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L’ha chiamata Roma, come «la città in cui è iniziata la mia camminata sino ad Atene e come la dea guerriera che proteggeva gli imperatori e la città». E Roma da cagnolina libera ha deciso di diventare la sua compagna di vita, seguendolo: questa è la storia di Anco Schreuder, un giovane olandese che ha deciso di intraprendere un cammino spirituale che lo ha portato ad attraversare l’Italia, e di Roma, che l’ha incontrato sul suo cammino e lo ha scelto. Proteggendolo, per ben due volte, da potenziali pericoli.
L'incontro con il branco e con Roma
La prima volta che Anco ha incontrato Roma è stato sui Monti Lepini, nell’entroterra laziale: «Ho scalato le montagne per circa due ore, poi mi sono ritrovato ai margini di una foresta, ed è qui che sono stato avvicinato da un gruppo di cani- ha raccontato su Instagram – Erano estremamente amichevoli, forse cercavano cibo. Li ho accarezzati e sono rimasto con loro prima di rimettermi in marcia, ma sono rimasti con me per una decina di minuti. A un certo punto li ho visti voltarsi verso una direzione con le orecchie dritte e iniziare a correre: cinque secondi dopo un toro è spuntato da in fondo alla strada, caricandomi». È stato a quel punto che i cani hanno iniziato ad abbaiare: hanno circondato il toro, attaccandolo, sino a quando l’animale – un toro selvatico, come confermato poi da alcuni abitanti della zona – non è fuggito.
«Il branco è rimasto con me ancora per qualche tempo, sino a quando non siamo arrivati alla strada, dopodiché abbiamo incontrato un cane da guardia di grandi dimensioni che li ha spaventati – prosegue Anco nel suo racconto – Sono fuggiti tutti tranne lei: Roma è rimasta con me, è passata davanti al cane da guardia e da allora non mi ha più lasciato. Lei protegge me e io proteggo lei». Anco e Roma hanno proseguito il loro viaggio, e qualche giorno dopo la cagnolina è nuovamente intervenuta per proteggere il suo nuovo compagno umano: «Ho piantato la tenda in un terreno, e improvvisamente sono stato svegliato dal ringhio di Roma e ho visto una sagoma vicino alla tenda: potevano essere altri cani liberi, o addirittura un cinghiale: lei lo ha messo in fuga. Ha solo due anni, un’adolescente, ma mi fa sentire sicuro».
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La perdita di Roma, e il commovente ritrovarsi
All’altezza di Montecassino, nel frusinate, però succede qualcosa: Roma nella notte si allontana e quando Anco si sveglia non è più al suo fianco. Il giovane olandese, disperato, inizia a cercarla, mette annunci sui social, chiede alla gente del posto. Nessuno ha notizia di Roma. Lui si rassegna, si dice «grato del tempo passato con lei», ma in questa bellissima storia di amicizia succede un’altra cosa: Roma viene avvistata a Piedimonte San Germano, piccolo borgo a una quindicina di chilometri da Montecassino, e presa in carico da un gruppo di volontarie dell’Enpa che la vedono girovagare in strada come fosse alla ricerca di qualcuno.
Le volontarie la portano al rifugio e poi condividono sui social un post per chiedere informazioni. Ed è così che Anco ha ritrovato Roma: con un tam tam social che ha consentito anche di ricostruire il percorso di Roma, che da Montecassino è arrivata a Villa Lucia e poi si è spinta sino a Piedimonte, dove è stata recuperata dalle volontarie dell’Enpa. Anco e Roma si sono riuniti il giorno successivo, un momento di grande commozione per tutti culminato con la decisione del giovane olandese di adottare ufficialmente Roma.
«Questo è più di quanto mi merito – ha detto nel riabbracciarla – avevo già deciso di andare avanti. Ritrovarsi con Roma è stato incredibile. Ho imparato una lezione importante e l’ho riavuta con me, il meglio dei due mondi». Da gestire era rimasta solo la parte burocratica, perché Roma doveva essere chippata e poi ufficialmente intestata ad Anco. Di questo si sono occupate le volontarie dell’Enpa di Piedimonte: «Anco e Roma stanno benissimo, sono inseparabili – conferma Claudia Pesce – Il loro viaggio spirituale si concluderà ad Atene, passando tramite Brindisi, e noi lo abbiamo aiutato con la parte burocratica. Anco sta scrivendo un libro, e molta della storia sarà incentrata su Roma e sul lavoro di noi volontarie».
Anco e Roma si sono accampati per qualche giorno nel giardino di una delle volontarie, Patrizia, che li ha ospitati sino a quando le pratiche per l’adozione non sono state completate. Il 12 novembre sono ripartiti: «Questa avventura continua a sorprendermi nei modi più meravigliosi – si è congedato – Quando Roma si è persa, l’ho vista come una svolta "cattiva" o "negativa" o "triste". Tuttavia sembra che abbia portato a nuove amicizie (del tipo autentico, poiché sembra che l'amicizia sia stata molto più lunga di quanto non sia in realtà), quindi è davvero "cattiva” una cosa che ha portato a qualcosa di così prezioso?»
«Ho imparato che non c'è qualità in questo mondo che non sia ciò che è semplicemente grazie al contrasto – è l’ultima, profonda riflessione – Non puoi sentire caldo senza sentire prima freddo. Il bene non può essere bene se non si è sperimentato il male. Allora perché resistere al male se rende il bene migliore? Pronto e completamente carico mi sto preparando a continuare il mio viaggio ad Atene. Verso nuove avventure, arricchite da nuove amicizie. È un arrivederci, non un addio».
