte quelle di maiale. Perché vi chiederete? Semplice! Il maiale non può essere dato crudo al cane, dato che può trasmettere il morbo di Aujeszky. Allo stesso tempo, non possiamo cuocerlo, perché abbiamo detto che le ossa possono essere date crude. Quindi ecco fatto!

Come dare le ossa ai cani

Le ossa dovrebbero sempre essere date al cane all’interno di una dieta BARF ben bilanciata, meglio se formulata e seguita da un medico veterinario esperto in nutrizione.

Personalmente consiglio di dare le ossa polpose poco ogni giorno. Questo perché distribuire la quantità di ossa necessaria per bilanciare la dieta durante la settimana aiuta a rendere le feci della giusta consistenza. Non troppo dure, insomma.

Inoltre è sempre bene a mio parere mescolare la quota di ossa polposa con altri alimenti che possano aiutare il transito intestinale, come ad esempio verdure e/o organi. Al contrario, le ossa devono sempre essere date lontane da pasti contenti amido (riso, pasta, pane), in modo da facilitarne la digestione.

Quante ossa dare ai cani

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La quantità di ossa polpose da dare ad un cane dipende dal peso del nostro amico. Inoltre, dobbiamo considerare se le ossa sono una parte del pasto o un extra. In alcuni casi infatti si possono trovare dei colli di pollo essiccati o zampe di gallina essiccate che sono degli snack, che possiamo dare al nostro cane in piccole quantità per non sbilanciare la dieta.

Nel caso invece diamo le ossa come pasto, dobbiamo calcolare una quantità indicativa pari ad un 0,9-1,3% del peso del nostro cane. Troppo complicato? Ma no, è sufficiente moltiplicare il peso del nostro cane (in grammi) per 0,009 o 0,013 rispettivamente. Quindi se il nostro cane pesa 5kg, pari a 5000g otterremo una quantità di ossa polpose giornaliera indicativa inclusa fra 45 e 68 grammi.

Attenzione, come spiegato questi conti sono indicativi e la cosa migliore sarebbe sempre quella di farvi aiutare da chi lo fa come mestiere (medico veterinario esperto in nutrizione) dato che il metabolismo può cambiare molto fra un cane e un altro.

Quando non bisogna dare ai cani

Non dovete dare ossa al vostro cane in tutti i casi in cui vi sentiate insicuri o abbiate dubbi circa a come darle o quanto darne. Nel dubbio infatti è consigliabile evitare piuttosto che fare danni.

A parte questa premessa importante, è meglio evitare di dare ossa ai cani che abbiano problemi digestivi o che abbiano pregressi di infiammazione intestinale. Anche i problemi comportamentali possono essere una buona ragione per non dare ossa ai vostri cani. Se infatti il vostro cane entra in competizione sulle risorse, un osso potrebbe essere “troppo” interessante e diventare un oggetto di contesa con voi.

Per i cani anziani inoltre, dove le capacità digestive diminuiscono, sarebbe bene dare quantità adeguate di ossa, magari macinate in modo da facilitare la digestione.

Un’altra situazione dove è importante non dare ossa o quanto meno darle sotto controllo medico è la patologia renale cronica, dato che le ossa polpose contengono grandi quantità di fosforo. Il fosforo può peggiorare la sintomatologia della patologia renale infatti.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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