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19 Maggio 2023
15:25

Il primo diavolo della Tasmania tornato in Australia dopo 3.000 anni ha dato alla luce tre cuccioli

Sono nati i primi tre diavoli della Tasmania dell'anno in Australia continentale, dove la specie è stata reintrodotta a distanza di 3.000 dall'estinzione grazie a un progetto di reintroduzione.

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Foto di Aussie Ark

Nel 2020, "Adventurous Lisa" e altri dieci diavoli della Tasmania sono stati reintrodotti nel Nuovo Galles del Sud dopo circa 3.000 anni dall'estinzione della specie nell'Australia continentale. E ora la pioniera Lisa ha dato alla luce tre nuovi cuccioli, che vanno ad aggiungersi alla popolazione continentale fortunatamente in crescita di questo minacciato marsupiale. Lisa e gli altri diavoli tornati in Australia fanno parte di un ambizioso progetto di reintroduzione chiamato Aussie Ark, portato avanti in collaborazione con Re:wild, WildArk e Australian Reptile Park.

Il programma di conservazione per la specie, che ha tra i suoi testimonial anche attori del calibro Chris Hemsworth e Elsa Patak, grazie alla reintroduzione di altri ventuno adulti e alla nascita di sedici cuccioli in totale, sta funzionando piuttosto bene e si spera porterà alla creazione di una popolazione autosufficiente e che posa crescere nel tempo in maniera indipendente. E questi tre nuovi cuccioli sono una bella iniezione di fiducia per gli ideatori del progetto.

Il 2023 potrebbe infatti essere l'anno di svolta per il programma di reintroduzione del diavolo della Tasmania, come hanno spiegato gli esperti, che stimano che almeno altri quarantacinque cuccioli potrebbero nascere nelle prossime settimane. «Eravamo nel bel mezzo dei controlli di routine, quando siano stati felicissimi di scoprire che Lisa aveva dei cuccioli nel suo marsupio – ha spiegato Tim Faulkner, amministratore delegato di Aussie Ark – Questi sono i primissimi cuccioli confermati del 2023 ed è ancora una prova che il nostro programma di rewilding sta funzionando».

Il diavolo della Tasmania (Sarcophilus harrisii) è il più grande marsupiale carnivoro vivente e un tempo era molto più diffuso anche nell'Australia continentale. I motivi per cui circa 3.000 anni fa è scomparso dal Continente non sono del tutto chiari ancora oggi, ma il loro declino sembra però coincidere con un brusco cambiamento climatico e soprattutto l'espansione degli indigeni australiani con dingo al seguito, predatori senza dubbio più versatili e competitivi dei marsupiali.

La specie è perciò sopravvissuta solo sull'omonima isola, tuttavia anche lì non se la passa granché bene. Un pericoloso cancro trasmissibile chiamato tumore facciale del diavolo (in inglese devil facial tumour disease, abbreviato in DFTD) – al momento l'unico cancro contagioso conosciuto al mondo – ha decimato la specie sull'isola, causando il declino di ben il 90% della popolazione. Aussie Ark punta quindi anche creare una popolazione sana, vitale e libera dalla tumore facciale lontano dalle aree di diffusione del tumore, una vera e propria arca di salvezza per questo iconico marsupiale.

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Ma il ritorno dei diavoli in Australia potrebbe aiutare anche a tenere sotto controllo i gatti rinselvatichiti e le volpi rosse introdotti dall'uomo, che stanno portando all'estinzione numerose altre specie endemiche. Per di più, con la loro attività di spazzini contribuiranno anche a mantenere più puliti, sani e privi da malattie gli ecosistemi. «Questo è un ottimo esempio di come il ritorno di una specie estinta possa rivitalizzare l'intero ecosistema – ha infatti commentato Janice Chanson di Re:wild – Ciò è particolarmente importante perché contribuisce a combattere i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità per migliorare la salute generale del nostro pianeta. Aussie Ark sta anche diventando un modello su come possiamo riattivare efficacemente gli ecosistemi in difficoltà in tutto il mondo».

Il diavolo della Tasmania, infatti, non è l'unica specie al centro dell'ambizioso progetto Aussie Ark. L'organizzazione ha in programma di reintrodurre diverse altre specie fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi australiani. Tra queste ci sono il quoll orientale (Dasyurus viverrinus), il wallaby delle rocce dalla coda a spazzola (Petrogale penicillata), il ratto canguro rossiccio (Aepyprymnus rufescens), il potoroo dal naso lungo (Potorous tridactylus), il wallaby parma (Notamacropus parma) e il bandicoot bruno meridionale (Isoodon obesulus), alcune di queste seriamente minacciate di estinzione proprio come il diavolo della Tasmania.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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