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13 Gennaio 2023
12:51

Il Piemonte modifica l’ammissione al registro dei pet sitter: aperto anche a educatori e istruttori cinofili

La Regione Piemonte ha modificato i parametri d'ammissione al registro dei pet sitter. Ne abbiamo parlato con l'educatore cinofilo che per primo ha lanciato la proposta.

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La Regione Piemonte ha cambiato i parametri di ammissione al registro regionale dei pet sitter, un'iniziativa presentata ufficialmente lo scorso 18 novembre che mira a tutelare i professionisti del settore. La principale modifica riguarda le professionalità accettate per l'iscrizione all'albo che, a partire da ora, è aperto anche a educatori e istruttori cinofili e non più solo agli addestratori diplomati presso Enci come precedentemente descritto.

La necessità dell'intervento di modifica era nata da una richiesta di El Mahdi Jahdari, educatore cinofilo torinese e fondatore del centro cinofilo Me Dog che, per primo, aveva portato l'idea del registro dei pet sitter all'attenzione delle autorità locali.

Operatori del settore e istituzioni piemontesi sono quindi tornati a dialogare per dare forma a un testo di legge che sia davvero adeguato alla professione: «Le modifiche rappresentano a tutti gli effetti dei passi avanti, questo è indubbio. Ora la nostra speranza è che si diffonda maggiore chiarezza a riguardo e che chi lavora in questo ambito riceva davvero più tutele», commenta a Kodami Jahdari.

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L'evoluzione della figura del pet sitter e la nascita dell'albo

L'idea dell'albo dei pet sitter nasce al principio della pandemia da Covid-19, quando a causa delle restrizioni dovute al lockdown della primavera del 2020, molti professionisti del settore non avevano l'autorizzazione a lavorare, nonostante vi fosse un'enorme richiesta per questo servizio. Ad impedirlo era il loro codice Ateco, ovvero il 960904, a cui non era riconosciuto un compito di primaria importanza.

Jahdari si rivolse quindi ai politici locali, ricevendo l'attenzione del Consigliere Regionale Paolo Ruzzola, di Forza Italia, il quale si rese disponibile a collaborare da subito per individuare soluzioni in grado di aumentare la valorizzazione di una professione che, con il passare degli anni, viene sempre più socialmente riconosciuta come cruciale nell'ambito della relazione con gli animali domestici.

I pet sitter, infatti, non si limitano ad andare in passeggiata i cani quando i pet mate sono assenti, ma spesso fungono a tutti gli effetti da tassello di incontro tra cani, gatti (o altre specie) e le loro famiglie. Svolgere questo mestiere con consapevolezza significa osservare i comportamenti degli animali, trovare il modo per appagare le loro necessità individuali e dialogare con i pet mate nell'ottica di favorire una relazione il più possibile equilibrata e appagante per tutti.

La prima stesura del testo e la differenza tra educazione e addestramento

La stesura della prima versione della legge riguardante l'albo dei pet sitter, però, aveva sollevato una leggera insoddisfazione da parte degli educatori cinofili: «Includere solo gli addestratori iscritti a Enci è stato forse un errore involontario causato dalla mancanza di conoscenza del del settore da parte delle istituzioni, ma rischiava di tagliare fuori la maggior parte delle persone che operano attivamente nel pet sitting», spiega Jahdari.

Per chi lavora nel campo della cinofilia, infatti, la distinzione tra le due professionalità è piuttosto chiara. «L'educatore cinofilo è la figura che si inserisce nella quotidianità delle famiglie, lavora sulle routine, sui bisogni individuali dell'animale e media con le necessità dei pet mate cercando un equilibrio adeguato per tutte le figure coinvolte – spiega l'educatore – L'addestratore, invece, si dedica a un'attività performativa e funzionale per una prestazione. Spesso questo approccio finisce per andare in collisione con gli aspetti soggettivi del cane, concentrandosi solo sul comportamento "corretto" e non sul sistema che lo circonda e sui suoi desideri e bisogni».

La nuova scheda di iscrizione apre a etologi, comportamentalisti, veterinari e consulenti felini

A cambiare non è solo il testo della legge, ma anche il modulo di iscrizione che, nella nuova versione, apre anche ad altre figure professionali che prima non venivano prese in considerazione, come gli etologi, i medici veterinari comportamentalisti, i consulenti felini e i medici veterinari. Professioni che, secondo Jahdari difficilmente riceveranno effettivi benefici dall'opportunità dell'albo regionale.

«L'obiettivo iniziale della proposta era quello di dare maggiore riconoscimento a chi si occupa quotidianamente di pet sitting e opera con il codice Ateco 960904, ma il testo è andato via via complicandosi e, forse, alcuni dettagli rimangono ancora oggi sfocati – aggiunge l'educatore cinofilo – Il primo punto della legge, infatti, richiede che i professionisti siano iscritti alla Camera di Commercio come imprese o ditte individuali  con codice 960904 e con attività prevalente di dog sitter. Difficilmente, però, etologi, veterinari, e comportamentalisti potranno aderire, perché il loro codice è un altro».

Per scoprire il numero di professionisti che aderiranno all'elenco bisognerà attendere il mese di marzo, quando la lista verrà pubblicata nell'apposita sezione sul sito istituzionale della Regione Piemonte. «Solo allora scopriremo quanti saranno i professionisti dotati dei requisiti richiesti  – conclude Jahdani – In ogni caso ci auguriamo che le istituzioni mantengano aperto il dialogo anche in futuro e, se necessario, collaborino per continuare a migliorare questa importante iniziativa che è al suo inizio e ha ampi margini di miglioramento».

Chiunque abbia i requisiti per iscriversi al registro, può farlo attraverso l'apposita pagina web della Regione Piemonte entro il mese di febbraio.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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