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10 Giugno 2024
13:29

I gatti soffrono quando andiamo in vacanza?

I gatti sono animali adattabili e indipendenti e solitamente non soffrono i brevi periodi di solitudine, per esempio quando andiamo in vacanza per due o tre giorni. Tuttavia, ogni gatto è diverso da un altro e anche loro hanno dei limiti.

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Quando dobbiamo partire per una vacanza, uno dei primi pensieri va inevitabilmente ai nostri animali domestici. Per chi vive con un cane, è abbastanza scontato immaginare che soffrirà o sarà molto triste per la nostra assenza. Ma per chi invece vive con un gatto, la questione diventa molto più complessa. I gatti sono animali spesso enigmatici, meno comunicativi dei cani, ed è a volte più difficile capire se qualcosa li fa stare male oppure no. Questo è particolarmente vero quando dobbiamo lasciarli soli a casa per qualche giorno, per esempio se andiamo in vacanza.

Se il micio soffrirà o meno per la nostra assenza, dipende naturalmente anche dall'individualità, dalla sua età e dalla sua storia insieme a noi. Tuttavia, grazie alla loro natura spiccatamente indipendente, i gatti di solito non soffrono molto quando vengono lasciati soli, ovviamente entro certi limiti. La durata della nostra assenza e come abbiamo preparato l'ambiente e le persone che si prenderanno cura di loro, giocano infatti un ruolo cruciale nel determinare come reagirà il micio se lasciato solo.

Il gatto si sente abbandonato quando andiamo in vacanza?

Non possiamo naturalmente conoscere con certezza cosa prova un gatto lasciato solo, ma possiamo fare alcune ipotesi partendo dalla sua biologia, dal suo comportamento e dalle sue reazioni. I felini di casa sono notoriamente animali indipendenti e in alcuni casi si allontanano deliberatamente dalla propria famiglia per giorni per esplorare o difendere il proprio territorio. Questo comportamento suggerisce quindi che un micio lasciato solo in casa, soprattutto per un periodo breve e in un ambiente sufficientemente stimolante, difficilmente si sentirà abbandonato.

Se, tuttavia, la nostra assenza dovesse prolungarsi molto (anche quando viene compensata dalla presenza di un cat sitter o di familiari), è possibile che il gatto inizi a soffrire il distacco e a sentirsi, in un certo senso, abbandonato. È importante quindi pianificare attentamente la nostra assenza, conoscere il proprio gatto e osservare come lui reagisce quando rimane solo a casa per un po'. Se la nostra assenza lo porta a mostrare segnali o comportamenti legati allo stress o alla frustrazione, potrebbe allora essere particolarmente sensibile alla solitudine.

Cosa fare con il gatto quando si va in vacanza

Naturalmente, molto dipende dal singolo gatto e da quanto durerà la nostra vacanza. Alcuni gatti tollerano di essere portati in vacanza con noi, ma molti non amano i viaggi e preferiscono la routine e l'ambiente domestico a loro familiare. Quando non è possibile, e soprattutto non è opportuno, portare con sé il proprio micio, occorre quindi valutare attentamente se e come trovare qualcuno che possa prendersi cura di lui. Se stiamo fuori due o tre giorni, non è essenziale l'intervento di un cat sitter, specialmente quando il gatto è autonomo sul piano alimentare.

Ma se stiamo via per più giorni, allora servirà trovare qualcuno che possa venire a casa, che dia da mangiare al gatto, gli pulisca la lettiera, giochi con lui e si assicuri che stia bene. È sempre preferibile rivolgersi a qualcuno di familiare e di fiducia per il micio, che possa venire quotidianamente a casa o, se possibile, ospitarlo quando non possiamo lasciarlo da solo. Il vantaggio di far venire qualcuno a casa è che il gatto rimarrà nel suo ambiente familiare, riducendo lo stress, e se a farlo è una persona che già conosce ed è abituata a interagire con lui, sarà tutto più facile e meno frustrante.

Quanto tempo può stare solo in casa?

Un gatto adulto, in salute e indipendente, può stare solo in casa anche per 2-3 giorni, a patto che abbia cibo, acqua, una lettiera pulita e, naturalmente, spazio, giochi e opportunità per combattere noia e frustrazione. Tuttavia, se la nostra assenza sarà più lunga, è necessario trovare qualcuno che possa prendersi cura di lui. Come già anticipato, meglio se si tratta di un cat sitter, di un parente o di un amico che il gatto già conosce e di cui si fida, per evitare ulteriori stress e disagio quando si troverà solo in casa con lui o lei.

In conclusione, i gatti sono animali straordinariamente adattabili e indipendenti, ma nonostante ciò anche loro hanno dei limiti. La chiave per assicurarsi che il nostro gatto non soffra durante le nostre vacanze è conoscere il micio che vive con noi e pianificare tutto in anticipo, assicurandosi che riceva le cure e le attenzioni necessarie in nostra assenza. Solo così il nostro amico felino potrà affrontare al meglio il periodo di solitudine senza soffrire o stressarsi troppo se non siamo con lui.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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