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3 Maggio 2021
12:12

Lasciare il cane da solo, un’esigenza di cui non abusare

Ci sono tanti aspetti che bisogna valutare prima di procedere all'adozione di un cane e tra questi ve n'è uno di particolare importanza: il tempo che lo lasceremo da solo. Bisogna chiedersi come lasciare il cane in casa da solo, affinché non viva la solitudine come un momento di disagio, ricordando che la qualità delle ore passate in solitudine dipende da quelle passate insieme.

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Molte sono le cose da valutare prima di adottare un cane. Certo ci sono le aspettative e l’immaginarsi i momenti che passeremo insieme, la gioia della relazione e della condivisione, i giochi, le passeggiate, le carezze… Ma nel prenderci carico di un altro essere, che in tutto e per tutto dipenderà da noi, dovremo pensare che la sua vita andrà avanti anche quando noi non saremo presenti, quando, chiudendo la porta, gli diremo «ciao, torno subito» per assentarci qualche minuto o per diverse ore.

In quel preciso momento, che può ripetersi ogni giorno o più volte al giorno, ha inizio una parte importante della vita del nostro amico. Una parte che noi non vediamo, ma che esiste e che, soprattutto, esiste per lui. In quel momento tutto sembra fermarsi e il mondo si trasforma in un’attesa. Mentre noi saremo affaccendati nel nostro tran tran quotidiano, nei nostri mille pensieri e occupazioni, nelle nostre case e nei nostri giardini, come d’incanto, tutto sembra fermarsi, sospeso, immobile. In quel tempo quelle mura o quelle recinzioni, quelle porte o quei cancelli possono diventare i confini di un regno sicuro, comodo e accogliente, o possono diventare le sbarre di una prigione, dei limiti che escludono la vita il cui scorrere è al di fuori.

Per questo siamo responsabili non solo dei momenti che passeremo in compagnia del nostro cane, ma anche e altrettanto di quelli che passerà da solo. Per la maggior parte di noi questa sarà un’esigenza per motivi di lavoro, ma saranno tante le ragioni per cui potrà capitare di lasciare da solo il nostro amico per un tempo più o meno lungo. Dunque, in un’adozione che sia veramente responsabile, questo aspetto va considerato attentamente perché parte integrante del suo benessere, ma anche per evitare futuri problemi. Le questioni importanti sono principalmente due: quante ore il cane dovrà essere lasciato continuativamente da solo e come fare in modo che questo tempo sia vissuto serenamente e non come un momento di disagio.

Quanto tempo si può lasciare un cane in casa da solo?

Rispetto al primo punto ritengo ci siano delle considerazioni di base che vanno fatte. L’adozione di un cane, sebbene sia un diritto di tutti, non è un dovere. E soprattutto, avendo a che fare con un essere vivente che prova emozioni e desideri, essa va fatta non in maniera egoistica e pensando solo ai propri bisogni, ma pensando anche a quelli di chi verrà a vivere con noi. Se la nostra casa resta regolarmente vuota, a causa dei nostri impegni, per 9, 10 o più ore al giorno è molto difficile che saremo in grado di soddisfare i più elementari bisogni del nostro amico. I cani infatti appartengono ad una specie sociale e ciò vuol dire che il loro benessere è fortemente condizionato dal potersi sentire in maniera più o meno costante parte di un gruppo. Vi sono ad ogni modo delle considerazioni da fare riguardo sia all’età del cane, sia alla razza cui appartiene.

Lasciare il cucciolo da solo in casa 

I cuccioli sono quelli che, in assoluto, necessitano di maggior tempo dedicato. Per fare un esempio un cucciolo che avrà modo di essere condotto fuori 6 o 7 volte durante la giornata potrà imparare a non sporcare in casa già verso i 5 mesi, altrimenti si rischia di arrivare anche fino all’anno di età. Inoltre i cuccioli hanno grandissimo bisogno di fare molte esperienze (con cani, persone o situazioni nuove), ma di farle in maniera graduale e tutelata, altrimenti si rischia di crear loro dei problemi. Lasciare un cucciolo per molte ore da solo per poi concentrare tutte le attenzioni in piccoli momenti della giornata può causargli da un lato una deprivazione con conseguenze importanti sulle sue capacità di apprendimento, dall’altro delle sovraesposizioni o anche dei traumi. Ciò può avere ripercussioni sia sulla sua capacità di gestire le proprie emozioni e le proprie reazioni, sia su quella di stare correttamente nelle situazioni e saperle affrontare adeguatamente. Molto più semplice invece è gestire i momenti di solitudine per un cane adulto e dal carattere già strutturato. Mentre chi potrà tollerare meglio le ore di solitudine saranno sicuramente i cani anziani. Per loro i tempi di sonno sono molto maggiori e anche i bisogni di movimento e di interazione sociale saranno ridotti.

Esistono razze di cani adatti a stare soli in casa? 

Un altro aspetto importante è dato dalla razza. Vi sono infatti razze, come ad esempio quelle selezionate per la caccia in muta, che hanno grandi predisposizioni sociali e dunque soffrono maggiormente la solitudine, altre come alcuni terrier o i pastori guardiani che invece la tollerano meglio.

Questo tuttavia non vuol dire che ci sono soggetti o razze che amano la solitudine e se avremo esigenza di lasciarli da soli per più di 5 o 6 ore al giorno dovremmo comunque pensare a qualche soluzione. Che sia un familiare, un conoscente, oppure un dog sitter o un asilo per cani, tanti sono i modi per allietare il nostro amico in nostra assenza e questi andrebbero valutati prima dell’adozione e non successivamente come una toppa messa su un buco.

Il tempo di qualità, il fattore più importante

Vi è poi un altro fattore di fondamentale importanza e ha a che fare con ciò che facciamo quando siamo presenti. La qualità delle ore passate in solitudine dipende infatti tantissimo da quella delle ore passate assieme. C’è un aspetto che spesso non si considera: si chiama capacità di contestualizzare. Esattamente come noi siamo in grado di assumere comportamenti e atteggiamenti diversi in contesti diversi, ad esempio non faremmo mai in chiesa le stesse cose che facciamo in discoteca, pure il cane, se ben supportato, è in grado di comprendere che le cose che si fanno a casa sono diverse da quelle che si fanno fuori. La casa dovrebbe diventare quel posto, comodo e accogliente, dove tornare dopo aver fatto esperienze nel mondo. Più queste esperienze saranno ricche e appaganti più la nostra abitazione potrà essere vista come quella grande cuccia, quel luogo di dolce far niente dove passare, in un tranquillo riposo, anche le ore di solitudine.

Per citare Nanni Moretti in Ecce Bombo, il nostro cane aspetterà tranquillo e sereno il nostro ritorno a casa quando, in altri momenti della giornata, anche lui potrà dire: «Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose».

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Francesco Cerquetti
Esperto in etologia applicata e benessere animale
Laureato in Filosofia a partire dal 2005 ho cominciato ad appassionarmi di cinofilia approcciando il mondo dei canili. Ho conseguito il Master in Etologia Applicata e Benessere animale, il titolo di Educatore Cinofilo e negli IAA.
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