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10 Novembre 2023
16:17

I tre panda giganti che da 23 anni erano allo Smithsonian di Washington sono tornati in Cina

I tre panda giganti Mei Xiang, Tian Tian e Xiao Qi Ji sono tornati a Chengdou dopo un lungo viaggio aereo. Da 23 anni si trovavano allo Smithsonian's di Washington, dove erano arrivati come regalo per l’allora Presidente Nixon, in segno di distensione dei rapporti tra USA e Cina.

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Uno dei tre panda trasferiti in Cina (credits:Smithsonian)

Tutto è andato come previsto. E dopo 19 ore di viaggio aereo, i tre panda giganti Mei Xiang, Tian Tian e Xiao Qi Ji sono comodamente arrivati a Chengdou all’interno delle tre casse personalizzate. Partiti dallo Smithsonian's National Zoo and Conservation Biology Institute (NZCBI) di Washington alle 9:31 dell’8 novembre verso l'aeroporto internazionale di Dulles, nel nord della Virginia, sono saliti a bordo di un aereo FedEx Panda Express Boeing 777F, personalizzato per l’occasione con l’immagine di gigantesco panda bianco e nero, hanno attraversato il Pacifico e in 19 ore sono tornati nuovamente a casa, in Cina, dopo una breve  sosta per il rifornimento di carburante ad Anchorage, in Alaska.

Salutati come star dai media statunitensi che hanno ripreso minuto per minuto la partenza dagli USA rilanciata su tutti i telegiornali nazionali, Mei Xiang e Tian Tian – dopo una permanenza di 23 anni negli Stati Uniti – e il loro cucciolo Xiao Qi Ji, l’unico ad essere nato negli USA con fecondazione assistita, portano a conclusione il compito che gli era stato impartito: diventare gli ambasciatori della cosiddetta “diplomazia dei panda”  che ha visto la Cina in prima fila per diversi decenni nella consuetudine del “cadeaux vivente” da recapitare a stati e istituzioni per ingentilire la strada verso scambi commerciali e sostegni di natura politica di vario genere. A cominciare dal 1972 quando, per distendere i rapporti tesi tra Cina e Stati Uniti, dall’Asia arrivarono allo zoo nazionale di Washington una coppia di panda per il presidente USA Nixon: Hsing-Hsing e Ling-Ling furono presentati come dono del governo cinese come segno di distensione tra i due paesi.

Anche se in realtà gli scambi successivi sono sempre stato formalizzati sulla base di accordi anche economici che prevedevano il pagamento di una sorta di “affitto” per un certo numero di anni da parte di un’istituzione scientifica che avrebbe utilizzato gli animali per ricerca sulla conservazione e, ovviamente, anche per aumentare l’attrattività dell’istituzione di fronte al pubblico pagante. Classificati dal 2017 come specie vulnerabile dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, secondo il WWF nel giro di dieci anni sono cresciuti del 17 per cento e in natura ne rimangono attualmente meno di 1.900, concentrati soprattutto nella provincia cinese del Sichuan. Dal 2021 secondo il governo cinese non sono più a rischio di estinzione e non c’è più bisogno quindi che gli animali, considerati tesoro nazionale, vadano a riprodursi altrove in condizioni di cattività.

L’appuntamento per il rientro di Mei Xiang, Tian Tian e del loro cucciolo Xiao Qi Ji,, previsto per il 7 dicembre, è stato anticipato di un mese   e sarà seguito, nel 2024, dal ritorno a casa degli ultimi panda giganti rimasti negli USA Lun Lun e Yang Yang con i loro cuccioli Ya Lun e Xi Lun, tutti nello zoo di Atlanta. Prima di loro, nel 2019 erano rientrati i panda dello zoo di San Diego, Bai Yun e Shi Shi, arrivati nel 1987, che nel frattempo hanno avuto sei figli e che secondo l’accordo iniziale avrebbero dovuto rimanere solo 100 giorni, ma grazie alle proroghe la loro permanenza è durata fino al 2019. Lo zoo di Memphis, che invece aveva un accordo con la Cina conclusosi nel 2023, ha visto il ritorno in patria della femmina Ya Ya in aprile.

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Le attività con i panda organizzate dallo zoo statunitense (credits:Smithsonian)

I tre panda, arrivati allo zoo nel 2000, facevano parte di un programma di ricerca e allevamento concordato con la China Wildlife and Conservation Association e avrebbero dovuto rimanere soltanto 10 anni. Rimasti invece fino alla fine del 2023, grazie ad una serie di proroghe degli accordi, la coppia e poi anche il piccolo si sono trasformati in vere e proprie attrattive dello Smithsonian, che nei mesi scorsi ha organizzato una serie di attività commerciali in vista della loro partenza.

La stessa partenza è stata molto spettacolarizzata dall’istituto americano che ha organizzato dirette e seguito tutti i preparativi e gli spostamenti passo passo. «Per prima cosa questa mattina la squadra dei panda ha ultimato i preparativi per la partenza dei panda – ha raccontato sul sito. – Dopo aver ricevuto la colazione, ogni panda è entrato nella sua gabbia da viaggio personalizzata, alla quale si è abituato nelle ultime settimane. Una dopo l'altra, le casse di Tian Tian, Mei Xiang e Xiao Qi Ji sono state spostate su un carrello elevatore. Sono stati poi caricati sui camion FedEx».

I preparativi per il viaggio hanno visto la costruzione di casse per il trasporto in acciaio e plexiglass di circa 360 chilogrammi ciascuna. L'assistente curatrice dei panda giganti Laurie Thompson, la guardiana degli animali Mariel Lally e l'ufficiale medico veterinario supervisore James Steeil hanno accompagnato i tre panda per assicurarsi del loro benessere e monitorare continuamente Tian Tian, Mei Xiang e Xiao Qi Ji durante il viaggio. Ovviamente si è pensato a congrue scorte di cibo: circa 100 chilogrammi di bambù, tre di biscotti a basso contenuto di amido, quasi tre chili di mele, di carote e di patate dolci. Aggiunti anche zucchero di canna, pere e zucca cotta per gli spuntini.

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Uno dei tre panda trasferiti in Cina nella sua cassa da trasporto (credits:Smithsonian)

All'arrivo a Chengdu sono stati presi in carico dai custodi dei panda del Centro cinese di conservazione e ricerca per il panda gigante che li hanno portati allo ShenShuPing Campus di Wolong dove rimarranno in quarantena per circa 30 giorni. Il piccolo Xiao Qi Ji entrerà nel programma di allevamento del panda gigante quando raggiungerà la maturità sessuale tra i 6 e i 7 anni. Degli altri cuccioli partoriti da Mei Xiang durante il soggiorno a Washington tre avevano già fatto ritorno in Cina, mentre altri tre sono deceduti. In base all’accordo con la Cina, infatti, anche la prole nata sul suolo statunitense all’età di 4 anni doveva essere restituita.

Dalle nascite e dai primi passi allo sgranocchiare bambù e al gioco sulla neve, la Giant Panda Cam dello Smithsonian ha collegato i fan di tutto il mondo ai momenti più godibili delle vite di Mei Xiang, Tian Tian e i loro cuccioli. Dal suo lancio, la Giant Panda Cam ha registrato più di 100 milioni di pagine visualizzate. Nel 2020, al culmine della pandemia, più di 639.000 persone si sono sintonizzate per vedere Mei Xiang dare alla luce Xiao Qi Ji. La Giant Panda Cam è offline ora che i panda giganti sono partiti per la Cina. Ma i visitatori virtuali possono ancora godersi le altre webcam con elefanti asiatici, talpe nude e leoni africani, nonché webcam temporanee come Cheetah Cub Cam. Insomma per la curiosità un po' ossessiva dei visitatori virtuali, partiti i panda, rimangono gli altri abitanti dello zoo.

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La folla di curiosi che si è raccolta all’uscita dallo Smithsonian per attendere l’uscita dei tre panda verso l’aeroporto (credits:Smithsonian)
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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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