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25 Maggio 2021
13:08

La moffetta comune (Mephitis mephitis)

La moffetta è l'animale striato originario del Nord America famoso per l'odore sgradevole che è in grado di emanare. Ama vivere in ambienti ricchi di acqua e conduce una vita solitaria e prevalentemente notturna. Si nutre di ciò che trova nel suo habitat, ma a causa della pessima vista rischia di rimanere vittima di incidenti stradali.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La moffetta comune (Mephitis mephitis) è anche detta skunk, oppure puzzola americana, per via del cattivo odore che è in grado di emanare e per la sua area di distribuzione. Questo mammifero carnivoro della famiglia dei Mephitidae viene spesso confuso con la puzzola europea, che fa parte, invece, della famiglia dei mustelidi e non presenta le caratteristiche striature bianche per cui è famosa la puzzola americana.

Aspetto fisico della moffetta comune

La moffetta comune ha un mantello nero su cui spiccano due fasce bianche che scendono dalla nuca e raggiungono la coda. Un esemplare adulto raggiunge al massimo i 6,5 kg (sebbene nei mesi invernali il peso si riduca nettamente come accade anche ai tassi) e gli 80 centimetri di lunghezza (coda compresa). La puzzola americana è un plantigrado, ovvero un animale che, nel camminare, appoggia completamente la zampa. Ha un corpo molto allungato, zampe relativamente corte e robuste e munite di 5 dita e lunghi artigli utilizzati adatti a scavare. Gli occhi sono piccoli e il muso è appuntito. La lunga coda può raggiungere i 25 centimetri ed è ricoperta di uno strato di pelo più lungo rispetto al resto del corpo. La caratteristica di questo animale è nascosto proprio in questa zona dove, ai lati dell'ano sono presenti le ghiandole sottocaudali, che permettono alla puzzola di generare il cattivo odore per cui è famosa. Nella specie si denota un leggero dimorfismo sessuale, i maschi infatti hanno dimensioni poco maggiori di quelle delle femmine.

Distribuzione e habitat

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La distribuzione della specie va dagli stati meridionali del Canada a quelli settentrionali del Messico. Ne è stata registrata la presenza in ogni stato degli Stati Uniti, dalla Florida alla California, con l'unica esclusione dell'Alaska, eccessivamente fredda per questo animale che, secondo quanto riportato dall'IUCN, non supera i 1800 metri di altitudine. Rispetto ad altri animali selvatici, la moffetta si adatta con facilità anche agli ambienti antropici e può, in alcuni casi, nascondersi anche all'interno delle abitazioni più silenziose, rischiando di creare gravi disagi agli esseri umani che le abitano a causa dell'odore che lascia sulle superfici se si sente minacciata o spaventata. Gli ambienti ideali per la vita della moffetta sono ricchi di acqua e di nascondigli, indispensabili soprattutto nel periodo del parto, quando la femmina scava un luogo sicuro in cui occuparsi della nascita dei piccoli.

Comportamento della moffetta comune

La moffetta è una specie famosa per il cattivo odore che può emanare spruzzando il liquido delle ghiandole anali in caso di minaccia o spavento. La composizione chimica di questo liquido è stata studiata nel 1992 dai ricercatori della Humboldt State University i quali hanno pubblicato uno studio che dimostra che la persistenza dell'odore è causata dai tioacetati presenti nelle secrezioni, i quali si dissolvono molto lentamente.

Uno studio condotto dal Department of Wildlife, Fish and Conservation Biology, dall'Università della California ha dimostrato che questo comportamento riduce effettivamente la possibilità di essere aggredite dai predatori. Ad avvisare della pericolosità della moffetta va notato anche l'aposematismo, ovvero la colorazione dal ricco contrasto tra il bianco e il nero che, come spesso accade ha scopi di avvertimento contro possibili predatori. Il comportamento di difesa tramite l'emanazione del cattivo odore aumenta di frequenza nel periodo dello svezzamento dei piccoli, il quale dura circa un anno, al termine del quale sono autonomi. Il comportamento sessuale di questa specie è poliginico, ovvero il maschio si accoppia con più femmine. In libertà il periodo degli accoppiamenti avviene una volta all'anno nel periodo primaverile e le femmine avranno da 2 a 8 cuccioli, i quali nascono già dotati di striature a seguito di una gravidanza della durata di 59-72 giorni.

La moffetta ha un comportamento prevalentemente notturno e durante i mesi più freddi riduce molto la sua attività, sebbene non si possa dire che vada completamente in letargo. Questi piccoli carnivori hanno un ottimo udito e olfatto, ma la loro vista è invece scarsa. Questo fattore li rende spesso vittime di incidenti stradali, i quali sono le principali cause di morte delle moffette che, in libertà, raramente superano i 4 anni, mentre in cattività possono vivere addirittura fino a 10 anni.

La moffetta è un animale dall'alimentazione opportunistica, si nutre infatti delle prede che trova nel suo ambiente e può comprendere insetti, foglie, topi, pesci, crostacei, ma anche frutta e noci, e non disdegna inoltre le carogne. La varietà della dieta non è condizionata unicamente dall'ambiente circostante ma anche dalle stagioni.

La moffetta come animale domestico

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La moffetta comune, anche se raramente, viene adottata come animale domestico, sebbene si tratti di una specie selvatica e come tale vada trattata. Nella vita domestica ama scavare e, di conseguenza, può creare disagi a chi pensa di lasciarla vivere in giardino, senza contare ciò che può comportare la convivenza con un animale in grado di emanare un odore così forte. Proprio per questo motivo, le moffette "da compagnia" vengono "sghiandolate" molto presto, in modo da impedire che spruzzino il liquido in casa.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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