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9 Giugno 2023
15:53

L’Alto Adige approva il Disegno di Legge per l’abbattimento dei lupi

L'Alto Adige ha approvato la legge, proposta dall'Svp, che permetterà alla Provincia Autonoma di intervenire con l'abbattimento dei lupi considerati pericolosi.

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Nella mattinata di venerdì 9 giugno il Consiglio Provinciale altoatesino ha approvato il Disegno di Legge, presentato da Josef Noggler (Svp – Südtiroler Volkspartei) e supportato dai consiglierei dei Süd-Tiroler Freiheit e dal gruppo Enzian, che permetterà l'abbattimento, sul territorio sudtirolese, dei lupi considerati problematici, aggressivi e/o troppo confidenti.

«Si tratta di un intervento che va contro tutte le direttive europee e statali ed è destinato a essere impugnato nel momento stesso in cui la Giunta emetterà un decreto per applicarlo – commenta a Kodami Riccardo Dello Sbarba, consigliere dei Verdi, pochi minuti dopo la conclusione del dibattito – Mi sembra evidente che questa legge non abbia un futuro. Serve solo per questioni politiche, in vista delle elezioni provinciali previste per il 22 ottobre 2023 e non rappresenta un alcun modo un tentativo serio di gestione di una situazione che, bisogna dirlo, è complessa e va quindi affrontata in maniera consapevole e approfondita».

La normativa in questione prevede che la Provincia Autonoma possa intervenire con l'abbattimento dei grandi carnivori anche senza il parere di Ispra e in assenza delle misure di prevenzione, rappresentate dai recinti elettrificati, dall'ausilio dei cani da guardiania e dalla presenza sul pascolo dei pastori. Di fatto, si tratta di un intervento che ricorda, in parte, la legge entrata in vigore lo scorso aprile nella regione austriaca del Nord Tirolo.

«Con l'entrata in vigore della legge proposta dal Consigliere Noggler le misure preventive vengono dichiarate a priori inapplicabili in Alto Adige e ciò consente al Presidente della Provincia, di ordinare l’uccisione dei soggetti considerati pericolosi. Di fatto non era diverso nemmeno prima, perché il parere di Ispra era solo consultivo, ma nessuno ha mai operato per agire attraverso l'abbattimento – ha sottolineato Dello Sbarba durante la discussione della legge – La proposta di legge sudtirolese porterà ad avere come unica soluzione l'utilizzo fucile. Se la Provincia di Bolzano vuole procedere in questo modo, è bene che sappia anche che andremo incontro a una procedura d'infrazione contro l'Unione Europea ed è anche per questo motivo che i Verdi non condividono l'ordine del giorno. Il tema della coesistenza porta con sé rischi, conflittualità e reazioni estremamente emotive. Il problema va quindi affrontato con serietà, cercando misure e strategie che coinvolgano la popolazione e forniscano ad allevatori, aziende turistiche, escursionisti, abitanti delle valli e turisti informazioni e strumenti seri».

Della stessa opinione anche il Consigliere Diego Nicolini, del Movimento 5 Stelle, il quale appena prima dell'approvazione commenta: «Si tratta di una legge antropocentrica e sono fortemente contrario. Provocherà indubbiamente dei ricorsi contro la nostra Provincia – e continua – Si vuole far leva sui sentimenti e si vuole prendere la paura come elemento di punta della campagna elettorale. Questo è forse il fatto più grave che sta commettendo l'Svp».

Oltre al voto favorevole di Südtiroler Volkspartei, Süd-Tiroler Freiheit e gruppo Enzian, la legge ha ottenuto anche il supporto di Sandro Repetto (PD) e Marco Galateo (FdI): «Per quanto mi riguarda, la vita umana ha sempre la priorità e voglio permettere alle persone di difendersi e alle aziende agricole di tutelare la loro attività», ha commentato Galateo. Paul Kollensperger, del Team K, invece, ha dichiarato l'intenzione di astenersi dal voto.

«Il Presidente della Provincia, Arno Kompatscher, sostiene che il Disegno di Legge sia importante perché Ispra non ha mai risposto alle richieste di intervento, ma questa affermazione non corrisponde ai fatti – ha aggiunto Dello Sbarba – Le risposte sono arrivate eccome: le due richieste effettuate in passato sono state rigettate perché carenti di motivazioni. In particolare è stata considerata l’assenza di qualunque forma di prevenzione. Ispra, infatti, ha sempre chiesto di basarci sulla normativa internazionale, dove all’artolo 16 si sottolinea che per uccidere un esemplare devono essere state messe in pratica le opere di prevenzione e non devono esserci alternative. Inoltre l'abbattimento non deve rappresentare un danno per il benessere della specie».

Il sondaggio dell'Associazione Agricoltori parla di una società contraria alla convivenza

Anche i cittadini della Provincia Autonoma di Bolzano sembrano essere fortemente schierati dalla parte dell'Svp. Negli ultimi giorni, infatti, l'Istituto di Ricerca specializzato in indagini di mercato IMAD di Innsbruck, in Austria, ha pubblicato i risultati di un sondaggio svolto per conto dell'Associazione degli Agricoltori sudtirolesi Bauernbund, proprio sul tema della convivenza con i lupi in Alto Adige. Tra aprile e maggio 2023, 590 cittadini della Provincia Autonoma di Bolzano hanno risposto a un'indagine telefonica sul tema della percezione della specie e i risultati sono allarmanti.

Secondo quanto pubblicato sul sito del Bauernbund, l'80% degli intervistati considera come "negativo" il naturale ritorno del lupo in Alto Adige e il 42% del totale si è dichiarato "molto contrario". Solo il 15% ha risposto invece classificandolo come un processo "positivo" o "piuttosto positivo".

Vi è un ulteriore dato che rivela una generale avversità alla convivenza con la specie ed è quello che riguarda lo spazio della convivenza. Secondo il 60% dei cittadini intervistati, sul territorio altoatesino non c'è spazio per i lupi. Il 33% del totale, inoltre, ritiene che i grandi carnivori dovrebbero trovarsi solo in aree selezionate o limitate del territorio provinciale e, in generale, secondo l'81% dei bolzanini la presenza dei lupi rappresenta un pericolo per i bambini, mentre il 71% ritiene che i lupi siano pericolosi per gli anziani, gli atleti e coloro che praticano attività all'aperto.

Secondo Dello Sbarba, però, i risultati non vanno presi seriamente e, a Kodami, il Consigliere ha commentato: «Si tratta di un'indagine di parte e le stesse domande poste, indirizzavano le risposte dei cittadini – e conclude – Ciò che davvero conta, al momento, è parlare di questa legge, che affronta senza serietà un tema che invece ne avrebbe bisogno».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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