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3 Settembre 2021
8:59

L’Idronefrosi: le cause nel cane e nel gatto

L’idronefrosi è una patologia dell’apparato urinario che può colpire tutti gli animali, tra cui anche cane e gatto. Può essere dovuta a diverse cause, come ad esempio la presenza di calcoli delle vie urinarie e gli animali possono risultare asintomatici o presentare difficoltà ad urinare. La terapia dipenderà dalla causa che ha causato l’idronefrosi.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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L'idronefrosi nel cane e nel gatto una malattia dei reni dovuta a varie cause, raramente è congenita e generalmente interessa un solo rene. I sintomi, non sempre presenti, possono essere generici: anoressia, poliuria e polidpsia, difficoltà ad urinare. La diagnosi può giovarsi di indagini strumentali e la terapia dipende dalle cause dell’idronefrosi.

Che cos’è l'idonefrosi?

L’idronefrosi è una patologia dell’apparato urinario che colpisce tutti gli animali compreso canegatto. In particolare, si tratta di una condizione patologica che colpisce i reni, organi pari che svolgono principalmente una funzione di filtro del sangue. Questi organi sono costituti da una parte periferica ed una centrale che costituisce una cavità detta pelvi renale. Nella pelvi passa l’urina che attraversa due piccoli organi cavi (ureteri) prima di arrivare nella vescica urinaria ed essere espulsa.

Quando la pelvi renale si allarga e si dilata progressivamente allora si parla di idronefrosi. Questa condizione si realizza quando si verifica un ostacolo al deflusso dell’urina o a livello degli ureteri o nella vescica (idronefrosi acquisita), raramente nel cane è una condizione congenita. Quest’ultima forma è conseguente ad anomalie di sviluppo di parti dell’apparato urinario. L’idronefrosi colpisce più frequentemente un solo rene, raramente è bilaterale

Cause dell'idronefrosi nel cane e nel gatto

Le cause più frequenti di idronefrosi nel cane e nel gatto possono essere la presenza di calcoli delle vie urinarie, coaguli, ostruzioni al deflusso delle urine per presenza di tumori, legature accidentali dell’uretere durante procedure di ovaristerectomia, fibrosi con conseguente restringimento degli ureteri o malformazioni congenite degli stessi, ernie perineali.

Sintomi dell'idronefrosi

La sintomatologia è generica. Gli animali possono essere asintomatici oppure presentarsi a visita perché manifestano anoressia, poliuria e polidipsia, presenza di sangue nelle urine, dolore alla parte posteriore del tronco, vomito e letargia. L’animale può avere difficoltà ad urinare oppure manifestare frequentemente lo stimolo alla minzione.

Diagnosi e terapia dell'idronefrosi nel cane e nel gatto

Oltre a una visita clinica completa per l’indirizzo diagnostico sarà necessario un esame delle urine, degli elettroliti e un profilo biochimico. L’indagine radiografica ed ecografica potrà dare indicazioni utili sulla presenza di masse occupanti spazio e/o calcoli. Inoltre, il medico veterinario curante potrà optare anche per procedure più specialistiche per visualizzare le vie urinarie.

La terapia dipende dalla causa dell’idronefrosi. L’idronefrosi si risolve rimuovendo la causa dell’ostruzione al deflusso delle urine quando possibile. Generalmente, si somministrano fluidi per favorire la minzione e si opta per un regime dietetico appropriato e somministrazione di antibiotici se sono presenti segni di infezione. Il proprietario dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni del medico veterinario curante e sorvegliare l’animale.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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