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23 Maggio 2021
12:00

La puzzola europea (Mustela putorius)

La puzzola europea è un mustelide ed è una specie diversa dalla puzzola americana, chiamata anche moffetta. Si tratta di un piccolo carnivoro schivo e solitario che può emettere un cattivo odore tramite le ghiandole sottocaudali. La sua variante domestica è il furetto, con cui tra l'altro, la specie è interfeconda.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La puzzola europea (Mustela putorius) è un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi famosa per il cattivo odore che può emanare. Molto spesso questa specie viene erroneamente confusa con animali del genere Ictonyx (come la puzzola striata o la puzzola sahariana) tipici del continente africano, o della famiglia dei mefitidi, categoria a cui appartiene la puzzola americana, chiamata anche moffetta o skunk. La puzzola americana è l'animale nero striato di bianco che spesso si vede nei cartoni animati e che viene confuso con la puzzola europea, più piccola e senza striature. Ciò che questi animali hanno in comune è la capacità di emettere cattivi odori, anche se per diversi motivi. Mentre la puzzola europea lo fa per questioni legati alla territorialità, la puzzola americana propone questo comportamento per allontanare gli avversori. 

Come è fatta la puzzola europea

Le dimensioni della puzzola europea vanno dai 50 ai 60 centimetri e la coda può raggiungere i 19 centimetri. Il corpo di questo mustelide è lungo e cilindrico di colore prevalentemente bruno ad esclusione del muso che è contraddistinto da una caratteristica maschera color rosso fulvo e beige. Secondo un recente studio condotto dall'University College of London, riguardo le variazioni di peso stagionali di questo animale, complessivamente la puzzola europea può raggiungere 1,2 kg di peso e assomiglia alla sua sottospecie domestica, ovvero il furetto (Mustela putorius furo).

Habitat e distribuzione

La puzzola europea è diffusa in gran parte del continente, compresa la zona meridionale del Regno Unito e della Scandinavia. Alcune popolazioni sono state osservate nel Nord del Marocco. Per quanto riguarda il nostro paes,e non è facile determinare la sua effettiva diffusione in quanto si tratta di un animale estremamente schivo ed elusivo, ma è certa la sua presenza sia sugli Appennini che sulle Alpi, luoghi in cui può trovare facilmente i nascondigli dove proteggersi nelle ore diurne. Questo animale predilige le zone ricche di disponibilità d'acqua ed è infatti più facile trovarla nei pressi di fiumi, pozze o fonti.

La vita di una puzzola europea

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La puzzola europea è un animale solitario con un comportamento sociale estremamente territoriale, sebbene la sua zona possa essere condivisa con un individuo del sesso opposto. I maschi talvolta vanno in dispersione, mentre le femmine rimangono nei pressi dei luoghi di nascita. Questo piccolo mammifero ha abitudini notturne e crepuscolari e, oltre a cacciare pattuglia il territorio di sua appartenenza. Un comportamento particolare della puzzola è quello di prendere possesso delle tane dei conigli. In Italia il periodo degli accoppiamenti è quello primaverile e la gestazione dura circa 40 giorni, a seguito dei quali nascono circa 4-6 cuccioli, i quali sono ciechi per il primo mese di vita e vengono allattati per un mese.

Cosa mangia la puzzola europea?

L'alimentazione di Mustela putorius si adatta con facilità alle prede presenti nel suo habitat; prevalentemente, comunque, si nutre di micromammiferi come i topi, oppure di serpenti, lucertole e uova. Questo animale inoltre si può specializzare nella caccia di un particolare animale, se è molto presente all'interno del suo territorio. La puzzola europea, in caso di necessità, può scegliere di nascondere la preda sotto uno strato di foglie o terra per poi tornare a consumarla nei giorni successivi. Un'antica credenza la reputava immune al veleno della vipera, ma non è così: è vero che si tratta di un'abile cacciatrice, ma non è dotata di questa immunità.

Chi sono i predatori della puzzola?

Come tutti i mustelidi, la puzzola è dotata di un paio di ghiandole anali che emettono un liquido dal forte e sgradevole odore quando è eccitata o quando il suo territorio è minacciato. Infatti, la variante domestica della specie, ovvero il furetto, viene privato delle ghiandole sottocaudali in tenera età, in modo da diminuire l'odore negli individui domestici. Questa caratteristica, unita al fatto che si tratta di un animale estremamente elusivo, la rende povera di predatori. Il peggior predatore di questa specie sono gli esseri umani. Ancora oggi infatti, ci sono persone che ritengono che la puzzola europea sia nociva e per questo motivo le perseguitano con esche avvelenate.

La puzzola europea e l'uomo

La puzzola europea è oggi tutelata dalla legge 11/02/1992, n. 157 che la considera specie particolarmente protetta ed è citata nell'appendice V della direttiva Habitat (92/43/CEE) oltre che dalla Convenzione di Berna. Per l'uomo è molto difficile entrare in contatto con questo animale, in quanto il suo comportamento è estremamente elusivo, ma potrebbe ferire gli animali domestici mordendoli, nel caso in cui si avvicinino eccessivamente al suo territorio.

Questo animale è considerato a basso rischio di estinzione dall'IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), sebbene il degrado degli ambienti umidi, l'eccessivo utilizzo di pesticidi e le esche avvelenate lasciate ancora oggi dai bracconieri che considerano le puzzole animali nocivi, ne possono causare una diminuzione di numero. Un ulteriore problema riguardante la conservazione della specie è dato dalla presenza in natura di furetti rinselvatichiti. Questi animali sono interfecondi con le puzzole europee e per questo motivo esiste il concreto rischio di inquinamento genetico. Si tratta di una specie selvatica e come tale va trattata: non bisogna alimentarla e nemmeno manipolarla.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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