
Oggi, 11 aprile 2022, si celebra la National Pet Day, la giornata nazionale degli animali da compagnia che dagli Stati Uniti si sta diffondendo in tutto il mondo. A fondare questa giornata è stata l'attivista Colleen Paige, come modo per ricordare alle persone di celebrare i loro cani e gatti, e invitare a preferire l'adozione rispetto all'acquisto di un compagno animale.
«L'adozione deve essere la prima scelta e anche le persone che vogliono un animale di razza dovrebbero visitare un rescue specializzato nel recupero di una razza specifica prima di rivolgersi a un allevatore rispettabile – ha spiegato Paige sul suo blog – Bisogna scoraggiare fortemente l'acquisto da negozi di animali spesso forniti da fabbriche di cuccioli di cani e gatti».
Adottare un cane o un gatto rappresenta una decisione davvero importante e richiede l’assunzione di molte responsabilità, per questo va affrontata con una grande dose di consapevolezza. La scelta di accogliere un animale come membro della propria famiglia è per sempre e va ben oltre la scelta di avere una semplice "compagnia", come può fare credere il termine stesso con il quale vengono indicati cani e gatti.
Ogni cane è diverso dagli altri in quanto possiede una propria personalità. Una parte di questa è ereditata dai propri genitori ma sono soprattutto le esperienze che affronta nel corso della vita a determinare il suo carattere. La veterinaria Elena Garoni, membro del comitato scientifico di Kodami, ha segnalato che «la vita inizia è fatta di sfide, di opportunità, di traumi e di incontri. Tutto quello che succede durante l’esistenza di un cane influisce sulla sua personalità che cambia insieme al corpo per adattarsi e sopravvivere».
Anche se attraverso la selezione delle razze l'uomo ha contribuito in parte a plasmarne il carattere, in quanto esseri senzienti questi animali vivono interiormente ben oltre la semplice funzione di "compagnia" e "affetto" che qualche volta si tende ad attribuire loro. «Il cane possiede un modo molto simile al nostro di organizzarsi socialmente ed entrambi abbiamo personalità che possono essere valutate solo per le azioni compiute e non per la specie e la razza a cui apparteniamo», ci ha raccontato David Morettini, filosofo, educatore cinofilo e membro del nostro comitato scientifico.
Cani e gatti: una semplice compagnia?
Il National Pet Day fondato da Paige nel 2005 si è diffuso velocemente a livello internazionale e oggi è celebrato in paesi come il Regno Unito, Irlanda, Australia, Nuova Zelanda, Israele, Spagna, Scozia e molti altri, Italia compresa. Questa espansione è il risultato di una una profonda riflessione attualmente in corso a livello globale sulla presenza degli animali all'interno delle famiglie.
La legislazione si sta adeguando alla forte richiesta della popolazione di prestare maggiore attenzione al benessere e ai diritti degli animali, così la Costituzione italiana ne ha accolto la tutela attraverso una recente riforma che il 9 aprile ha festeggiato un mese dall'entrata in vigore. Prima della legge, però, a subire profonde modificazioni è stato il linguaggio.
Le parole che usiamo nel quotidiano sono espressione della società in cui viviamo, per questo definirsi il "padrone" o il "proprietario" del cane o gatto che vive in famiglia può contribuire a rafforzare l'idea che gli animali siano beni, oggetti da possedere, e non esseri senzienti dotati di una propria individualità con i quali stabilire relazioni durature basate sul rispetto reciproco.
Per questo, fin dalla sua fondazione Kodami ha scelto si usare il termine pet mate definire gli umani in relazione agli animali domestici. La definizione “pet mate” serve per accogliere nel linguaggio comune un cambiamento che è già in atto tra gli italiani. La nostra ricerca commissionata a YouGov ha mostrato quanto gli italiani che vivono con animali siano più ricettivi nei confronti delle tematiche ambientali e sociali: il 71% di loro prenderebbe in considerazione l’installazione di pannelli solari sulla propria casa, e per 7 pet mate su 10 le auto ibride rappresentano il futuro dell’industria automobilistica.
La maggior parte dei pet mate è lontana da un vecchio modo di pensare anche per ciò che concerne la relazione con i loro animali. Sappiamo che da sempre gli esseri umani vivono a strettissimo contatto con cani e gatti, tanto che nell'antica Pompei è ravvisabile la presenza di "animali da compagnia" nelle case dei pompeiani attraverso reperti e mosaici conservate nelle domus.
Se la convivenza quotidiana è accertata da sempre, lo stesso non si può dire del tipo di relazione che l'uomo instaura con i suoi compagni animali. Il concetto di famiglia e di relazione tra esseri umani non è rimasto sempre lo stessi, ma è mutato nel corso dei secoli, adeguandosi ai mutamenti economici e sociali della società, lo stesso è avvenuto rispetto alla relazione che l'uomo ha con i suoi animali.
Oggi cani e gatti sono ritenuti a tutti gli effetti parte integrante della famiglia, non più oggetti o figli da accudire. Questo cambiamento il frutto della stigmatizzazione sempre più marcata di quel paternalismo che permeava molti ambiti della cultura italiana.
I cani e i gatti non surrogati di figli minori, un concetto che è stato sottolineato dal filosofo ed etologo Roberto Marchesini: «Che le persone considerino gli animali come sostituti dei figli è una totale aberrazione sotto molti punti di vista, non ultimo quello della realtà scientifica, visto che i dati dicono che sono soprattutto famiglie con bambini ad avere cani e gatti. Simili messaggi, diffusi anche dal Papa, lasciano passare l'idea che questa sia il tipo di relazione più comune».
Per il filosofo fondatore dell'approccio cognitivo e zooantropologico «il rapporto con le altre specie deve essere rispettoso delle caratteristiche della specie stessa. In poche parole: l'animale deve essere considerato nelle sue caratteristiche di diversità specie-specifica».
Questo rapporto emerge molto bene durante la pet therapy. Gli Interventi assistiti con animali non si basano sul generico benessere che l'utente può provare attraverso la semplice vicinanza con un animale, anzi, durante le attività di supporto a una terapia l'animale non è un mezzo ma un collaboratore, come ha spiegato Simona Cao, veterinaria e presidente della Cooperativa sociale Killia:«Sulla base di quelle che sono le caratteristiche individuali dell’animale nasce una relazione con l’utente. Ad esempio, uno dei nostri cani co-terapeuti, la Labrador Nala riesce a entrare in sintonia con il bambino guidandolo da uno stato di crisi verso in uno stato di maggiore tranquillità».
Collaborazione uomo-animale
È importante festeggiare il National Pet Day per incentivare le adozioni consapevoli e celebrare i nostri compagni a quattro zampa, tuttavia è anche l'occasione per riconoscere come l'affettività di cani e gatti non sia l'unico elemento all'interno della relazione che si instaura con loro.
In Dream Team, il format video che Kodami dedica alla collaborazione tra uomo e animale è emerso dalle parole degli intervistati come la relazione sia basata sulla fiducia e la parità tra la componente umana e animale della squadra. Guglielmo Landi, vigile del fuoco di Avellino, ha collaborato con la Labrador Sasha per undici anni, e insieme hanno prestato soccorso ad Accumoli all'indomani del terremoto che ha distrutto il centro Italia: «Sasha è una collega a tutti gli effetti. Quando andiamo sulla zona di un disastro, di un terremoto ad esempio, io mi fido totalmente di lei: se non abbaia, io do il segnale che non c'è nessuno sotto le macerie».
È importante prendersi un giorno per celebrare e ripensare la relazione con i nostri compagni animali, ricordando che cane e gatti sono prima di tutto individui, e come tali vanno compresi e rispettati.