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30 Marzo 2022
16:19

Come abituare il cane alla pettorina

Alcuni cani non vogliono proprio saperne di mettere la pettorina. Come possiamo aiutarli ad abituarsi a questo accessorio e convincerli a indossarla?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La pettorina è un oggetto che, spesso, entra a far parte della nostra vita nel momento stesso in cui accogliamo un cane. Abituarlo ad accettarla con piacere è quindi un'operazione molto importante, perché è un momento legato all'inizio di ogni passeggiata e ogni avventura insieme.

Talvolta però può accadere che il rapporto con la pettorina diventi particolarmente complicato e il motivo alla base di queste difficoltà non è sempre banale da individuare perché può riguardare diversi aspetti della personalità del cane, del suo passato e della relazione che ha con voi.

A generare le difficoltà nella vestizione della pettorina, infatti, possono essere le forti emozioni che il cane prova quando intuisce che sta per uscire, ma anche la convinzione che si tratti di un gioco oppure semplicemente che non gradisce il contatto con le parti del corpo dove lo tocchiamo per chiudere le cinghie.

Vediamo insieme come fare per evitare le difficoltà di questi istanti e favorire, invece, un rapporto piacevole con questo importante oggetto con cui abbiamo a che fare ogni giorno.

Empatia e delicatezza

Innanzitutto è bene ricordare che il modo migliore per comprendere le necessità del nostro cane in un momento come questo è provare ad immedesimarci in loro.

La pettorina, infatti, se osservata dal loro punto di vista può diventare facilmente un oggetto di costrizione o uno scomodo "abito" che li obbliga nei movimenti. Per questo motivo è molto importante che, soprattutto le prime volte, gli permettiate di approcciarsi con delicatezza. Così facendo, eviterete il rischio che ne nasca un rifiuto o una convinzione (difficile da scardinare) che si tratti di un oggetto "negativo".

Non costringetelo a muoversi in un angolo (i cani soffrono l'essere privati delle vie di fuga), evitate inoltre di incombere eccessivamente con il vostro corpo dall'alto e scegliete di porvi nei suoi confronti evitando la frontalità e abbassandovi alla sua altezza. In questo modo favorite una comunicazione più accogliente e meno preoccupante.

Evitate anche le forzature e sostituitele con la pazienza e la delicatezza. Provate a pensare come vi sentireste se una persona molto più grande di voi cercasse di vestirvi con qualcosa che non conoscete. Prendetevi quindi il tempo necessario per fargliela annusare, osservare e comprenderne i rumori e le funzioni.

Le prime volte, inoltre, potrebbe essere utile toglierla pochi istanti dopo averla fatta indossare. Ci sarà tempo più avanti per tenerla addosso più a lungo.

Se nelle prime fasi saprete rispettare questi consigli generali, molto probabilmente il vostro cucciolo si abituerà rapidamente ad indossarla e non dovrete più preoccuparvene.

Non è un gioco

Alcuni cani faticano, invece, a indossare la pettorina perché sono convinti che si tratti di un gioco da mordere, strattonare, tirare ed esplorare con la bocca. Questo fattore, soprattutto se il vostro cane è giovane, può essere condizionato dall'approccio ludico tipico dei cuccioli, ma anche fatto che spesso gli viene presentata allo stesso modo di una pallina, di un frisbee o di un croccantino.

Se avete la convinzione che il vostro cane abbia collegato la pettorina ai momenti di gioco ed è, quindi, diventato complesso fargliela indossare, il consiglio è quello di evitare di proporgliela quando è molto attivo o mentre sta giocando.

Provate ad individuare, piuttosto, i momenti di calma e relax, durante le coccole o mentre siete rilassati insieme al suolo. Evitate ovviamente i momenti in cui dorme, perché si potrebbe sentire tradito e, soprattutto se è un cucciolo, potreste rischiare di perdere la sua fiducia.

Se invece vi trovate in una situazione che non vi concede tempo a sufficienza per aspettare la sua calma e dovete, quindi, mostrargliela anche se è molto attivo, potrete partecipare alla sua emozione giocando con lui e poi, gradualmente, calmarvi e rallentare voi stessi i ritmi del gioco fino a raggiungere il relax e le coccole.

Così facendo, probabilmente riuscirete a guidarlo voi stessi verso uno stato emozionale più adatto alla concentrazione e quindi, anche ad indossare la pettorina.

Superare insieme le paure dei rumori, degli oggetti e del contatto

Se nei casi che abbiamo appena analizzato le difficoltà erano prettamente legate ad abitudini non troppo difficili da modificare, come le posizioni scelte per proporgliela, oppure la scelta del momento adatto, vi sono altri casi in cui potrebbe trattarsi di un percorso più impegnativo.

Alcuni cani, infatti, sono proprio preoccupati per il rumore dell'oggetto stesso, oppure perché sanno che verranno toccati in alcune parti del corpo che non gradiscono.

Ognuna di queste preoccupazioni va affrontata con particolare gradualità e soprattutto in momenti adatti e non per forza legati all'imminente uscita, ma piuttosto in attimi casuali della giornata che non siano caratterizzati da emozioni forti.

Se il vostro cane, al vedere la pettorina, dovesse proprio allontanarsi, potete prendere in considerazione l'idea di appoggiarla al suolo senza guardarla, lasciandogli a disposizione gli spazi ed i tempi per esplorarla in autonomia.

Quando si avvicina, gratificatelo nel modo che preferite. Per alcuni cani può essere adatto un croccantino, per altri basterà un vostro "bravo", detto con serenità e sincera soddisfazione.

Con il passare del tempo si avvicinerà plausibilmente sempre di più, ma siate comunque pazienti e non forzate mai i tempi.

Quando avrete l'impressione che sia pronto, potrete provare a permettergli di inserire il collo nel buco (questa sarà la parte più difficile, in cui rischiate di farvi prendere dalla fretta e forzarlo).

Individuate nuovamente il modo migliore per gratificarlo e fate in modo che sia la sua testa ad entrare nel buco e non voi a spostare la pettorina nel collo.

Potrebbe aiutarvi, in questa fase, l'ausilio dell'altra mano che, inserita nell'asola della pettorina e mossa con delicatezza, potrebbe fargli venire il desiderio di seguirla. Quando riuscirete ad ottenere questo risultato, ricordate di mantenere la calma (soprattutto se il vostro cane è particolarmente emotivo).

Queste situazioni riguardano soprattutto i cani più timorosi e quelli che, in passato, hanno avuto esperienze negative nel rapporto con le persone o con alcuni oggetti.

Bisogna dire, infatti, che è molto più facile abituare adeguatamente alla pettorina i cani che non l'hanno mai vista prima, rispetto a quelli che mantengono il ricordo di passate esperienze negative.

E se non fosse la pettorina adatta?

Mentre intervenite gradualmente con queste attività, potrebbe essere opportuno sostituire la pettorina con un altro modello disponibile sul mercato o con un collare (ovviamente non a strozzo), almeno per un periodo di transizione, finché non si supera la paura. Il collare infatti, viene percepito come meno impattante soprattutto per i cani che non amano lasciarsi toccare sui fianchi.

Se scegliete questa strada, ricordate però che, a differenza della pettorina, questo strumento rischia di creare anche equivoci comunicativi con i suoi simili. Se durante un incontro, il cane viene tirato dal collo, infatti, oltre a soffrire per la trazione concentrata in quella parte del corpo, potrebbe assumere una postura a petto aperto e testa alta che rischia di venire recepita come assertiva. Molti litigi tra i cani, infatti, avvengono proprio per un'errata comunicazione di questo tipo.

Ricordate, infine, che le paure e le diffidenze che il cane mostra in questo importante momento della relazione con i propri pet mate possono riflettersi anche in altri aspetti della quotidianità.

Se, nonostante questi consigli e l'indispensabile pazienza, non vedeste alcun risultato, potrà essere quindi d'aiuto anche l'intervento di un educatore cinofilo, il quale potrà guidare voi e il vostro cane verso una relazione più profonda e serena in cui vi sia fiducia.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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