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12 Febbraio 2022
17:00

La storia di Carola, la prof che ripulisce i mari d’Europa con la Labrador Polly

Carola Ludovica Farci è l'eco-prof che ripulisce i corsi d'acqua d'Europa in compagnia della sua Labrador Polly: «Non ho mai considerato di fare questo viaggio senza di lei: è una parte di me».

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A Dobromirka, paese di poco più di 600 abitanti della Bulgaria centrale, c'è un fiume che ogni giorno sputa oltre 17 chili di rifiuti: vera e propria spazzatura, cianfrusaglie abbandonate, ma anche oggetti che potrebbero avere una seconda vita, e soprattutto, tantissima plastica.

È lungo queste sponde che Kodami ha parlato con Carola Ludovica Farci, giovane professoressa cagliaritana che 116 giorni fa ha lasciato i suoi studenti per intraprendere un viaggio nei fiumi e nei mari di plastica dell'Europa in compagnia della Labrador Polly.

«Quando ho iniziato questo viaggio pensavo di conoscere il livello d’inquinamento che avrei incontrato, ma quello che ho trovato è molto peggio di quanto potessi immaginare, di quanto forse tutti noi pensiamo».

Nel corso del loro viaggio Carola e Polly hanno attraversato buona parte dell'Europa partendo da Cagliari, attraversando il Sud Italia – da Napoli a Bari – per toccare le coste della Grecia, la Turchia e adesso la Bulgaria. E poi? «Non ho un percorso prestabilito, vado dove mi porta la mia automobile e soprattutto dove trovo ospitalità per me e per Polly – spiega Carola – So solo che il mio obiettivo è tagliare il continente per sbucare nel Mediterraneo, nel frattempo ripulisco le coste e i fiumi che trovo sulla mia strada».

Carola e Polly sono partite il 17 ottobre a bordo di una "polpomobile" colma di croccantini e di un pesa valige. L'arma di Carola è infatti un pesa valigia con il quale alla fine della sua giornata di ripulitura controlla la quantità di rifiuti e di plastica trovati nelle acque. Chili e chili di rifiuti che spesso dai fiumi finiscono nei mari cha bagnano il continente europeo, e soprattutto il Mediterraneo. Secondo l'ultimo report diffuso dal WWF, il peso di tutta la plastica presente in questo mare è di 8 miliardi di tonnellate, il doppio della biomassa totale degli animali terrestri e marini messi insieme.

«Questo viaggio è frutto di un percorso graduale di consapevolezza, sono sempre andata a raccogliere rifiuti sulla spiaggia della mia città – spiega Carola – Certo un momento fondamentale si è verificato questa estate in occasione di un viaggio a Napoli: durante un bagno nel golfo sono rimasta sconvolta dalla quantità che c'era in acqua».

In questa avventura però Carola non è sola, con sé ha la sua inseparabile compagna Polly, una Labrador di tre anni che l'aiuta attivamente nella sua missione: «In lei è molto forte la vocazione del cane da riporto, spesso capita che nel corso di un bagno mi aiuti portando a riva una bottiglia di plastica abbandonata o altro. Il fatto poi che ami nuotare e passare molto tempo all'aria aperta ci permette di camminare e nuotare tantissimo insieme».

polly labrador
Polly

Polly però è un animale molto speciale, abituato da sempre a collaborare con la sua umana: «Da sempre facciamo attività con la Protezione civile, è infatti un cane da soccorso di superficie – sottolinea – è in grado di trovare persone perse in montagna o in campagna, ma spero che non sia mai necessario», scherza Carola.

Polly non è solo una fedele aiutante ma anche un supporto emotivo: «Non sento di stare facendo un viaggio da sola. A volte gli estranei mi chiedono come faccia a trascorrere tanto tempo da sola, ma la verità è che io non sono mai sola, sento di stare affrontando questo avventura con una mia amica». Polly è una compagna fedele ma oltre alle problematiche ambientali Carola sta facendo i conti anche con il trattamento che i diversi paesi europei riservano agli animali.

«In Grecia e in Turchia ci sono tantissimi cani liberi. In questi paesi il concetto di randagio è molto diverso da quello che c'è in Italia – dice Carola – Per greci e turchi i cani sono parte della comunità che li accoglie, è frequente per le persone lasciare cibo in strada destinato ai cani della zona che non hanno un aspetto denutrito e sono anche molto socievoli. In Turchia ho visto i grandi cani pastore dell'Anatolia muoversi in libertà per le strade delle città».

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Questa situazione però è cambiata sensibilmente già prima che Carola e Polly arrivassero in Turchia. «Il presidente Erdoğan ha incaricato tutti i Comuni di rimuovere dalle strade i randagi, ufficialmente per trasferirli nei canili, ma dopo essere accalappiati di questi animali si perde ogni traccia», racconta Carola. «Anche per questo non sono entrata a Istanbul, dove questo fenomeno è molto più grave, preferendo centri di minori dimensioni».

La Turchia sta accalappiando i suoi cani liberi: un problema etico, ma anche politico grazie alle petizioni che proprio le associazioni animaliste stanno promuovendo davanti alla Commissione Europea, nella speranza di arginare un fenomeno in cui è stata coinvolta anche Zeytin, la protagonista del film “Stray”, fortunatamente ritrovata sana e salva proprio da Elizabeth Lo, la regista del racconto dedicato ai randagi di Istanbul.

In Turchia c'è anche una situazione ambientale molto complessa: «Il mare più inquinato che abbia mai visto è sicuramente quello di Marmara dove per almeno 10 minuti ho pescato buste di plastica: salivano a galla una dietro l'altra. Inoltre, in Turchia non esiste la raccolta differenziata e ho visto personalmente le persone buttare lattine e altri rifiuti direttamente in mare», ricorda Carola.

Oltre gli eccessi osservati in Turchia, non si è rivelato facile viaggiare con un cane anche nel resto dell'Europa: «Sono davvero pochi i posti che accettano di accogliere i cani, per questo alla fine sono quasi sempre in campagna. Molti quando accettano Polly intendono che può stare in giardino, quindi spesso ho dovuto disdire all'ultimo e qualche volta abbiamo dormito in macchina. Non accetterei mai di dormire sotto un tetto mentre lei è fuori».

Per mantenersi durante il suo anno sabbatico Carola utilizza piattaforme che offrono ospitalità in casa di privati per cifre modiche, oppure lavoro in cambio di un tetto. «Qui in Bulgaria faccio la dogsitter – racconta – La mattina bado ai cani, il pomeriggio pulisco i corsi d'acqua che attraversano il paese. Sono contenta perché durante questo viaggio Polly sta facendo esperienza, conoscendo tantissimi cani e sviluppando di conseguenza una grande competenza relazionale. In più sta approcciando habitat sempre diversi. Adesso qui a Dobromirka c’è un metro di neve, magari tra qualche settimana farà il bagno in mare».

Tra poco infatti Carola e Polly si sposteranno verso il Mar Nero raggiungendo Varna, città portuale bulgara. «Qui in Bulgaria le spiagge sono molto curate, con pochi rifiuti, l’interno invece è un disastro. La raccolta differenziata non esiste nelle località più piccole, ma solo nelle città. Però solo qui ho travato una grande sensibilità da parte delle persone che come in nessun altro luogo si fermano per ringraziarmi quando mi vedono raccogliere i rifiuti».

Per spostarsi Carola utilizza l'ormai iconica automobile con il disegno di un polpo, segnale della lotta alla plastica nei mari, ma anche una contraddizione in una vita spesa in difesa dell'ambiente. «L’ideale iniziale era di spostarmi utilizzando la bici oppure i mezzi pubblici, ma dovendomi muovere con Polly sarebbe stato molto complicato perché non può sempre salire con me su ogni mezzo, inoltre, non sapendo cosa mi aspetta giorno dopo giorno ho un bagaglio molto grande composto principalmente dal suo cibo e medicine», sottolinea Carola.

La giovane docente di italiano e storia prima di partire si è fermata a calcolare il costo ambientale del suo viaggio: «Il rapporto costi-benefici è positivo in termini ambientali: riesco a pulire ogni giorno più di quanto inquino. Ma il traguardo di questa esperienza non è solo nella quantità di plastica che tolgo dai corsi d'acqua, ma in quante persone posso sensibilizzare durante il percorso. In questi mesi molti giovani armati di pesa valigia mi hanno inviato le foto delle loro operazioni di pulizia in giro per l'Italia e nel mondo. Se diffondendo la mia storia riesco a creare consapevolezza allora l'impatto di questa avventura sull'ambiente supera il singolo».

Carola per questo utilizza un profilo Instagram dedicato alla sua avventura, nel quale story dopo story racconta il suo giro dell'Europa insieme a Polly, e i quintali di plastica e altri materiali strappati alle acque. Un diario-testimonianza da consegnare ai follower, ma anche ai suoi studenti, per i quali ha raccolto tanti "souvenir": «Una delle cose che sto cercando di fare è recuperare rifiuti che non sono rifiuti. Li carico in auto con l'obiettivo di dare vita a un mercatino e donare il ricavato».

In ogni passo, Polly è con Carola: «Fare questo viaggio con lei è una responsabilità molto grande, certe notte mi chiedo se sto facendo la cosa giusta, se lei è davvero felice. Però non avrei mai potuto vivere questa esperienza senza di lei. Non si può scegliere di privarsi di un braccio o una gamba, allo stesso modo non ho mai considerato di partire senza Polly: lei è una parte di me».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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