Per essere un circo è un circo: ci sono giocolieri, acrobati, funamboli e clown, c’è un tendone e c’è il palco di forma circolare dove si succedono le performance. Non ci sono, però, fortunatamente, gli animali. O meglio, ci sono, ma quelli olografici, ovvero realizzati da una chicca tecnologica che dà la certezza a chi paga il biglietto di assistere a uno spettacolo dove nessun animale ha sofferto per il divertimento umano. Si tratta del Circo sull’Acqua di Tayler Martini che arriverà a Milano dal 6 ottobre al 17 novembre.
Il mondo va avanti, la società pure e anche se ancora resistono i nostalgici del circo alla vecchia maniera, prima o poi la battaglia contro questa assurda prigionia, in cui finiscono per tutta la loro vita tigri, elefanti e tante altre specie, terminerà. In nome di una cresciuta sensibilità nei confronti del benessere animale, infatti, anche il circo si sta evolvendo e sta cercando nuove formule di attrazione che non siano quelle di dominare un leone facendolo ubbidire a richieste estranee alla sua individualità o di far indossare assurdi completini agli scimpanzé facendogli suonare una batteria.
Del resto basta il buon senso per comprendere che gli animali non sono fatti per lo spettacolo, non hanno ambizioni o velleità di successo se non quello della conquista di una femmina o del cibo per sopravvivere, non hanno nessuna voglia di far ridere o intrattenere chi trova in quelle kermesse il suo divertimento. Vogliono vivere le loro vite in libertà, seguendo le leggi della natura a loro decisamente più consone.
Lo spettacolo in arrivo nel capoluogo lombardo ha, come elemento chiave al posto degli animali, l’acqua, tanta acqua: circa 40.000 litri d’acqua. Un’intera piscina d’acqua, con tanto di cascate e fontane, al posto della pista al centro del tendone e sulla quale si esibiranno gli artisti nelle loro performance.
Gli animali, come dicevano, saranno solo olografici e pertanto tigri e leoni saranno maestosi e fieri come sempre, ma nessuno di loro sarà in carne ed ossa, e men che meno avrà viaggiato per chilometri e chilometri su un camion prima di esibirsi davanti ad un pubblico troppo vicino e rumoroso.
Il Circo sull’acqua non è il solo circo di questo genere: il primo ad adottare questa tecnica proponendo un pionieristico spettacolo dove nessun animale veniva maltrattato, fu già nel 2018 il Roncalli Circus. La sua storia è, però, antica e torna indietro di più di 40 anni: fondato nel 1976 da Bernhard Paul e André Heller, nel 1986 fu il primo tra i circhi ad esibirsi nella Germania dell’Est, all’epoca controllata dall’Unione Sovietica. Ma è, appunto, negli ultimi tempi che è tornato sotto i riflettori grazie al modo innovativo con cui propone i propri spettacoli.
Considerando, del resto, quanto l’impiego di animali sia ormai anacronistico e anche diseducativo per i bambini a cui spesso questi spettacoli sono rivolti, la speranza è che gli show di qualunque genere essi siano, siano anche sempre più cruelty-free. E, in questo, la realtà virtuale può davvero aiutare molto a vivere l’esperienza senza essere complici della sofferenza di cui sono vittime gli animali.
Nel mondo sono 50 i Paesi che hanno già introdotto il divieto totale o parziale di detenere gli animali negli spettacoli circensi e anche l’Italia sarebbe a un passo dal restituire la dignità ai quasi duemila animali ancora utilizzati come attrazione nei circhi. Con la Legge delega approvata in via definitiva nel luglio 2022 si è stabilito di regolamentare il rilancio degli spettacoli viaggianti con artisti vietando, tra le altre cose, l'uso di animali selvatici ed esotici. Peccato, però che questa gran buona notizia per il Paese, dovrà aspettare ancora un po’ prima di diventare realtà.
Con l'approvazione della conversione del Disegno di Legge "Milleproroghe" a febbraio, infatti, il Senato ha dato il via libera allo slittamento per la presentazione del Decreto Legislativo attuativo dal 18 maggio di quest'anno al 18 agosto 2024, allungando di fatto i tempi per l'attuazione della legge e quindi anche allo stop all'utilizzo degli animali nei circhi.
