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22 Maggio 2022
11:49

Il furetto (Mustela putorius furo)

Il furetto è un piccolo mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi. Il furetto domestico è stato selezionato dall'uomo a partire dalla puzzola europea ed è scomparso in natura.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il furetto è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei mustelidi e alla sottofamiglia dei mustelini. Il suo nome scientifico, che significa "ladro puzzolente", è dovuto alla sua forte tendenza a nascondere il cibo e fa, inoltre, riferimento alla somiglianza con la donnola (Mustela nivalis), una specie con cui condivide un'altra caratteristica: l'odore intenso che emana dalle ghiandole poste ai lati dell'ano, dette anche sacche anali.

Caratteristiche del furetto

Il furetto è a tutti gli effetti un animale domestico, selezionato dall'uomo a partire dalla puzzola europea (Mustela putorius). Un individuo adulto pesa mediamente da 1,1 a 2,7 chilogrammi, ma il peso dipende anche dal sesso, perché la specie ha un evidente dimorfismo sessuale. Le femmine, infatti, raramente superano il chilo e mezzo.

Il corpo è lungo e snello, e inoltre i furetti sono dotati di un'ottima flessibilità spinale, grazie alla quale possono infilarsi nelle piccole tane e muoversi agilmente, anche all'indietro, negli ambienti ristretti, con un'andatura apparentemente goffa. Secondo la descrizione riportata su Animal Diversity Web, le femmine raggiungono circa i 35 centimetri di lunghezza, mentre i maschi possono arrivare a misurare anche 40 cm. La coda, morbida e spessa, è lunga invece tra i 7 e i 10 centimetri. Hanno le zampe corte ma forti e ognuna di esse ha piedi con 5 dita dotate di artigli non retrattili. Hanno il caratteristico muso appuntito dei mustelidi e sono dotati di grandi canini e di 34 denti in totale.

I furetti domestici sono stati selezionati in una grande varietà di colori del mantello, del naso e degli occhi. In generale, però, i colori della pelliccia sono sette: zibellino, argento, zibellino nero, albino, white con gli occhi scuri, champagne e chocolate. A contraddistinguere le diverse categorie di mantello non è però solo il colore di fondo. Abbinati a questo parametro, infatti, vi sono anche altre due variabili, ovvero il pattern (che indica la percentuale di concentrazione del colore e può essere standard, solido, siamese, self o roano), e le macchie (che possono essere sotto la gola, sulle zampe, sulla testa, sulla bocca o sulla schiena e, in alcuni casi, possono ricordare le forme e i colori del muso di un panda).

Il furetto ha, inoltre, speciali ghiandole ai lati dell’ano, chiamate anche sacche anali, che producono un caratteristico odore sgradevole in caso di agitazione (eccitazione o spavento). L'odore del furetto, però, è determinato anche dalle numerose ghiandole sebacee presenti sulla pelle.

La storia della specie

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Una puzzola europea

Il furetto domestico è frutto della selezione dalla sua antenata selvatica, la puzzola europea, di cui è una sottospecie. Questo processo ebbe inizio al tempo degli antichi Greci, quando veniva utilizzato come supporto nella caccia al coniglio e alle lepri. Al giorno d'oggi è scomparso in natura, fatta eccezione per alcune zone dell'Oceania dove si sono formate stabili popolazioni introdotte dall'Europa verso la fine dell'800, insieme a ermellini e donnole, per controllare i conigli. Nel 1900, i furetti erano già ben radicati in natura e nei decenni successivi giocarono un ruolo importante nel declino degli uccelli nativi come, ad esempio, il kiwi. Lo stesso accadde anche in altre zone del mondo, come le Azzorre e alcune isole scozzesi, secondo quanto riportato dalla IUCN.

Il comportamento del furetto

Il furetto ha una vita media della durata di circa 7 anni. Questi piccoli carnivori sono soggetti ad alcune malattie particolarmente pericolose e in Italia, infatti, devono essere vaccinati contro il cimurro, una gravissima malattia virale, che può risultare fatale. Secondo uno studio pubblicato nel dicembre del 2018, inoltre, possono soffrire di malattie respiratorie e, nel caso in cui siano obbligati a vivere situazioni stressanti, potrebbero evitare il cibo fino all'anoressia, mostrandosi ansiosi ed irrequieti, oppure letargici. Per la paura, per il dolore o per la frustrazione, possono infine piangere, urlare e addirittura strillare.

Durante la giornata può dormire anche 18 ore al giorno e, tendenzialmente, ha abitudini crepuscolari. Se si vuole giocare con lui, quindi, è meglio scegliere gli orari dell'alba e del tramonto. Sono animali che si interfacciano volentieri con i propri umani, mentre faticano di più a convivere con i propri simili, con cui talvolta nascono conflitti legati al territorio o ad altre dinamiche sociali.

Se ci si trova in questa situazione, è possibile rivolgersi ad un veterinario comportamentalista che sia esperto della specie, il quale saprà individuare la fonte della problematica e guidare la famiglia verso un nuovo equilibrio. Sono animali curiosi e territoriali, che comunicano in maniera molto chiara attraverso le posture, i movimenti ed altri segnali corporei.

Cosa mangia il furetto

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I furetti sono carnivori stretti, ciò significa che le loro abitudini alimentari devono necessariamente contemplare le proteine della carne. Rivolgetevi quindi al vostro veterinario di fiducia per individuare l'alimentazione più adeguata al vostro furetto domestico. Hanno, inoltre, un metabolismo molto rapido, e dovrete quindi informarvi anche sulla frequenza con cui fornirgli il cibo.

Riproduzione

Il furetto è un mammifero. Alla nascita, pesa tra i 6 e i 12 grammi, è privo di denti (che compaiono dopo circa 10 giorni), ha gli occhi chiusi e verrà svezzato per le prime 3/6 settimane. Raggiungerà la maturità sessuale tra i 6 e i 9 mesi. Quando i maschi sono pronti per la riproduzione, sviluppano un sotto pelo giallastro e aumentano la produzione di olio dalle ghiandole cutanee. Le femmina, invece, hanno un aumento degli estrogeni, che causano un rigonfiamento della vulva. La durata della gestazione è di circa 42 giorni e, per le prime 8 settimane di vita, i piccoli riceveranno le necessarie cure parentali.

Il furetto e l'uomo

Acquistare un furetto può essere molto costoso e, prima di prendere questa decisione, è bene chiedersi quali siano gli impegni che richiede la convivenza con questa specie. Prima di scegliere di pagare anche un prezzo di 500 euro per comprare un individuo, se si ha la certezza di potergli offrire una vita in linea con i suoi desideri e le sue necessità, si può pensare di rivolgersi alle associazioni rescue, che si occupano di trovare adozioni adeguate ai furetti maltrattati, sofferenti o abbandonati.

Se invece si sceglie di affidarsi a un allevamento, è bene fare attenzione ad evitare i venditori non autorizzati. Ricordate, infine, che, in particolar modo i cosiddetti furetti di Marshall, vengono spesso sterilizzati a un'età molto precoce, allevati in batteria e spediti poi in tutto il mondo, senza prestare attenzione alle condizioni di vita a cui sono così obbligati.

Per fare in modo che la loro esistenza sia appagante e in linea con le loro necessità etologiche, è indispensabile prendersi cura dell'ambiente all'interno del quale si possono muovere, evitando assolutamente di obbligarli alle gabbie o alla reclusione all'interno di locali troppo piccoli. Si possono predisporre appositi passaggi, corsie con diverse pendenze e zone in cui correre liberamente all'interno dell'appartamento.

Non bisogna, inoltre, dimenticare che si tratta di un predatore. Abbiate quindi cura di non obbligare specie preda, come ad esempio i conigli o i piccoli roditori, a convivere con lui: essi potrebbero risentirne notevolmente, a causa dello stress cronico a cui sarebbero sottoposti e, nei casi più estremi, a causa di un agguato.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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