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19 Luglio 2023
10:30

I cani possono entrare nei parchi divertimento?

Non esiste alcuna legge a livello nazionale che vieti l’accesso ai cani nei parchi divertimento. Si tratta però di luoghi privati aperti al pubblico, che con un apposito regolamento possono vietare l'ingresso agli animali.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
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Non esiste alcuna legge a livello nazionale che vieti l’accesso ai cani nei parchi divertimento. Numerose strutture, infatti, nell’ambito di questa tendenziale libertà – limitata soltanto dalla natura dell’attività svolta e da specifiche scelte imprenditoriali – non solo consentono tale possibilità ma addirittura la promuovono.

I cani, quindi, in qualità di membri delle famiglie che si concedono un momento di svago, sono ben accetti nei principali parchi divertimento del Paese. Come evidente, spetta al pet mate – che ben conosce il carattere del proprio fedele amico a quattro zampe – valutare se per lui sia opportuno vivere questo genere di esperienza, che potrebbe rivelarsi, in taluni casi, anche molto stressante.

Cani nei parchi divertimento: cosa dice la legge?

Un “parco di divertimento” o “parco dei divertimenti” non è altro che un’area attrezzata nella quale le persone hanno la possibilità di divertirsi usufruendo di attrazioni di vario genere o di spettacoli. Esistono numerose tipologie di parchi divertimento. Ci sono i parchi tematici, meccanici, quelli acquatici, gli acquari, i delfinari, i parchi avventura, quelli in miniatura, ecc. Una grande varietà di scelta da cui deriva, evidentemente, una divergenza di regolamentazione, anche con riguardo all’accesso degli animali in generale e dei cani in particolare.

Diciamo subito che nel nostro Paese non esiste una legge che specificamente stabilisca se i cani possano o non possano accedere all’interno dei parchi divertimento. Per capirlo occorre dunque guardare alle norme generali dettate con riguardo all’accesso dei nostri fedeli amici a quattro zampe nei differenti luoghi della quotidianità. In questo caso abbiamo a che fare con delle strutture che rientrano nella categoria dei “luoghi aperti al pubblico”, ovvero dei luoghi privati nei quali è possibile accedere a determinate condizioni o in particolari momenti. La normativa nazionale di riferimento (integrata poi da una miriade di leggi e regolamenti locali) è, in verità, piuttosto scarna e consiste in un datato regolamento di polizia veterinaria (il DPR n. 320 dell’8 febbraio del 1954) ed in un’ordinanza del Ministero della Salute del 2013, prorogata di anno in anno (Ordinanza del Ministero della Salute del 6 Agosto 2013). Secondo queste norme i cani possono tranquillamente accedere nei luoghi aperti al pubblico con obbligo di:

Se ci fermassimo qui, dunque, nel rispetto delle semplici regole appena riportate, per i cani ci sarebbe sempre un via libera all’accesso nei parchi divertimento. La realtà però è ben diversa, perché, come detto, ci occupiamo di luoghi privati nei quali si svolgono attività di varia natura. Il gestore responsabile ha quindi la facoltà di predisporre uno specifico regolamento nel quale, tra le altre cose, può consentire o vietare l’accesso dei cani.

Se questo è il quadro normativo di riferimento, da una rapida indagine sui motori di ricerca emerge come sempre più parchi divertimento consentano (e spesso incentivino) l’ingresso dei cani. Sicuramente lo permettono i principali parchi a tema. I gestori di queste colossali strutture hanno ben compreso che le famiglie italiane ricomprendano tra i loro adorati membri anche gli amici a quattro zampe e non vogliono rinunciare ad una così corposa fetta di pubblico. Allo stesso tempo, come accennato, le scelte sono altresì condizionate dalla natura dell’attività svolta nel parco. Nel caso dei delfinari o di parchi zoologici, ad esempio, la presenza dei cani potrebbe costituire un problema igienico-sanitario e un pericolo per la sicurezza. Ne consegue che, tendenzialmente, i regolamenti di questa tipologia di parco vietano l’accesso a tutti gli animali domestici.

Cani nei parchi divertimento: portarli o lasciarli a casa?

Abbiamo visto che la normativa, in via generale, consente la possibilità di accesso dei cani all’interno dei parchi divertimento e molte strutture applicano di fatto questa politica. Ci si deve però chiedere se sia opportuno portare i cani in questo genere di luoghi, magari per intere giornate. Evidentemente non esiste una risposta che valga sempre e comunque. Ogni cane è un individuo a sé, proprio come lo siamo tutti noi. Ci sono quelli che anche tra la folla sono a proprio agio, magari perché a ciò abituati ed educati da cuccioli e quelli che, invece, vivono la stessa situazione con forte disagio.

Gli esperti ci insegnano che i cani sono animali piuttosto sensibili e, oltretutto, tendono a percepire in modo amplificato i rumori, le voci, le luci i movimenti improvvisi. Per queste ragioni, soprattutto se non avvezzi a determinate situazioni, per loro potrebbe risultare stressante trovarsi in ambienti caotici e movimentati come i parchi divertimento, soprattutto in quei casi in cui non vi siano spazi studiati e predisposti per la loro presenza. Come sempre, sta al buonsenso dei pet mate valutare il caso specifico e scegliere tenendo in debito conto – senza egoismi – il carattere del proprio cane.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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