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18 Giugno 2021
12:49

Occlusione intestinale nel gatto: cause, sintomi e trattamento

L'occlusione intestinale nel gatto è un blocco parziale o totale del transito dell'intestino. Le cause possono essere diverse tra cui l'ingestione di corpi estranei, tumori, torsioni dell'intestino e boli di pelo. L'animale generalmente viene sottoposto a un esame endoscopico o a un ecografia. Il trattamento può consistere in un intervento chirurgico per rimuovere la causa.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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L'occlusione intestinale nel gatto, ovvero l’occlusione di un tratto del tubo gastroenterico, si riferisce ad un blocco parziale o totale del transito dell'intestino. È una condizione abbastanza comune nei gattini, che più facilmente possono ingerire corpi estranei. Le cause tuttavia sono diverse e la diagnosi in molti casi si giova dell’ausilio di indagini strumentale (ecografia, endoscopia). E’ una condizione che in alcuni casi può richiedere un intervento chirurgico ai fini della sua risoluzione.

Cause dell’occlusione intestinale totale e parziale

L’occlusione intestinale nel gatto può essere totale, quando il transito nell’intestino è bloccato, o parziale, se è parzialmente conservato. Varie sono le cause che possono determinarla. L'ostruzione dell'intestino si verifica in genere nella prima parte, detta intestino tenue, e può essere causata dall'ingestione di corpi estranei, tumori, ernie, malposizionamenti e torsioni dell’intestino. Boli di pelo che si accumulano possono ostruire il canale intestinale favorendo l’occlusione.

I fattori di rischio che possono aumentare le probabilità di occlusione sono l’età giovane, la tendenza a mangiare materiale estraneo che non sia cibo, nonché gravi forme di parassitosi intestinali che possono di per sé causare occlusioni o provocare malposizionamenti dell’intestino che può ruotare intorno ad un asse oppure invaginarsi dentro sé stesso. Anche il mantello a pelo lungo può essere un fattore predisponente, per l’accumulo di pelo che può ostruire il transito intestinale.

Sintomi dell’occlusione intestinale nel gatto

L'occlusione dell'intestino tenue provoca nel gatto l'accumulo di materiale solido e liquidi ingeriti nella porzione a monte dell’ostruzione. E’ molte volte presente vomito, che può poi provocare disidratazione e squilibri elettrolitici. L’occlusione intestinale è un evento da temere laddove, in assenza di una diagnosi e di una terapia precoce, si può verificare una lesione delle pareti dell’intestino o un’ischemia. Altri sintomi che possono manifestarsi sono anoressia, debolezza, diarrea e perdita di peso.

Diagnosi di occlusione intestinale

La diagnosi può essere sospettata in base alla storia clinica, ma sicuramente se il pet mate ha visto il gatto mangiare un corpo estraneo viene più facilmente effettuata.

E’ possibile sottoporre l’animale ad un esame endoscopico, che permette l’esplorazione del canale gastroenterico e dunque eventualmente anche l’individuazione della causa che ha determinato l’occlusione. L’approccio endoscopico permette, laddove fosse necessario, effettuare anche biopsie (utili in caso di presenza di lesioni proliferative) o il recupero di corpi estranei che potrebbero aver causato l’occlusione.  Anche l’impiego dell’ecografia può essere utile ai fini diagnostici

Trattamento dell’occlusione intestinale nei gatti

Se la causa dell’occlusione è un corpo estraneo che non si è potuto rimuovere con l’endoscopio allora il trattamento consiste in un intervento chirurgico per rimuovere la causa. La chirurgia è anche il trattamento di elezione per risolvere malposizionamenti dell’intestino.

Prevenzione

Per prevenire occlusioni intestinali, è importante sorvegliare attentamente gli animali giovani, per evitare che ingeriscano corpi estranei, e somministrare, soprattutto negli animali a pelo lungo, paste per prevenire problemi legati alla formazione di palle di pelo. Spazzolare regolarmente il gatto e adottare una dieta ricca di fibre e specifica sono ulteriori suggerimenti per evitare questo pericolo.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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